Will vieni?

115 3 0
                                    

In pochi minuti i detective giunsero davanti all'appartamento di Jay.
Dopo aver parcheggiato Antonio aprì lo sportello volendo aiutare il giovane Halstead a scendere dall'auto.

Il ragazzo era ancora abbastanza stordito.

Durante il viaggio si era assopito più volte ed Hayley lo aveva tenuto sveglio anche se con enorme fatica.

Sembrava così stanco da non riuscire a tenere gli occhi aperti.

- Forse dovremmo andare in ospedale. - disse più volte Antonio per ottenere una risposta da Jay stesso che con voce un po' impastata ripeteva:
- no casa.-

Il giovane era irremovibile e ciò mostrava il suo odio per gli ospedali.

I tre si diressero verso l'ascensore dell'edificio dove il detective viveva.
Per fortuna era munito di elevatore e fu molto più semplice arrivare al piano Jay.

Una volta giunti il giovane crollò verso il muro, con una mano tremante cercò di tirare fuori dalla tasca la chiave della porta. Ci volle un po' di tempo ed alla fine essendo riuscito a prenderla provò ad inserirla  nel buco della serratura per aprire la porta.

Era molto complicato, il tremore non lo aiutava di certo.

Hayley con dolcezza afferrò la sua mano e lentamente gli prese la chiave senza dire nulla aprendo la sua porta.

Una volta entrati la ragazza si guardò in giro. Era già stata alcune volte nell'appartamento del suo collega, ma non si era resa conto di quanto fosse metodicamente ordinato.

Antonio accompagnò Jay in camera da letto e presi alcuni vestiti comodi, una tuta, l'aiutò a cambiarsi  fecendolo poi adagiare sul letto.

Hayley nel frattempo si era diretta in cucina per  preparare una bella camomilla calda per il giovane detective.

Jay non era solito bere questo tipo di cose, lo aveva fatto da piccolino qualche volta, gliela preparava sempre la madre, ma poi dopo essere morta lei e viste le atrocità della guerra aveva iniziato ad usare di tanto in tanto l'alcool per superare il tutto.

Non aveva più pensato di preparare o di berne una, ma quello non era un momento normale.

Dopo aver sistemato Jay nel suo letto sotto le coperte Antonio si sedette sulla poltrona della camera da letto per controllarlo. Il giovane però, poco dopo aver poggiato la testa sul cuscino   chiuse gli occhi cadendo in un sonno profondo

Vedendo che il collega si era addormentato, Dawson uscì dalla stanza raggiungendo la Upton in cucina. 

- Hayley, Jay si è addormentato. Io devo tornare al distretto. Non esitare a chiamarmi per qualsiasi cosa. - disse lui.

- Si, sta tranquillo, ti ringrazio.  Gentilmente potresti informare Voight  che io mi fermo qui? Non mi va di lasciarlo solo in questo stato. - rispose lei.

- Si certo. Ci sentiamo più tardi - concluse Antonio e dopo aver preso le sue cose andando via.

Il tempo intanto passava e dopo  circa un'ora e mezza Jay dormiva ancora, o per lo meno sembrava lo facesse.

si sentiva molto agitato, perciò non riusciva a riposare anche se lo desiderava tanto essendo sfinito. 

Inizialmente quando Antonio era lì con lui il giovane si era fatto vincere dalla stanchezza e si era più o meno appisolato, ma dopo poco i suoi occhi si erano riaperti e fissavano alcuni punti della stanza.
Faceva finta di dormire ogni qual volta Hailey rimasta con lui entrava per controllarlo.

Jay in quel momento non aveva voglia di parlare con nessuno, o quasi. Non gli era facile aprirsi, non era mai stato un tipo di tante parole.

In uno di quei momenti quando fu solo prese il telefono che Antonio aveva poggiato sul comodino e scrisse un messaggio a suo fratello:

"Will, stai lavorando? scusa il disturbo, ma avrei bisogno di te, del tuo aiuto".

Pochi istanti dopo il dottore, che era seduto vicino al bancone delle infermiere in un raro momento di pausa, prese il telefono mentre rideva e scherzava con Maggie e Natalie.
Non appena letto il messaggio decise di rispondergli immediatamente:

"Ehi fratellino, ma quale disturbo. Si, sono ancora in ospedale. Finirò alle 19 oggi. Che succede? Di cosa hai bisogno?"

Dopo aver inviato il messaggio il dottore preoccupato, non essendo abituato a ricevere messaggi del genere da suo fratello, si allontanò dalla sua fidanzata e dall'infermiera per poterlo chiamare.

Mentre il detective leggeva il messaggio, infatti, il telefono gli vibrava tra le mani.

Non sentendosela di parlare, soprattutto non volerlo fare per telefono, Jay tra uno squillo e l'altro scrisse un altro messaggio:

"Scusami non ho la forza di parlare al telefono. Se per te va bene potremmo continuare a messaggiare. "

Dopo aver letto il testo inviatogli Will iniziò a preoccupando ancora di più. Non riusciva a capire cosa stesse succedendo a suo fratello. Cosa poteva impedirgli di parlare?

"Che sta succedendo Jay? Mi stai facendo spaventare. Non girarci intorno dirmi che succede. Perché non puoi parlare?" - gli scrisse il dottore in risposta.

"Sono troppo stanco per parlare. Ho bisogno di dormire un po'. Potresti portarmi qualcosa?" - rispose il detective in modo diretto, ma senza dare spiegazioni.

"Non riesci a dormire? Cos'è che ti preoccupa? Hai di nuovo gli incubi? Il tuo PTSD si è attivato? Se sei a lavoro perché non passi da qui? Potremmo discuterne insieme così io poi posso darti qualcosa." Will era un fiume di domande.

"Sono già a casa, sono tornato prima. Sono a letto, ma non riesco proprio a dormire. Potresti passare tu qui da me appena finisci?" - chiese Jay

"Già a casa? Sicuro di star bene? Sei solo? Aspetta, provo a vedere se riesco ad uscire prima e vengo da te." il dottore stava cercando il modo per essere da lui il prima possibile era troppo preoccupato. Doveva controllare di persona suo fratello e vedere come stava.

"No, stai tranquillo. Non vale la pena uscire prima. Pensa a lavorare.  Io sto bene, sono solo un po' stanco. Siamo coinvolti in un caso particolare per me... Poi ti spiegherò a voce. Comunque non sono solo. C'è Hayley qui con me. Adesso sta guardando la televisione credo. Non posso parlare con lei, non voglio farla preoccupare. Lei non sa ancora tutto di me. Ci vediamo dopo." - lo informò il detective.

"Ok, va bene. A dopo" - concluse il dottore che non appena finito di scrivere fu chiamato per un'emergenza.

Purtroppo Will aveva un obbligo, avrebbe dovuto finire di lavorare prima di poter andare via da suo fratello.
Una volta finito di messaggiare si avvicinò a Meggie essendoci un arrivo   ripensando a suo fratello sperando che il tempo passasse il più velocemente possibile.

Reazione emotivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora