Natalie non era riuscita a trattenersi, aveva urlato a Jay tutta la verità nel peggior modo possibile.
Il detective era stato investito dalla notizia, come fosse un treno in corsa, ed ora ne era distrutto. Non era facile accettare il fatto di aver fatto del male al proprio fratello, anche se involontariamente.Quello che era accaduto lo faceva stare così male. Il suo corpo aveva iniziato a tremare, tanto che le sue gambe non furono più in grado di reggerlo in piedi. Sicuramente sarebbe caduto a terra se dietro di lui non ci fosse stato il muro. Si appoggiò quindi ad esso lasciandosi andare e scivolando fino a sentire il freddo pavimento sotto di sé.
E da quel momento rimase lì, chiuso in sé stesso, come per proteggersi da tutto e da tutti.
Teneva le ginocchia contro il petto, il più strette possibile ed i gomiti appoggiati su di esse con le mani che gli reggevano la testa come se fosse molto pesante. Gli occhi erano bassi, quasi chiusi, persi nel vuoto, voleva affondare.Ma Jay non è stato l'unico colpito dalla reazione della dottoressa Manning.
Sentendola urlare in quel modo, infatti, sia Meggie che Connor si voltarono a guardarla. I due erano sbalorditi, non si sarebbero mai aspettati una reazione del genere. Credevano ormai di conoscere bene la loro collega visto che lavoravano insieme ormai da diversi anni.
Era sempre stata una persona estremamente dolce e gentile. Aveva sempre fatto sentire le sue ragioni con molta calma e diplomazia, qualsiasi cosa accadeva, anche nelle situazioni più assurde, lei non si arrabbiava mai in modo somposto o urlava.
Tutti quelli che conosceva invidiavano la sua capacità di affrontare tutto rimanendo calma.
Forse anche lo stesso Will, che essendo il suo ragazzo doveva conoscerla bene, se fosse stato cosciente, sarebbe rimasto scioccato non aspettandosi una simile reazione.La Lockwood e Rhodes non si sarebbero aspettati mai una simile reazione da lei.
Quelle parole erano però scaturite dalla paura della dottoressa di perdere il fidanzato.Natalie aveva già vissuto tutto ciò, aveva perso l'uomo che amava, Jeff, il padre di Owen, che era morto in battaglia essendo un soldato. Non poteva accettare che la storia si ripetesse di nuovo e quindi era terrorizzata.
L'incidente di Will era già stato abbastanza grave e una delle cose più difficili da accettare per la Manning, in quel momento, era la negligenza del suo ragazzo che aveva continuato a rischiare la vita per aiutare Jay.
Il dottore avrebbe fatto qualsiasi cosa per suo fratello anche a costo di trascurare sé stesso.Va inoltre tenuto presente che la situazione si era evoluta così rapidamente che Natalie non era stata in grado di gestirla.
Subito dopo avergli urlato contro, dopo aver colpito il suo futuro cognato con quello che sembrava essere un fiume in piena, dopo aver visto la sua reazione, però, lei si è subito pentita di quanto aveva fatto e detto.
Vedere il detective in quello stato la faceva stare male, tanto più che era stata lei la causa, aveva provocato tutto lei.
Se solo fosse rimasta in silenzio, se solo avesse rispettato i desideri di Will, se solo fosse stata in grado di contenersi.Certo che avrebbe potuto anche dirglielo, ma c'erano modi e modi per farlo e lei avrebbe potuto trovarne uno migliore che sbattergli in faccia tutta la realtà, magari in un luogo diverso e più riservato.
Il cuore della dottoressa, comunque, era pieno di tristezza. Doveva assolutamente avvicinarsi a lui per scusarsi e doveva farlo subito.
Una volta che si fu avvicinata al giovane, tuttavia, Natalie si bloccò osservando da vicino il comportamento del detective. Era seduto in un angolo in stato di shock.
I suoi occhi erano fissi, si dondolava avanti e indietro.Will, nel frattempo, era stato messo su una barella e portato ancora una volta nella sala di traumatologia e quando fu sistemato nel letto, il dottor Rhodes cominciò nuovamente a controllare i suoi parametri.
Per fortuna non era successo nulla di grave. Il dottor Halstead era solo esausto e il dolore che provava doveva essere stato abbastanza forte data la fine dell'effetto dei farmaci.
Per sicurezza Connor lo ha ricollegato ai monitor, poi gli ha fatto reinserire la linea centrale poiché si stava disidratando e gli ha messo di nuovo la cannula dell'ossigeno sotto il naso sentendolo respirare ansimando.
La pressione era eccessivamente bassa e quindi doveva essere tenuta sotto controllo.Maggie poi, una volta stabilizzato Will, provò a contattare il dottor Charles per farlo venire al pronto soccorso per dare un'occhiata a Jay. Non era normale il comportamento che il detective stava mantenendo in quel momento.
Natalie intanto se ne stava lì ferma poggiata al banco delle infermiere riflettendo cone fosse stato meglio approcciarsi a Jay per scusarsi con lui.
In una condizione normale si sarebbe semplicemente avvicinata dicendo: "ascolta Jay, mi dispiace, non dovevo reagire così, ma..."
Purtroppo però, la reazione di Jay era tutto tranne che normale.La dottoressa comunque fu distratta dai suoi pensieri, poco tempo dopo, dal suono del cellulare di Will che si trovava nella borsa della dottoressa. Qualcuno lo stava chiamando insistentemente.
Una volta preso, rispose immediatamente dopo aver letto il nome di Upton. Sapeva che lavorava con lui.
- Pronto? Sono la dottoressa Manning - disse rispondendo
- Natalie ciao, sono Hailey. Sto cercando di contattare Jay, ma non ci riesco. Pensavo che forse Will potesse sapere qualcosa in più su dove fosse. me lo puoi passare? - disse la donna all'altro capo del telefono preoccupata
- No, purtroppo non posso, comunque, Jay è qui al Med - disse la dottoressa. Ed a quel punto le spiegò per sommi capi la situazione che si era creata lì in ospedale ed il comportamento strano del suo collega.
- Sto arrivando - disse la detective concludendo la chiamata partendo immediatamente per raggiungere il suo partner.
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Reazione emotiva
AdventureJay è impegnato in un caso che coinvolge l'uccisione di un suo collega dell'esercito, un ranger proprio come lui. Riuscirà a gestire la cosa rimanendo professionale? O qualcosa creerà in lui delle ripercussioni a livello fisico e psicologico?