Capitolo LII: Riunione
Il giorno seguente, Pallando e Nerwen ripresero la ricerca; Alatar non aveva specificato dove si trovassero le istruzioni per creare il passaggio, né in che forma – se rotolo o libro o fascio di carte – ma era presumibile che fossero lì nel suo studio privato. Anche la sua camera da letto poteva essere un buon posto per cercare ed infatti lo Stregone aveva trascorso buona parte della notte a frugare ovunque, ma senza risultato.
Nel pomeriggio furono tenute le onoranze funebri di quello che tutti credevano Pallando, a cui dovettero naturalmente assistere. Secondo l'usanza di Qos, lo avrebbero cremato e poi disperso le sue ceneri nel mezzo del lago; quella consuetudine aveva senso, perché l'isola era fittamente abitata dai vivi e non c'era posto per i morti.
Durante il rito, Nerwen ebbe cura di mostrarsi profondamente afflitta perché tutti dovevano credere che piangesse la morte di suo padre; quando fu finito, tornarono nello studio di Alatar a continuare la loro ricerca.
Furono fortunati: verso sera, Pallando trovò quanto cercavano in un fascio di documenti scritti in lingua valarin.
"Penso che ci siamo!", esclamò eccitato, mostrando i fogli a Nerwen. Aveva riconosciuto l'idioma come quello del biglietto che lei gli aveva fatto recapitare tramite il piccione, ma anche se era riuscito a leggere quel messaggio semplice, le complicate istruzioni delle carte di Alatar andavano al di là della sua capacità di comprensione.
Nerwen esaminò il plico col cuore che batteva forte per la speranza, che andava aumentando a mano a mano che leggeva.
"Sì, ci siamo davvero!", confermò animatamente. Di slancio, lei e lo Stregone Blu si abbracciarono per la contentezza.
"È complicato?", si informò poi Pallando. Lei scosse la testa:
"Non molto, ma occorre una considerevole quantità di energia, per questo Alatar da solo non era in grado di farcela. E non poteva farsi aiutare dal mostro perché l'energia di un Balrog è l'antitesi della nostra, quindi non possono essere usate insieme... per questo il mostro aveva bisogno di rubare la nostra forza, trasformarla nella sua e infine usarla per i suoi scopi. Probabilmente la sola energia di Alatar non era sufficiente, per questo insisteva ad avere qualcun altro", guardò Pallando, "Io sono più forte della media degli Istari, perché non sono stata altrettanto diminuita, per cui penso che la somma delle nostre energie sarà sufficiente."
"Lo pensava anche Alatar", le rivelò l'altro, annuendo, "In punto di morte, probabilmente alcune facoltà interamente maiarin gli sono tornate e ha visto oltre l'apparenza...", tacque un momento, meditando, "Dove pensi sia la sua anima, adesso?"
"È certamente tornata a Valinor", affermò Nerwen, "nelle Aule d'Attesa. Forse i Valar decideranno di farlo reincarnare nel suo antico sembiante di Maia, se gli perdoneranno la sua quasi fatale ingenuità di allearsi con uno spirito malvagio; o forse lui preferirà tornare presso Ilúvatar, chissà..."
"Spero di poterlo rivedere, un giorno", dichiarò Pallando, "possibilmente ricordandomi del mio passato, e quindi di lui. Temo però che questo potrà accadere soltanto se e quando potrò tornare anch'io a Valinor..."
La Istar annuì, concordando.
"Intanto pensiamo a tornare in Arda", lo esortò, "Sei pronto?"
"Lo sono."
"Penso occorreranno diverse ore", considerò Nerwen, "Forse è meglio mangiare qualcosa per mantenerci in forze."
Così fecero, facendosi portare la cena nello studio. Se i servitori si stavano chiedendo cosa stesse mai combinando il loro sovrano con la giovane figlia del morto, non lo diedero a intendere e si tennero la loro curiosità. Del resto non stava a loro discutere le decisioni o i comportamenti del loro signore.
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Nerwen la Verde e la ricerca delle Entesse
Fanfiction🥇Prima classificata nella categoria fanfiction nel *Lele's Contest 2020* di @lele31106 🥇Prima classificata nella lista dedicata nel contest *E il fandom parlò* 2021 di @freakdirectioner Insoddisfatti dell'operato degli Stregoni, i Valar inviano...