Capitolo 22.

176 3 0
                                    

"𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒍'𝒖𝒏𝒊𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒗𝒖𝒍𝒆 𝒔𝒂𝒍𝒗𝒂𝒓𝒆 𝒍'𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒖𝒎𝒂𝒏𝒐..
𝒈𝒍𝒊 𝒎𝒂𝒏𝒅𝒂 𝒍'𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆.
𝑳𝒂𝒐 𝑻𝒛𝒖."


Qualcosa mi sfiora il viso. Una piuma forse, o il soffio delicato di un angelo. Un tocco leggero parte dalla fronte, scivola sul naso fino a tracciare i contorni delle labbra socchiuse.
Apro piano gli occhi.

«Buon giorno amore mio.» Sussurra Chris con voce roca.
Il cuore mi si è definitivamente sciolto.
Mi prendo un attimo per godere a pieno questo momento.
Non riesco a non chiedermi come sia possibile che una persona come Chris possa amare una come me. Lo osservo studiarmi con aria innamorata. I suoi occhi fissi nei miei, sono gli stessi di sempre, eppure appaiono così diversi. Contornati da una nuova luce, di un azzurro vivo, la pupilla più larga somiglia alla luna piena nelle notti d'estate.
Il suo corpo scultoreo fa ombra sul mio viso, è a petto nudo, illuminato dai flebili raggi del nuovo giorno. Di un nuovo inizio.

Il nostro.

Si avvicina per baciarmi la fronte. «Ti ho preparato la colazione.» Si siede accanto a me e prende il vassoio dal comodino per adagiarlo sul letto.
Mi tiro su sbarrando gli occhi. «Hai preparato la colazione?»
Annuisce con le sopracciglia in su.
«Tu.» Lo indico e continuo. «Hai preparato la colazione per me?»
«Io ho preparato la colazione per te.» Ripete le mie parole con un filo di sconcerto.

Abbasso leggermente la testa e in un filo di voce a malapena udibile sospiro. «Non l'aveva mai fatto ness..» Come sempre ho parlato senza pensare, mi correggo subito bofonchiando. «Cioè... io la mattina non mangio mai...»
Tira su un angolo della bocca. «Sicura?»

Che domanda è?

Affonda un dito nella panna che decora il pancake e me la spalma sulle labbra. Tiro in dentro l'aria per lo stupore formando una "O" con la bocca.

«Vorrà dire che mangerò da solo..» Sussurra con tono ammiccante. Si spinge in avanti e lecca dalle mie labbra la panna, non mi da neppure il tempo di ricambiare che si ritrae subito. «La panna più buona del mondo.»
Trattengo un sorriso morendo l'angolo della bocca. Prende un pancake e comincia ad addentarlo fissandomi, fa dei versetti. «Mmh..»
«Vediamo se sono così buoni come dici..»Sussurro.
Mi porge un pezzo, lo prendo e porto alla sua bocca, lui la apre, lo infilo dentro, mi avvicino di più e schiudo le labbra sulle sue, lo bacio. Lo bacio mangiando il pancake dalla sua bocca. Lo bacio ancora e ancora. Mi stacco da lui e bisbiglio in un soffio. «Buon giorno.»
«Buon giorno.» Ripete.
«Buon giorno.» Sorrido.
Mi punta l'indice. «Non muoverti.» Salta giù dal letto e rovista nel comodino, poi in una cassettiera.
«Cosa cerchi occhi belli?»
Riduce gli occhi a fessure. «Ti sei mossa?»
Scuoto la testa.
«Si l'hai fatto!» Afferra qualcosa dal cassetto e si tuffa sul letto. Infila un dito nella panna semi sciolta di un pancake e me la spalma sul naso. Mi stringe a se e punta la polaroid su noi due. Scatta. Tira via la panna col dito dal mio naso e me la strofina sulle labbra. La risucchia dandomi un bacio veloce. Con l'altra mano scuote la diapositiva.
«La nostra prima foto insieme..» Dice in un sorriso soddisfatto.
Poco a poco i colori si delineano e compare il ritratto di noi due.
«Sei un romanticone..» Lo prendo in giro dandogli una leggera spinta sulla spalla.
Fa una smorfia di dissenso. «No, io non sono affatto un tipo romantico.»
«Lo sei invece.» Cantileno continuando a schernirlo. «Altroché se lo sei.»
Afferra la mia mano facendomi stendere sul letto, in un soffio è sopra di me a cavalcioni. Si morde il labbro inferiore facendomi deglutire, accosta il viso al mio e sussurra. «Se mi vuoi romantico sarò romantico, se mi vuoi rude sarò rude.. Posso essere tutto quello che vuoi Stefanie..»

Mi incastra un un bacio mozzafiato. Non è per niente educato e casto, bensì affamato, perverso, pretenzioso. La sua lingua danza all'interno della mia bocca, e mi bacia come non ha mai fatto, come se volesse prendere quell'essenza che ognuno di noi ha dentro e farla sua. Mi bacia con passione facendomi chiedere se sono mai stata baciata veramente. Come se gli appartenessi da sempre, come se finalmente avessi trovato la parte che mancava a completarmi.
Il mio calzino uguale. Quello identico per forma, colore, tessuto.. È come se mi baciasse per la prima volta.

Tra le crepe del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora