Capitolo XLIX: Di là dal portale

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Capitolo XLIX: Di là dal portale

Buio totale. Silenzio completo.

Lentamente, Nerwen aprì gli occhi; ma non vide alcuna differenza che a tenerli chiusi. Non c'era la minima traccia di luce, né si udiva alcun rumore.

"Túdhin? Pallando?", chiamò, il primo nome anche con la mente; la sua voce suonò ovattata.

"Sono qui", udì la flebile risposta dello Stregone Blu; non comprese da quale direzione proveniva. Nello stesso momento, percepì i pensieri confusi del lupo.

"State bene?", domandò loro, e di nuovo parve che il buio inghiottisse la sua voce.

"Non esattamente", giunse debolmente la replica di Pallando, "Tu?"

Mi sento stordito, rispose Túdhin, emettendo allo stesso tempo un guaito, Tu come stai?

Nerwen si mosse con cautela. Sotto di sé percepiva pietra, fredda e dura e scabra.

"Niente di rotto", li informò entrambi, "ma mi sento debole."

"Anch'io... ma a parte questo, non credo d'aver niente."

"Meno male... Túdhin, puoi percepire il mio odore?"

Dopo un momento di pausa, il lupo rispose:

Sì, lo sento.

"Bene, riesci a capire da che parte mi trovo? Puoi avvicinarti a me?"

Ci fu un momento di pausa più lungo, poi Túdhin le inviò un pensiero affermativo. Dopo qualche istante, la Istar udì il lieve zampettare del lupo che si avvicinava, poi sentì il calore del suo corpo mentre si sdraiava al suo fianco. Allungò una mano e lo accarezzò, dando e ricevendo conforto.

"Dove credi che ci troviamo?", domandò, rivolta a Pallando.

"Non ne ho idea... ma comunque, che cos'è successo, in nome di Oromë?"

"Quello che stavi leggendo... era un incantesimo in Linguaggio Nero. Un incantesimo chiamato Portale Oscuro. Leggendolo ad alta voce, lo hai attivato e ci ha risucchiato, i Valar soltanto sanno dove."

"Oh no... mi dispiace, Nerwen..."

"Non potevi saperlo, Pallando", sospirò la Istar, "Se solo riuscissi a vedere... è buio pesto, qui. Ovunque si trovi, questo qui..."

"Speriamo che sia soltanto una condizione temporanea, come se fosse notte fonda, e che quindi prima o poi torni la luce del giorno", si augurò lo Stregone Blu.

Nerwen stava lentamente ritrovando le forze.

"Continua a parlare", lo esortò, "Cercherò di capire dove ti trovi e mi avvicinerò."

"Va bene", rispose Pallando, "Dovunque ci troviamo, dovunque questo maledetto Portale Oscuro ci abbia portato, non dubitare che riusciremo a trovare la via del ritorno. Io ho il mio popolo – il popolo che mi ha adottato – di cui prendermi cura, tu devi cercare le Entesse, e naturalmente devi ricongiungerti a tuo marito..."

Mentre lo Stregone Blu parlava, Nerwen si mosse in una direzione a caso, rimanendo a quattro zampe e tastando accuratamente il terreno davanti a sé. Si accorse subito di star allontanandosi, allora si girò e tornò indietro, sempre con Túdhin praticamente appiccicato addosso. Di nuovo capì di star allontanandosi, così girò ad angolo retto verso la propria sinistra e stavolta sentì la voce di Pallando farsi più forte.

"Mi sto avvicinando", lo avvertì.

"Bene! Allora dicevo che Derva è un'eccellente guerriera e che le affiderei la vita mille volte..."

Nerwen la Verde e la ricerca delle EntesseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora