Capitolo LIX: I sovrani di Gondor e Arnor

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Capitolo LIX: I sovrani di Gondor e Arnor

Alcuni giorni dopo, Nerwen ed Aryon raggiunsero Gaerlonn, dove presero alloggio nella miglior locanda della città; poi si recarono alla capitaneria di porto, scoprendo che c'era ancora Misselot al comando. Quando entrarono nel suo ufficio, la capitana si alzò per andare loro incontro:

"Lord Aryon, bentornato", esordì l'Elfa castana, "Non credevo che vi avrei mai più rivisto: ero stata informata che non eravate più la Prima Spada della Regina..."

"Né sono tornato ad esserlo", chiarì il principe, "Sono soltanto di passaggio, capitana: ci serve una nave disposta a portarci dall'altra parte del Mare di Rhûn."

"A Gobelamon?"

"No, proprio dall'altra parte", intervenne Nerwen, "il più a occidente possibile."

Misselot la guardò con curiosità; ricordava bene che aveva accompagnato Aryon, la prima volta che era stata a Gaerlonn, e in seguito aveva saputo che lei e il principe si erano sposati. Il mondo era davvero diventato strano, se un Elfo del rango di Aryon prendeva in moglie un'Umana, pensò, seppure una appartenente al semimitico Ordine degli Istari, come aveva appreso; ma non si azzardò a mostrare altro che il rispetto dovuto alla cognata dell'Alta Sovrana.

"È una richiesta molto insolita", osservò, "Temo che dovrete noleggiare un vascello apposta."

"Allora faremo così", concluse Nerwen con una scrollata di spalle, "Come possiamo procedere?"

"In porto ci sono diverse navi; potete recarvi ai moli e interpellare i loro capitani", suggerì Misselot.

"Grazie", rispose Aryon.

"Allora buona fortuna, e buon viaggio", augurò loro la capitana; era ovviamente ignara che non li avrebbe rivisti mai più, né loro si preoccuparano di informarla, dato che non avevano alcuna particolare confidenza con lei. Si limitarono a ringraziarla nuovamente, poi si congedarono ed uscirono.

Complessivamente c'erano undici velieri ormeggiati lungo le banchine. I primi sei capitani che interpellarono non si dimostrarono interessati, avendo già ingaggi da onorare; ma il settimo era libero ed accettò di portarli all'estremità occidentale del Mare di Rhûn dietro adeguata ricompensa. Non fu un problema per loro, dato che, ancora una volta, la regina Eliénna aveva loro concesso credito illimitato.

Tre giorni dopo si imbarcarono. Túdhin non fu affatto entusiasta di salire nuovamente a bordo di un oggetto galleggiante, per quanto grande; neppure Allakos si dimostrò entusiasta, mentre invece Kerra addirittura si impuntò, rifiutando di salire a bordo. Nerwen le parlò, assicurandole che non c'era pericolo, ma occorse del bello e del buono per convincere la mula, la quale infine accettò solamente perché vide tutti e tre gli altri suoi compagni già a bordo. Allora salì la passerella; mantenne un umore fosco per tutto il viaggio, ma almeno rimase tranquilla.

La traversata durò una settimana; il tempo si mantenne bello, a parte un giorno molto ventoso che montò un po' le onde, facendo venire il mal di mare a Túdhin, ma Nerwen lo curò con la taumaturgia e glielo fece passare; comunque il lupo ribadì con forza la propria avversione per qualsiasi cosa galleggiasse.

Alla fine raggiunsero la costa sud-occidentale del mare interno; le operazioni di sbarco, in assenza di un pontile, furono laboriose a causa delle cavalcature, che dovettero essere trasbordate dalla nave alle scialuppe con l'uso di un cabestano e di molte cinghie. Thilgiloth affrontò la cosa col suo consueto piglio deciso e Allakos non volle essere da meno, nonostante fosse alquanto impaurito; quanto a Kerra, sebbene tremasse come una foglia, affrontò l'ordalia senza emettere un suono; alla fine Nerwen la lodò grandemente per il suo coraggio.

Nerwen la Verde e la ricerca delle EntesseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora