Capitolo 21 parte 2.

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Vi ricordate dov'eravamo rimaste? Questa seconda parte ha un posticino speciale nel mio cuore. Non voglio scrivere troppo, rischierei di spoilerare qualcosa. L'emozione è tanta. Spero che alla fine di questo capitolo possiate pensare che sia valsa la pena aspettare. Dividerlo in due non è stata una decisione facile, converrete sicuramente (forse) che era troppo per una sola lettura continua, e poi si sa, le cose più belle arrivano sempre dopo una lunga attesa, si assaporano meglio. Sette giorni non sono poi tanti. 
Sono presenti due canzoni, suggerisco di premere play e continuare a leggere, per godere a pieno delle parole.

Ripeto, l'ho scritto di getto, ma quando l'ho riletto(1000 volte) e sistemato, io letteralmente  così.

Ripeto, l'ho scritto di getto, ma quando l'ho riletto(1000 volte) e sistemato, io letteralmente  così

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Come sempre, buona lettura .❤

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Apro mestamente la porta del bagno e me lo trovo davanti. Avanza verso di me con gli occhi da pazzo, facendomi indietreggiare fino a quando la mia schiena non tocca il muro.

«Perché tutti i ragazzi hanno addosso dei brillantini?» Ringhia con lo sguardo infuocato.

Inspiro profondamente spingendo la testa all'indietro contro il muro. Indifesa bisbiglio in un sospiro frustrato. «Non mi va di discutere..»
Spalanca gli occhi. «Mi-mi stai parlando.. » Balbetta.
«Lo so..» Dico sottovoce abbassando lo sguardo sul pavimento.
«Bene, perché mi devi una spiegazione, e me la devi subito!» Asserisce tra i denti guardandosi intorno furtivamente.

Sbatto le ciglia senza emettere un fiato. Mi prende per mano, il cuore mi si gonfia, non è la solita presa busca, è delicata e dolce, come una preghiera. Lo seguo senza opporre resistenza, sono incredula e stupita.

Dopo tutto questo vuole ancora parlarmi, ha ancora voglia di toccarmi, di guardarmi negli occhi. Dove la trova questa forza?

Entriamo nel deposito del locale, l'unica luce ad illuminare la stanza è quella della luna.
Si mette di fronte a me, tenendo la mia mano nella sua e afferma con voce straziata. «L'hai baciato. Davanti ai miei occhi, l'hai fatto.» Stringe la presa al punto da farmi sentire il suo dolore. Continua. «L'hai fatto davvero...»

Nella penombra, il colore delle sue iridi è più azzurro che mai. Sembrano due zaffiri sfaccettati, baciati dai raggi di luna. Non so cosa dire, abbasso la testa per non dover vedere la disperazione nei suoi occhi.
«Non ti riconosco più..» Dice in un filo di voce.
Deglutisco.
Le vibrazioni della sua voce nel pronunciare queste quattro semplici parole, arrivano dritte alla mia anima.

Mi sono persa, neanch'io so dove sono...

Si Passa una mano sulla fronte. «Hai già finito le parole? Ricominci col mutismo?» Serra le braccia amareggiato. «Hai detto che sono un giocattolo rotto...Ti sbagli!»
Arretra di mezzo passo, mi sfiora il mento facendomi quindi alzare la testa, quel poco che basta per guardarmi dritta negli occhi. «Così sarei un giocattolo rotto? Perché pensi che io non sia andato a letto con lei? Eh? Rispondi! Rispondi cazzo!» Sferra un pugno al muro dietro di me, all'altezza della mia spalla sinistra imprecando parole poco comprensibili. «Anzi no, sai una cosa? Te lo dico io.» Spinge la mano più volte, violentemente sulla sua fronte. «Perché in questa cazzo di tesa ci sei solo tu, solo tu lo capisci? Credi che non ci abbia provato? Ho provato con tutte le forze ed il controllo che ho a respingere quello che sento per te..»

Tra le crepe del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora