Capitolo LX: Passaggio per Fangorn
Due giorni più tardi, Éomer ed Éowyn di Rohan, accompagnati da una scorta degna del loro rango, giunsero a Minas Tirith. Arwen ed Aragorn li ricevettero formalmente nella sala del trono, circondati dai maggiorenti della città; quando la parte ufficiale fu espletata, i sovrani di Gondor congedarono i dignitari di una parte e dell'altra, ma pregarono i due ospiti di Rohan e Aryon e Nerwen di rimanere.
"Amici miei", disse Aragorn, rivolto a Éowyn ed Éomer, "voglio presentarvi due persone molto speciali per me e la mia regina: Nerwen la Verde, zia di Arwen e mia insegnante quand'ero bambino, e suo marito, il principe Aryon di Eryn Rhûn."
Nerwen ed Aryon fecero una riverenza, che la bionda principessa di Rohan ricambiò, mentre suo fratello, in virtù del proprio rango di monarca, si limitò ad un cortese cenno del capo.
"Lieta di fare la vostra conoscenza", dichiarò Éowyn, soffermando il suo sguardo sulla Istar, "Sei dunque una collega di Gandalf, Lady Nerwen?"
"È così", confermò lei, "Mentre tu sei colei che ha abbattuto il Capitano Nero: sono onorata di fare la tua conoscenza."
La principessa sorrise, poi guardò Faramir, in piedi al suo fianco, ed il suo sorriso si fece più ampio e luminoso:
"Grazie... ma quello è il passato: volevo fama e gloria, e le ho ottenute, ma mi sono accorta che ci sono cose ben più preziose, nella vita. D'ora in poi mi occuperò soltanto di ciò che cresce e prospera e rende il mondo più dolce."
Faramir contraccambiò il suo sorriso. Nerwen pensò che Éowyn era bellissima, contemporaneamente dolce e forte; Faramir era la sua controparte perfetta, anche lui bellissimo, dolce e forte insieme. Formavano una coppia stupenda, in ogni senso, ed era evidente che fossero profondamente innamorati l'uno dell'altra. Con le loro cure, l'Ithilien sarebbe certamente tornato ad essere una terra rigogliosa.
Il matrimonio venne celebrato tre giorni dopo nel Cortile della Fontana, alla presenza di tutti i notabili di Minas Tirith. Fu re Elessar in persona a condurre la cerimonia, che era alquanto diversa da quella in uso presso Elfi ed Ainur e non prevedeva madrina e padrino, ma soltanto lo scambio delle promesse coniugali da parte degli sposi, mentre i loro polsi venivano simbolicamente legati assieme da un nastro rosso. Gli occhi di entrambi gli sposi brillavano di gioia mentre si guardavano con espressioni talmente rapite da far sorridere tutti i presenti, compreso il severo Éomer, che osservava la sorella ed il neocognato con evidente approvazione.
Dopo la cerimonia nuziale, festeggiarono nella Merethond, la Sala delle Feste, dove si mangiò e si bevve, si cantò e si danzò, si declamarono versi d'amore e si fecero giochi di destrezza, e ci si divertì fino a tarda ora, anche se gli sposi si ritirarono molto prima: dovevano naturalmente convalidare il matrimonio con l'atto coniugale e di certo non si fecero pregare, come qualsiasi coppia innamorata.
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Nerwen la Verde e la ricerca delle Entesse
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