Capitolo 25

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'𝑺𝒐𝒏𝒐 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆
𝒊𝒏𝒇𝒆𝒕𝒕𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒂 𝒕𝒆.'
𝑺𝒕𝒆𝒇𝒂𝒏𝒊𝒆 𝑳𝒆𝒆.


Mio padre era un medico, non uno di quei medici altezzosi e venali, era tutto cuore. Lavorava giorno e notte per chi poteva e non poteva permettersi di pagare, per i secondi dava, se possibile, ancor più impegno e devozione. Quindi sono cresciuta tra i libri con parole spesso impronunciabili per una bambina.

Mentre lui era impegnato a lavorare, io me ne stavo appollaiata sotto la sua grande scrivania, a sfogliare capitoli interi di sole lettere o immagini di organi, fingendo di capirci qualcosa. Inventando nomi di parti del corpo, solo per strappare un sorriso a papà. Dopo la mia unica relazione, estremamente tossica, ho pensato che l'amore fosse una stupida perdita di tempo, una di quelle malattie che ti si attaccano addosso travolgendoti di sintomi. Strane sensazioni, il cuore che pompa forte, le mani che sudano, brividi, strette allo stomaco, le ossa che fanno male, il fiato che ti manca , le parole che si soffocano. Ti assale impedendoti di vivere la tua vita senza un peso sul cuore. Questa teoria l'ho accarezzata quando Chris è tornato, provando a studiare i testi di psicologia amorosa. Solo che in quel caso, stavo analizzando soltanto uno, degli aspetti del tanto decantato amore. Adesso la mia prospettiva è leggermente cambiata.

Esistono vari tipi di malattie, un'infinità, in questo caso ne prenderò in considerazione due. L'influenza e i virus. L'influenza spesso è dovuta ai cambi di stagione, va via dopo qualche giorno. Il virus no. Il virus supera le barriere che compongono il primo livello di difesa dell'organismo, si fa strada al suo interno e si aggancia prepotentemente ai ricettori presenti sulla superficie esterna di alcune cellule. La cosa pazzesca è che ogni virus, può agganciarsi soltanto ai ricettori che hanno una struttura complementare alla sua. Una volta che questo avviene, il virus penetra nella cellula ed essa si replica propagando l'infezione.

Chris mi ha infettata. È il mio virus, si è agganciato ai ricettori, è attecchito perfettamente, questo vuol dire sono una cosa.

Io e lui siamo complementari.

**********

<Papà che vuol dire coopletari?>

<Cosa tesoro?>

<Coopletari!>

<Non credo esista questa parola tesoro.>

<C'è scritto su questo libro. >

Si alzò dalla scrivania per sedere sul pavimento accanto a me.

<Vediamo...I virus, lettura interessante.. COMPLEMENTARE. In questo caso significa.. >
Ricordo che si strofinò più volte la testa alla ricerca delle parole. Cosa che mi lascio a bocca aperta, lui, a differenza mia, era bravissimo con le parole. Un pozzo di sapienza, nessun argomento era sconosciuto allo stimato dott. Lee.

<È difficile da spiegare ad una bambina così piccola.>

<Sono sicura di poterlo capire!>

<Ne sono sicuro anch'io. C'era un signore tanto tempo fa, Bordet, molto importante, ha vinto anche un premio nobel per la medicina, ha fatto tante scoperte nel campo dell' immunologia.>

<Cos'è l'immunologia?>

Sorrise strizzandomi il nasino.< Te lo spiego un'altra volta, torniamo a Bordet, insomma lui studiava i batteri e gli anticorpi. Possiamo dire che, i primi sono come dei piccoli vermetti cattivelli, che si intrufolano nel nostro corpo per portare infezioni, mentre i secondi, formano come una rete protettiva e ci aiutano a scacciarli via. Scoprì che in un siero che stava studiando c'era una componente che cambiava reazione in base al calore. Ritenendo che completasse l'azione degli anticorpi. Questa funzione la battezzò appunto complemento. Da complemento arriva la parola complementare.>

Tra le crepe del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora