Dimissioni

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Dopo essere stato costretto a tornare in camera sua Will dovette mettersi a letto a riposare.

Il tempo sembrava non passare mai. Il dottor Rhodes e Natalie erano d'accordo sul fatto che Halstead avrebbe potuto incontrare suo fratello l'indomani. Il rosso così avrebbe avuto il tempo di riposare mentre Jay si sarebbe potuto riprendere un po'.

Will se ne stava lì disteso a guardare il tetto o a girovagare sul suo cellulare nella speranza che il sonno lo catturasse.
Se avesse dormito forse le ore sarebbero volare ed in poco tempo darebbe passata la sera, la notte e sarebbe stata presto mattina.

Purtroppo per il dottore era difficile dormire in quel frangente. Nonostante fosse stanchissimo per ciò che aveva vissuto e per l'effetto dei farmaci non riusciva a chiudere occhio.

Natalie era rimasta lì per un po' a fargli compagnia ed aveva provato a persuaderlo sperando che si addormentasse, ma non ci fu verso.

La dottoressa rimase con lui più o meno fino alle 23, ma poi fu costretta a tornare a casa da Owen.

Will crollò intorno all'una di notte. Da quando la sua fidanzata era andata via aveva passato il tempo a leggere qualche articolo di medicina su internet o a scambiare 4 chiacchiere con le infermiere che passavano di tanto in tanto a controllarlo.

Purtroppo nulla riusciva però a distogliere il suo pensiero da suo fratello. Lo aveva visto stare male e ciò lo prepccupava parecchio nonostante fosse consapevole che suo fratello fosse in buone mani essendo affidato a dei medici di cui lui si fidava.

Anche per Jay quella non fu una notte facile. La febbre era aumentata nuovamente visto la fine dell'effetto dei medicinali, anche se per fortuna non alta come in precedenza.

La mattina dopo, il detective, per fortuna il detective stava molto meglio.

Quando si svegliò accadde una cosa molto buffa.

In quell'occasione non era solo, Antonio aveva trascorso la notte a vegliare sul suo amico.

- Buongiorno Jay - gli disse quando notò che aveva gli occhi aperti

Il giovane sospirò, a livello fisico stava meglio.

- Come ti senti? -chiese Dawson

- Sto meglio - disse coi voce vuota priva di forti emozioni.

Tra i due a quel punto calo il silenzio finché non fu Jay a dire qualcosa.

- Antonio - lo chiamò attirando la sua attenzione.

- Si? - rispose l'altro.

- Sai, ho fatto un sogno. Mio fratello era qui, era venuto a trovarmi e stava bene...- disse il detective più giovane

Quello più anziano sorrise e poi disse a sua volta:
- Wow, che bello. E se ti dicessi che non è stato un sogno? -

Il detective Halstead era molto sorpreso e non riusciva a credere alle parole del collega.

Era sovrappensiero e rifletteva su ciò che lui gli aveva detto quando bussarono alla porta che era appoggiata e non chiusa.

Era Will che con la sedia a rotelle, spunta da Natalie era andato a trovarlo di nuovo.

- Will - quasi gridò per la felicità il giovane con voce raffreddata abbracciandolo.

In quell'occasione Jay fu come San Tommaso. Fino a quando non vide e toccò suo fratello jonci credette al fatto che lui fosse vivo e stesse bene.

Qualche lacrima di felicità cadde dagli occhi del detective. Lui non lo aveva ucciso.

I due poterono parlare per diverso tempo.

Jay scelse finalmente di farsi aiutare andando in terapia, ma ad una condizione: voleva essere seguito solo dal dottor Charles.

Sapeva che Will nutriva tanta stima in lui e il giovane Halstead si fidava ciecamente del giudizio di suo fratello.

Finalmente da quel momento in poi le cose sarebbero andate di bene in meglio.

Il giorno seguente entrambi i fratelli furono rimandati a casa con l'obbligo di riposare per almeno un altro paio di giorni. Jay nonostante non avesse più febbre dovette inoltre fare una cura antibiotica per poter guarire dal raffreddore.

Natalie e Will andarono via prima dirigendosi a casa del dottore per prendere delle cose che potevano servirgli come dei cambi di vestiti.

La convalescenza sarebbe stata fatta a casa di Jay.

Fu Antonio ad accompagnare poi il detective a casa e lì furono accolti da Natalie, Will ed Hailey che erano già arrivati.

Anche la Upton si era resa disponibile per aiutare i due fratelli a rimettersi in sesto.

I tre si sarebbero dati il cambio a seconda shcge degli impegni lavorativi e familiari.

Antonio dopo aver aiutato Jay a mettersi a letto tornò in cucina fine gli altri stavano discutendo per organizzare i turni.

Avrebbe iniziato Hailey così alla fine il detective salutò tutti i presenti poiché era ora che lui tornasse a casa e poi a lavoro.

Prima di andare via ripassò dal suo amico.

- Jay, tutto ok? Io vado, ci vediamo più tardi - gli disse.

- Tutto ok - rispose il giovane osservando il collega andare via.808

Prima che il collega lasciasse la stanza però lui lo fermò chiamandolo:
- Antonino? -

- Si? - rispose

- Ti ringrazio fratello, per tutto. Se non fosse per te io di sicuro non sarei qui oggi. Ti devo la vita. -

Dawson tornò indietro ed i due prima si strinsero la mano e poi si abbracciarono forte.

- Jay, non devi ringraziarmi. Ricordi cosa ti ho detto? Sei mio fratello ed io ci sono sempre per il mio sangue. Sono convinto che tu ci sarai per me quando avrò bisogno.- detto ciò. Antonio andò via stringendo ancura una volta in un abbraccio il giovane Halstead che era intento ad asciugare qualche lacrima che era scesa dai suoi occhi. Le parole del collega lo avevano commosso.

Per quanto riguarda il caso dell'ex Ranger alla fine Voight aveva deciso di passarlo a qualcun'altro. Aveva finalmente capito che era un caso troppo personale e che arrecava troppo dolore e sofferenza ad uno dei suoi, a Jay, che era come se fosse un figlio per lui.

Hank sapeva che, visto il coinvolgimento, non sarebbe bastato semplicemente allontanarlo dal caso, così decise che sarebbe stato meglio che la sua unità non si fosse più occupata di quel caso.

Reazione emotivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora