Will, una volta terminato di messaggiare con Jay tornò a lavoro essendo arrivata un'ambulanza ed i paramedici portarono in pronto soccorso un ragazzino che non aveva più di 12 anni. Il giovane era svenuto durante una partita di allenamento di basket dopo essere stato colpito alla testa da una forte pallonata. Arrivato in ospedale Josh sembrava essere ancora abbastanza stordito e confuso.
Will iniziò quindi a visitarlo e nonostante fosse un pochino più tranquillo sapendo che suo fratello non era da solo, non poteva fare a meno di guardare abbastanza frequentemente, ogni volta che gli era possibile, con la coda dell'occhio, l'orologio attaccato alla parete che si trovava di fronte alla stanza. Ogni volta pregava e sperava che il tempo passasse in fretta.
Una volta terminato di visitare il paziente, Will uscì dalla stanza e si diresse in sala medici per un momento. Prese il cellulare che aveva in tasca e controllò l'orario dell'ultimo messaggio che si era scambiato con Jay. Questo era giunto a destinazione alle 16:30.
Guardando poi l'orologio sul display del cellulare notò che erano le 17:10. Erano passati appena 40 minuti.Alla fine del suo turno mancavano ancora un paio d'ore e lui si sentiva davvero molto agitato non sapendo cosa fosse successo a Jay.
I due fratelli erano molto legati l'uno all'altro e Will, il maggiore, vista la frequenza degli incidenti per il fratello ed i numerosi viaggi in ospedale, era diventato, con il passare del tempo iperprotettivo, una mamma chioccia per l'appunto.
Il dottor Halstead sentiva la necessità di andare via dall'ospedale per andare da suo fratello e così decise di fare di tutto per poterlo fare.
Con passo rapido e deciso dunque si diresse dalla Lockwood.
- Maggie ascolta devo allontanarmi un attimo. - le disse
- Va tutto bene? - chiese lei vedendo l'espressione preoccupata sul suo volto.
- Ho bisogno di parlare con la signora Goodwin. - rispose glissando la sua domanda.
- Tutto bene? - chiese nuovamente l'infermiera.
- Si. Vado a parlare con la Goodwin e torno. - rispose lui rapidamente.
- Ok d'accordo - rispose la dottoressa guardandolo negli occhi. Aveva uno sguardo davvero preoccupato e sembrava essere pensieroso.
Inoltre Meggie aveva notato il suo comportamento sfuggente. Avrebbe voluto porgli altre domande, approfondire la questione per provare ad aiutarlo, ma alla fine decise di lasciarlo andare vista l'impellenza di fare ciò che aveva detto.
Il dottore si allontanò a passo svelto dirigendosi verso gli ascensori. Salendo con uno di questi avrebbe risparmiato parecchio tempo.
Purtroppo però erano tutti e due occupati in quel momento e Will stava diventando sempre più impaziente dovendo attendere che uno si liberasse.
Non riuscendo più ad aspettare alla fine decise di salire dalle scale facendo i gradini a due a due.
Quando finalmente arrivò davanti all'ufficio della signora Goodwin fu costretto a fermarsi poggiandosi contro il muro cercando di riprendere fiato.
Non appena si sentì pronto, dopo essersi asciugato la fronte sudata con la mano, nonostante avesse ancora il fiatone si raddrizzò e bussò alla porta.
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Reazione emotiva
AventuraJay è impegnato in un caso che coinvolge l'uccisione di un suo collega dell'esercito, un ranger proprio come lui. Riuscirà a gestire la cosa rimanendo professionale? O qualcosa creerà in lui delle ripercussioni a livello fisico e psicologico?