Per favore aiutami!

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Jay era andato via.

Scoperta la fuga del detective, il dottor Charles mobilitò immediatamente il personale medico e le guardie per cercarlo in ogni angolo dell'ospedale.

Lo psichiatra non sapeva bene da quanto tempo fosse andato via. Ipotizzava comunque che il giovane non fosse scappato da molto e che potesse trovarsi ancora all'interno della struttura.

Nelle condizioni in cui si trovava, il detective non doveva essere solo.

Era un soggetto a rischio. Tutto quello che era successo avrebbe potuto indurlo a pensare che Jay potesse compiere anche un gesto estremo.

E dire che Charles era a conoscenza solo di una parte della vicenda.

Non sapeva che il suo PTSD in quel periodo, a causa di un caso particolare, si era riattivato e soprattutto non era a conoscenza che il detective credesse morto il fratello.

Queste due cose aggravavano maggiormente il quadro della situazione.

Dall'altra parte invece vi era Hailey. La  detective era distrutta, a pezzi, si sentiva terribilmente in colpa.

Se solo non fosse crollata, se non si fosse addormentata, se non lo avesse perso di vista, non si sarebbero trovati in quella situazione.

La detective però non si fece corrodere dalla colpa, anzi decise che avrebbe fatto di tutto e di più per ritrovare il suo collega.

Senza perdere nemmeno un minuto, dopo essere stata svegliata ed una volta resasi conto dell'accaduto, prese il telefono che aveva in tasca cercando di contattare Voight. Gli aveva nascosto fin troppo.

L'uomo era a conoscenza che in quel periodo il suo detective non era al 100 %, sapeva che Jay non si sentiva molto bene e del suo disturbo, ma era ignaro del motivo.

Hailey era consapevole del fatto che avrebbe avuto una bella lavata di capo anche da Voight, dopo quella avuta dal dottor Charles che le aveva chiesto di controllare il suo collega. Una cosa però era certa, se la meritava.

Era notte ormai, il tempo passava inesorabilmente.
Il sergente era già a letto. L'uomo che di solito era sempre disponibile, in qualunque momento ed a qualsiasi ora, proprio quella notte non le rispose al telefono.

Hailey era disperata, aveva bisogno dell'aiuto dei suoi colleghi e non poteva aspettare di rintracciare il duo capo. Era necessario l'intervento della squadra il prima possibile.

La Upton quindi decise di contattare Antonio, nella speranza che almeno lui rispondesse. Era l'una di notte e di sicuro anche lui come gli altri stava già dormendo.

Fortuna volle però che almeno lui, avendo udito il cellulare suonare dal cassetto del comodino, rispondesse

- Dawson - disse mezzo addormentato mentre di alzava per non svegliare sus moglie.
Il detective si diresse in cucina stropicciandosi il viso e gli occhi prendendo un bicchiere d'acqua e stropicciandosi il viso.

- Antonio sono Hailey - disse in modo agitato la collega dall'altro capo del telefono

- Ehi, che succede? - chiese immediatamente lui sentendo il tono di voce della giovane

- Jay è sparito, è andato chissà dove. Dobbiamo trovarlo, ho bisogno dell'aiuto della squadra. - spiegò lei tutto d'un fiato

- Come sparito! Pensi che qualcuno l'abbia rapito? - chiese con preoccupazione, attivandosi e svegliandosi completamente.

- No, è andato via da solo, ma non era emotivamente stabile.- aggiunse lei

- Che vuoi dire? perché? che gli è successo? Hai avvertito Will? - chiese detective più anziano.

Era ovvio per lui fare domande, come Voight e gli altri, anche lui non era a conoscenza di nulla.

- È una storia lunga, sono successe tante cose. Will non può aiutarci. A dire il vero non sa nemmeno che Jay è scappato via. - disse. - ed è meglio per ora che non lo sappia.

Ed a quel punto iniziò a raccontare più o meno in modo sintetico ciò che era accaduto al detective dall'inizio del caso che stavano seguendo.

Hailey spiegò al collega anche che il PTSD di Jay si era riattivato. Aggiunse anche che dalla mattina del giorno prima Will stava male e che quindi era ricoverato al Med, anche se di ciò non sapeva i dettagli.

- Dannazione, ma perché ce l'hai tenuto nascosto? - chiese Antonio che era rimasto a bocca aperta - non dico che dovevate dirlo apertamente, ma almeno a me. Diamine siamo amici da molto tempo io e Jay.

Hailey non seppe cosa rispondere ed iniziò a piangere. Aveva paura che gli succedesse qualcosa. Aveva promesso al suo partner che le situazioni particolari le avrebbero tenute tra loro senza informare la squadra.

- Antonio, non sono io a diver parlare di questo e non ho idea del perché Jay non te ne abbia voluto parlare, ma so che avrei dovuto tenerlo d'occhio e mi sono addormentata. È colpa mia se è andato via. Sapevo che questa sera era in crisi e non l'ho tenuto d'occhio. - disse la ragazza.

Al detective fece male il cuore a sentire la sua collega così.

- Non preoccuparti Hailey, non è colpa tua. Sei umana ed eri stanca. Vedrai che lo troveremo. Hai avvertito Voight? - chiese

- Ho provato ma non ha risposto e così ho chiamato te. - spiegò la Upton.

- Ok, lascia fare a me. Radunerò i ragazzi ed inizieremo a cercarlo. Ci divideremo in gruppi. Da quant'è che è andato via? - chiese rassicurando la ragazza.

- Non lo so di preciso. Presumo sia passata non più di una mezz'ora. Il dottor Charles si è allontanato allora dalla stanza dove eravamo per tornare dopo circa trenta minuti.- spiegò la ragazza e poi i due conclusero la chiamata.

Dawson si mise immediatamente all'opera contattando uno per uno i colleghi dicendo loro di raggiungerlo immediatamente in ospedale e che una volta lì gli avrebbe spiegato tutto.
Dopo essersi preparato ad uscire, quando fu quasi in auto alla fine riuscì anche a contattare Voight.

Reazione emotivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora