L'incontro

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Finalmente il momento tanto atteso era arrivato. Will stava per incontrare suo fratello.

Dopo che il giovane dottore era svenuto ne erano successe di tutti i colori, ad esempio con la fuga del detective e la successiva ricerca che aveva fortunatamente avuto un esito positivo.

Alla fine però sembrava essersi risolto tutto per il meglio ed i due stavano per vedersi.

Natalie aveva spiegato a Will come sarebbe avvenuto l'incontro con le dovute condizioni che lui aveva accettato.
Pochi minuti dopo Meggie arrivò da lui e pian piano venne fatto sedere sulla sedia a rotelle per essere portato dal fratello.

Il dottore provava dolore nello stare seduto. Lo stomaco stava facendo ancora un po' i capricci anche se coi farmaci andava meglio ed i punti dove avevano inserito il drenaggio che era stato levato poco tempo prima, tiravano.

Lui però non disse nulla, faceva del suo meglio per gestire il tutto e per non far notare ciò che realmente provava. Una volta sistemato sulla sedia a rotelle il giovane ha subito indossato una maschera. Aveva paura che se avesse ammesso di non sentirsi bene non gli avrebbero permesso di andare da Jay. Nessuno però si aspettava che lui fosse al massimo della forma, il dolore era normale in un caso come il suo. Decise quindi di soffrire in silenzio.

Will dovette resistere più volte anche dal vomitare dappertutto mentre veniva spostato per raggiungere la camera del fratello, soprattutto durante il cambio di piano quando venne utilizzato l'ascensore.

Giunto in sala d'attesa il dottore aspettava l'ok per raggiungere la stanza del detective.

- Will - lo chiamò Choi attirando la sua attenzione - tra poco vedrai tuo fratello, ma.....

- Si, dov'è? - disse pregandolo di farglielo vedere.

Ethan avrebbe voluto dargli delle spiegazioni sullo stato del giovane detective in modo che fosse preparato, ma il dottore non volle dare ascolto né a lui né Maggie e Natalie.

Così il gruppetto ripartì e si diresse silenziosamente verso la stanza.

Quando arrivò da lui, Will lo vide e si spaventò un po'. Suo fratello non stava affatto bene e lui non si aspettava di vederlo ridotto in quel modo. Era molto pallido in viso ed aveva le guance rosse.

Will ipotizzò che potesse avere la febbre e ciò fu confermato poi da Choi.

- Se mi avessi fatto parlare prima ti avrei informato. Tuo fratello sta abbastanza bene ha solo la febbre dovuta un forte raffreddore e un po' di tosse. - gli spiegò Ethan.

Sentendolo tossire però Halstead si allarmò parecchio.

- Questa sarebbe solo un po' di tosse? Si tratta di un raffreddore? - chiese provando ad alzarsi per visitarlo lui stesso.

- Will aspetta, non è nulla di grave - aggiunse il dottore.

- Will c'è qualcosa che devi sapere - intervenne Antonio intenzionato a raccontargli ciò che affliggeva Jay che era una cosa ben più importante del raffreddore.

A quel punto il dottore era tutt'orecchi, venne aiutato a sistemarsi più vicino a Jay e fu pronto ad ascoltare.

- Will, ti hanno detto che Jay è scappato dall'ospedale, ma non ne sai il motivo. Lui crede di averti ucciso, così ha deciso di andare via da qui per allontanarsi da tutti noi e non rischiare di farci più del male. -

Ascoltando le parole del detective Halstead si rattristò, il suo cuore infatti si spezzò. Suo fratello lo credeva morto ed ancora peggio credeva di essere stato lui ad averlo ucciso.

- Ha un brutto raffreddore causato dal freddo, la pioggia e l'umidità che ha preso, per il resto sta bene, almeno dal punto di vista fisico. - aggiunse poi Choi.

Questo scambio di informazioni poi fu interrotto da dei lamenti che provenivano dal detective. L'effetto del paracetamolo ormai stava terminando e purtroppo la temperatura del giovane era nuovamente aumentata. Aveva raggiunto i 103,1° (39.5° Celsius).

Jay sembrava dormire. Era un sonno molto agitato e Will ed Antonio vegliavano su di lui posizionati ai lati del letto.

April giunta nella stanza, inserí un nuova dose di paracetamolo nella flebo e aggiunse degli antibiotici secondo l'ordine datogli da Choi.

Will sperava che il fratello si svegliasse presto. Non aveva molto tempo per restare al suo fianco e prima di tornare nella sua stanza era importante per lui che lo vedesse e che sapesse che lui stava bene e che non l'aveva ucciso.

Jay era capace di tutto, in quel momento si stava lasciando completamente andare vista la sua convinzione.

Purtroppo il tempo passò inesorabile e guardando attraverso la porta Will poté vedere Meggie arrivare a prenderlo per spingere la sedia a rotelle fino alla sua stanza.

- Will è ora di andare. - disse l'infermiera

- No Mags per favore, aspetta ancora qualche minuto. - la pregò

- Non è possibile, devi riposare - ribatté lei.

Sospirando tristemente il dottore si preparò quindi a salutare suo fratello ed andare via.
Sarebbe tornato in un altro momento sperando che lui fosse sveglio per potergli parlare.

Ma proprio mentre il dottore stava per essere spinto fuori dalla porta che il detective, confuso a causa della febbre alta, aprì gli occhi e si guardò in giro.
Non ci volle molto tempo per inquadrare il fratello.

Sentendo che Jay si stava muovendo Will, resistendo al dolore, guidò la sedia a rotelle di nuovo vicino al letto.

- Will - disse il giovane Halstead con un filo di voce.

- Sono qui fratellino e non ti lascerò mai. - rispose il dottore. - riposa tranquillo. Quando ti sveglierai sarò qui. -

Così il detective crollò nuovamente nel mondo dei sogni non prima di aver visto anche Antonio dall'altro lato del letto.

Dawson era sempre lì, si era allontanato solo per dare a Will qualche minuto da trascorrere da solo con suo fratello.

Ovviamente alla fine Will fu costretto a tornare nella sua stanza nonostante non ne avesse nessuna intenzione, ma alla fine fece come gli era stato ordinato.

Reazione emotivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora