Capitolo LVIII: Eryn Rhûn
Procedendo in linea pressoché retta verso nord-nord-est, ad Aryon e Nerwen occorsero loro poco meno di due settimane per raggiungere il limite meridionale di Eryn Rhûn; il principe Avar era fortemente emozionato di ritrovare i luoghi in cui era nato e vissuto tutta la vita prima di incontrare Nerwen e si guardava attorno avidamente, bramoso di riconoscere questo o quello scorcio di paesaggio famigliare.
"Altolà!", risuonò una sonora voce femminile, proveniente di tra gli alberi, "Chi si presenta sui confini del regno dei Kindi?"
Da dietro gli alberi spuntarono una ventina di Elfi vestiti di verde e marrone, gli archi tesi con le frecce incoccate e puntate su di loro. Aryon sussultò e tirò le redini di Allakos, mentre Thilgiloth si fermò senza bisogno di segnali se non il pensiero di Nerwen. Túdhin scoprì i denti in un ringhio silenzioso, mentre Kerra si bloccò dietro la coda della Corsiera, le orecchie ritte. Olbranch e Fimbrethil, più indietro, si limitarono ad immobilizzarsi.
"Sono Aryon Morvacor", annunciò il principe ad alta voce, "fratello e un tempo Prima Spada della regina Eliénna."
Un'Elfa dai lunghi capelli bruni si avvicinò con passo sicuro e scrutando il viandante nerovestito con evidente diffidenza. Notando che era un Elfo anche lui, si rilassò leggermente ed abbassò l'arco.
"Verificheremo dopo la tua affermazione", dichiarò, volgendo la propria attenzione alla sua accompagnatrice apparentemente Umana, "Frattanto, chi è costei?"
Lo disse con una sfumatura di disprezzo che irritò profondamente Aryon.
"Costei è Nerwen la Verde dell'Ordine degli Istari, nonché mia moglie", ringhiò, "e tu le porterai il dovuto rispetto!"
L'Elfa esitò, intimidita dalla sua veemenza; ma il suo dovere era tener lontani da Eryn Rhûn gli stranieri indesiderati, così tornò a guardare il principe negli occhi e ribatté:
"Lo farò se e quando la vostra identità sarà confermata: se sei davvero stato la Prima Spada dell'Alta Sovrana, conosci la legge."
A questo lui non aveva obiezioni; dopotutto, l'Elfa stava solo eseguendo gli ordini che lui stesso aveva eseguito per tutti gli anni in cui era stato al servizio della regina. Pertanto annuì seccamente e disse:
"Certamente. Posso sapere il tuo nome e il tuo grado, intanto?"
"Sono Erediel, capitana delle Marche Meridionali", si presentò lei fieramente.
"Bene, capitana: manda un messaggero a Bârlyth annunciando il mio ritorno e quello di Lady Nerwen. Aggiungi anche che siamo in compagnia di due Entesse."
L'Elfa corrugò la fronte e si guardò attorno; era evidente che aveva preso le due Enyd per degli alberi, anche se probabilmente si era chiesta da dove fossero spuntati, visto che prima non c'erano.
"Cos'è, uno scherzo?", domandò aspramente.
"Per niente affatto", rispose Nerwen in tono tagliente, infastidita dal comportamento indisponente di Erediel; si girò verso la Prima Guardiana e la sua vice e le invitò in entesco, "Venite avanti."
Il suono di quella lingua così insolita fece sobbalzare l'Elfa, che sobbalzò ancor più forte quando vide una betulla ed un olmo muoversi ed avanzare verso di loro. Arretrò precipitosamente, tornando a puntare l'arco, inconsapevole della completa inutilità del gesto.
"Ferma!", le ingiunse imperiosamente Aryon, "Non sono nemici da abbattere, esattamente come non lo siamo noi."
Le Entesse si fermarono accanto a Nerwen; Túdhin non perdeva d'occhio Erediel, teso, pronto a balzarle alla gola se la sua amica a due gambe glielo avesse chiesto.
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Nerwen la Verde e la ricerca delle Entesse
Fanfiction🥇Prima classificata nella categoria fanfiction nel *Lele's Contest 2020* di @lele31106 🥇Prima classificata nella lista dedicata nel contest *E il fandom parlò* 2021 di @freakdirectioner Insoddisfatti dell'operato degli Stregoni, i Valar inviano...