Capitolo XXXII: La festa di Mezza Estate

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Capitolo XXXII: La festa di Mezza Estate

Il giorno seguente, Nerwen scese nelle scuderie con l'intenzione di andare a fare un giro nei dintorni della città. La sera prima, Eliénna ed i suoi figli si erano dimostrati molto incuriositi dalla sua nuova, improvvisa padronanza della loro lingua; lei aveva dato una stringata descrizione della tecnica mentale applicata, definendola una speciale facoltà degli Stregoni e sottolineando l'importante ruolo che aveva avuto la fiducia di Aryon in lei. La regina la considerò allora sotto una luce maggiormente favorevole, pur senza giungere ancora ad una conclusione definitiva, e confermò il permesso datole dal fratello di andare e venire a piacimento dalla città.

Uno scudiero sellò rapidamente Thilgiloth, che era ben lieta di andare a passeggiare con la sua amica a due gambe; con loro venne anche Calad.

L'immediato circondario di Bârlyth era piuttosto monotono, ma non conoscendo ancora niente di quei paraggi, per il momento Nerwen preferì non addentrarsi nella foresta lungo le strade che si dipartivano a raggiera dalla grande radura attorno alla città. Così, dopo un paio d'ore, rientrò; era un poco annoiata, ma la passeggiata aveva fatto bene alla Corsiera, pertanto decise di ripetere l'escursione anche nei giorni successivi.

Il mattino dopo, attraversando il grande atrio del palazzo diretta alle scuderie, Nerwen si imbatté in Myranna.

"Buongiorno, Lady Nerwen", la salutò la principessa, "Stai uscendo?"

"Sì, pensavo di andare a fare un giro con la mia cavalla", rispose l'interpellata. Myranna esitò, poi disse in tono confidenziale:

"Io dovrei continuare a catalogare le piante del giardino, ma sinceramente stamattina non ne ho proprio voglia... una passeggiata a cavallo sarebbe molto più gradevole!", concluse con un sospiro ed una buffa smorfia.

"Puoi fare il lavoro di catalogazione nel pomeriggio?", domandò la Istar, divertita dalla sua espressione. La principessa rifletté:

"Beh, sì, a dire il vero..."

"Allora lascia momentaneamente stare lo studio e vieni con me", la invitò Nerwen, "Che ne dici?"

"Dico di sì!", esclamò Myranna ridendo di contentezza, "Corro a mettermi gli stivali."

"Ti aspetto alle scuderie", l'avvisò Nerwen sorridendo.

Una volta uscite di città, Myranna condusse la Maia verso nordovest, lungo un'ampia strada che s'inoltrava nella foresta. Una ventina di minuti più tardi, incrociarono il Rinnen, il fiume proveniente dagli Orocarni che attraversava il regno dei Kindi per gettarsi nel Mare di Rhûn. Il sentiero proseguiva in entrambe le direzioni della corrente; Myranna scelse di svoltare verso valle.

"Più a monte c'è il porto", spiegò, "dove approdano tutte le imbarcazioni provenienti dalle pianure orientali e dalle Montagne Rosse. Windan, Hwenti e Kinn-lai vengono qui per commerciare con noi."

"E i Nani degli Orocarni?", volle sapere Nerwen. La principessa scosse la testa:

"Non abbiamo contatti diretti con loro, soltanto tramite i nostri fratelli Kinn-lai."

Caracollarono per quasi un'ora, chiacchierando piacevolmente; poi la foresta si aprì in un'ampia radura soleggiata, in concomitanza con il fiume che in quel punto faceva una larga ansa al cui interno c'era una spiaggia di fine arenile bianco. Alcune persone facevano il bagno nella corrente, in quel punto assai pigra, oppure prendevano il sole, sdraiate su teli o stuoie. Erano tutti completamente nudi, ma la cosa non sorprese Nerwen, perché si usava così anche a Valinor. Del resto non aveva alcun senso bagnarsi vestiti.

C'era anche un chiosco che vendeva bibite e cibarie, dotato di tavoli e panche in legno.

"Mangiamo qualcosa?", propose la principessa.

Nerwen la Verde e la ricerca delle EntesseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora