Jay voleva fuggire, allontanarsi da tutto e da tutti. Voleva smettere di fare del male alle persone a cui teneva.
Era uscito dall'ospedale dopo aver salutato silenziosamente Will andando a vederlo per l'ultima volta.Cio che non si aspettava era di essere raggiunto da Hailey, l'amore della sua vita, che con il suo fare dolce e gentile aveva provato a fermarlo.
Ma il detective era motivato a perseguire il suo intento. Pensò che con uno strattone si sarebbe potuto liberare dalla sua presa e poi rapidamente si sarebbe potuto allontanare.
Purtroppo ancora una volta l'animo dolce e gentile di Jay ebbe il sopravvento e non riuscì a girarle la spalle senza dirle proprio nulla. Lei non meritava quel tipo di trattamento.La detective aveva sempre le parole giuste al momento giusto e forse fu proprio grazie ad esse o alla sua vicinanza che il detective si fermò rivolgendosi a lei senza voltarsi a guardarla negli occhi.
- Va via Hailey.- le disse con dolcezza, ma anche con fermezza.
- No, io non ti lascio, sei il mio partner, staremo sempre insieme, ci copriremo le spalle a vicenda.- rispose lei.
- No, va via. Io devo stare solo. - disse il detective alzando il tono della voce.
Nonostante il suo essere duro e deciso di notava la tristezza ed il dolore in quello che stava facendo.
Jay mai e poi mai sarebbe voluto rimanere solo, ma lo stava facendo solo per proteggere le persone a cui teneva.- Jay, ma cosa stai dicendo. Non sei e non devi stare solo. Io sono con te, la squadra è con te, gli amici, Natalie, tuo fratello. - aggiunse lei. - qualsiasi cosa sia successa la affrontare insieme.
Il detective però non voleva sentire ragioni cercando ancora di mantenere quel suo essere duro allontanandola, spingendola via da sé.
La donna vista la spinta per poco non perse l'equilibrio inciampando e finendo quasi stesa a terra sull'asfalto.
- Ecco vedi, devi starmi lontano, io faccio del male a tutti. - disse cercando di sirregferos cercando di evitarle la caduta.
Il suo cuore ormai si stava via via si stava riempiendo sempre più di un misto di rabbia e dolore.Hailey Upton, però, per fortuna, non era una tipa che mollava al primo tentativo.
La giovane, infatti, continuò a ripetere ciò che aveva detto prima, sottolineando che tutti gli erano vicino e cercando di camminare rimanendo al suo fianco.
Ascoltando quelle parole Jay, che aveva cercato in tutti i modi di fare il duro, crollò.
Le lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi come fossero fiumi in piena.
Tutto ciò che aveva trattenuto per un tempo interminabile, da quando aveva scoperto cosa aveva fatto a suo fratello, stava venendo finalmente fuori.Il detective fermò di colpo quella che orami pareva essere quasi una marcia automatica e si lasciò cadere in ginocchio sul duro asfalto piangendo come un bambino. Aveva iniziato anche a tremare. Il freddo cominciava a farsi sentire essendoci anche il vento che sbuffava.
Hailey cercava di confortarlo, di consolarlo. Si era inginocchiata anche lei ponendosi al suo fianco cercando di stringerlo a sé.
Nonostante tutto, ciò che otteneva era sempre quello di essere allontanata. Era come se il detective si fosse richiuso nuovamente in quel guscio che solo poche ore prima aveva schiuso per dirle quelle poche parole per mandarla via.La corazza che si era formata adesso era la peggiore. Molto più dura e coriacea delle altre che lui formava quando soffriva. L'unica breccia erano le lacrime che stavano venendo fuori ancora copiose.
- Jay non chiuderti per favore, sono io Hailey. Sono qui per te. Parlami - disse ancora una volta Hailey.
- Va via, ti ho detto! Vattene Hailey ti prego! - disse piangendo quasi urlando - non voglio farti del male!
Finalmente Halstead si era espresso, aveva fatto intendere alla giovane collega quale fosse il problema. La Upton era stata informata per grandi linee quando aveva parlato con Natalie, ma voleva a tutti i costi riuscire a fare calmare, parlare e ragionare il suo fidanzato.
- Non mi farai del male, Jay! sono io!. Perché dovresti? - chiese lei facendo finta di non conoscere il vero motivo che lo aveva messo in crisi.
- Io.. io... sono pericoloso. Tutti devono starmi lontano... Io faccio del male a chi voglio bene...- urlò il detective iniziando a respirare affannosamente.
- Non è assolutamente vero. Quello che è successo a Will è stato un caso e Natalie era arrabbiata col suo fidanzato perché non voleva farsi curare per bene. Non ce l'aveva con te. - cercò di spiegargli la sua partner
In quel momento Jay crollò a terra ansimando completamente sfinito continuando a piangere disperatamente. Questa volta però, non era più solo aveva aperto la sua corazza dando la possibilità alla sua collega di essere lì al suo fianco.
Hailey lo teneva stretto a sé ed alla fine lui si era fatto avvolgere in un caldo abbraccio. Il detective aveva la testa poggiata nell'incavo formato tra la testa e la spalla e grossi lacrimoni continuavano a scendere dai suoi occhi.
Passò molto tempo e alla fine Jay aveva smesso di piangere rimanendo sempre fermo nella stessa posizione. Era sfinito, distrutto, si sentiva svuotato e se ne stava lì tenendo per lo più gli occhi chiusi o socchiusi.
Jay aveva il naso completamente tappato, era completamente congestionato per il lungo pianto e tossiva copiosamente. Tutto ciò che aveva vissuto gli aveva causato un forte mal di testa e la tosse aveva determinato anche un forte senso di nausea.
Mentre all'esterno dell'ospedale avveniva tutto ciò, il dottor Charles era giunto al pronto soccorso essendo stato chiamato per controllare Jay. Con sua somma sorpresa però lo psichiatra scopri che il suo "paziente" si era allontanato e nessuno sapeva dove fosse andato. .
Dopo essersi informato su ciò che era accaduto in precedenza, iniziarono tutti a cercarlo in lungo ed in largo nell'ospedale.
A differenza degli altri, lui scelse di dirigersi all'esterno dell'ospedale e fu lì che lo vide.Hailey era con lui e stava cercando di calmarlo. Lo psichiatra decise di rimanere in disparte senza agire immediatamente. Rimase, quindi, in disparte per un po' ad osservare cercando di capire se la detective potesse fare breccia nel cuore del collega. E ciò alla fine era quello che era avvenuto.
Dopo aver dato loro abbastanza tempo, dopo il crollo totale di Jay, il dottor Charles si avvicinò loro e chiese gentilmente al detective di entrare con lui al pronto soccorso in modo da permettergli di aiutarlo e supportarlo.
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Reazione emotiva
AdventureJay è impegnato in un caso che coinvolge l'uccisione di un suo collega dell'esercito, un ranger proprio come lui. Riuscirà a gestire la cosa rimanendo professionale? O qualcosa creerà in lui delle ripercussioni a livello fisico e psicologico?