Andiamo a casa!

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Mentre Jay sta raggiungendo lentamente l'entrata del pronto soccorso, Will aveva lasciato la sua stanza e, dopo aver poggiati le sue cose vicino a Natalie che stava terminando di firmare le scartoffie, si diresse verso la sala relax per potersi cambiare.

Lentamente iniziò a prepararsi prendendo alcune cose dal suo armadietto. Molte cose le aveva in auto, quindi per lo più si limitò ad indossare un paio di pantaloni comodi che conservava lì in caso di necessità ed un maglione di riserva.
I movimenti che Will fece per vestirsi furono davvero complessi, addirittura anche più di quello effettuati per arrivare lì.

Era difficile piegare le gambe, sporgersi inn avanti, alzare le braccia in alto ed in avanti, ma il dottore, caparbio com'era, vi riuscì.Tutto il suo corpo era dolorante, i punti tiravano abbastanza.

Dopo essersi cambiato, il dottor Halstead si diresse verso l'entrata del pronto soccorso dove incontrò Maggie.

- Ciao Will - disse l'infermiera Meggie. - mi raccomando, stai attento a te, mettiti subito a riposo non appena arrivi a casa.-

Lui rispose con un cenno debole del capo dicendole un semplice grazie con voce flebile. Era così stanco, anche parlare in quel momento gli costava fatica. alla fine la saluto semplicemente cin la mano allontanandosi lentamente dal banco delle infermiere.

Pochissimi istanti dopo fu raggiunto da Natalie, la quale gli chiese di  attenderla qualche altro minuto, dandole il tempo di cambiarsi prima che lei lo accompagnasse a casa. Detto ciò si allontanò da lui decisa a fare il più velocemente possibile.

Will, intanto, rimase in piedi, lì impalato ad aspettare la sua fidanzata. I dolori si stavano accentuando sempre più poiché gli antidolorifici che gli erano stati dati in precedenza stavano finendo il loro effetto.

Ma il dottore non demordeva, stava facendo di di tutto per non far notare a nessuno come si sentisse realmente temendo che se l'avessero saputo avrebbero deciso di trattenerlo ancora lì in ospedale senza farlo andare via.

Stava tenendo duro, nulla gli avrebbe impedito di andare via di lì.

Era così debole ed era davvero difficile riuscire a stare lì in piedi, le gambe stavano diventando via via sempre più instabili, tutto ciò che lo circondava era sfuocato, la sua testa era tra ne nuvole, una condizione di stordimento lo stava catturando sempre di più.
Il suo stomaco era sottosopra ed una forte nausea si impadroní di lui in modo così prepotente da costringerlo a spostarsi il più velocemente possibile verso il bagno.

I suoi movimenti risultavano più o meno lenti ed impacciati e notando che Maggie lo stava osservando decise di avvertirla che si stava allontanando.

- Vado un momento in bagno - le disse infatti.

- hai bisogno di aiuto? - Chiese l'infermiera come fa una madre con suo figlio o una sorella con un fratello.

Il dottore scosse la testa e si diresse verso il corridoio dove si trovava la toilette. Non aveva bisogno di essere accompagnato, poteva farcela da solo. Sapeva però che se Maggie aveva detto quello era perché gli voleva bene e ci teneva ad aiutarlo.

Non appena giunto nei bagni Will si ritrovò a chinarsi sul water per svuotare quel poco che era rimasto nel suo stomaco.

Era un misto tra succhi gastrici e sangue, null'altro.

Ogni conato gli provacava dolori atroci ed ogni respiro che prendeva era nuovamente breve ed affannoso.

Dopo alcuni minuti però, il dottore si sentì meglio potendosi finalmente alzare.
Per vomitare si era messo in ginocchio sperando che in quella posizione i dolori si sentissero un po' meno.

Ovviamente anche alzarsi da terra non fu affatto facile. Diverte fare diversi tentativi,  ma anche se in modo traballante ci riuscì.
Dopo aver tirato lo sciacquone, Will, faticando non poco, raggiunse il lavandino e dopo essersi sciacquato la bocca ed il viso uscì dal bagno per dirigersi da Natalie.

Il giovane dottore però non aveva realmente intenzione di tornare a casa, o meglio voleva farlo, ma solo in un secondo momento. Lui desiderava infatti convincere la  Manning a portarla da Jay ovunque egli fosse, a casa sua o al distretto.

- Eccoti qui! Ho compilato tutti i documenti, devi solo firmare per le tue dimissioni e possiamo andare a casa. - disse Natalie andandogli incontro.

Mentre andavano via la dottoressa stava ragionando su ciò che era accaduto a Will essendo stata informata su tutto.

- Non riesco ancora a capacitarmi di come Jay sia riuscito involontariamente a colpirti arrecandoti un problema così. E soprattutto perché, nonostante sappia quanto tu sia testardo, non capisco perché tu non sia voluto restare qui in ospedale. Sei un medico dopotutto e sai cosa è necessario fare quando si hanno questo tipo di problemi e quali sono i rischi se curati male.

- Voglio riposare a casa con la mia famiglia e poi ho te, la migliore dottoressa che esista al mondo. - disse Wil dandole un bacio quando l'ebbe di fronte a sé.

- Si, infatti, ringrazia il fatto che hai me.- rispose la Manning.

- Natalie, ascolta - aggiunse Will facendo gli occhi da cucciolo - ma se invece di tornare a casa adesso io andassi da Jay? Tu potresti completare il tuo turno senza problemi e ci vedremo più tardi. Potrei restare con lui, a quest'ora dovrebbe aver finito a lavoro, e poi.. sai lui ha bisogno di me. -

- Assolutamente no! - disse Natalie con un'occhiataccia - Tu torni a casa con me. Ho già avvertito che non avrei completato il turno. Will ti sei reso conto che ciò che hai avuto è una cosa seria? -

La donna poi proseguì:
- Al massimo Jay può venire da noi se non vuoi o non puoi lasciarlo solo.
Hai assoluto bisogno di riposare ed io mi prenderò cura di te. -

Il dottor Halstead non poteva controbattere, non sapeva come. Poteva anche andar bene il fatto di avere Jay a casa con sé. Avrebbe potuto tenerlo d'occhio proprio come voleva fare. L'unico problema era capire se il giovane avrebbe accettato.

Detto ciò, dopo aver preso le cose di Will, i due si diressero ancora una volta verso il bancone delle infermiere.
Lì Meggie lì stava aspettando con i documenti che Will avrebbe dovuto firmare.
Anche l'infermiera era abbastanza contrariata, era preoccupata perché il dottore aveva deciso di non rimanere lì in ospedale.

Will, sempre più pallido, non disse nulla e su accinse a mettere il suo autografo su quei fogli. Doveva andare via da lì il prima possibile.

Mentre firmava, però, accadde qualcosa che lui non si aspettava. Dalla porta del pronto soccorso entrarono uno stordito Jay  seguito dal dottor Choi.

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