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Pov: Andrew.

"È tutto finito piccola"

Gli lascio un bacio, nella fronte e la metto nell'auto.

Per fortuna sono arrivato prima che qualcuno potesse toccarla o farle del male, questo però non tollera il fatto che sono incazzato nero con lei per il fatto che è scappata.

Il semaforo rosso.

Di solito anche se è rosso passo lo stesso me ne frego totalmente. Ma questa volta mi fermo e la guardo, ha la camicia strappata dove si notano le sue meravigliose tette, non sono grandi come quelle delle ragazze che mi sono scopato, ma sono bellissime, penso che porti una 2 abbondante.

Riparto subito dopo che il semaforo segna il verde.

Ci impiego 10 min, e arriviamo subito a casa.

"Andree, che cazzo le hai fatto"

Urla Joe, mentre la poggio delicatamente nel letto.

"Dei ragazzi la stavano per violentare, mentre l'hanno drogata"

"Cazzo, dobbiamo subito farla visitare dal nostro medico di fiducia"

"Non serve, non sono riusciti a farle nulla. Dobbiamo aspettare per il momento che l'effetto della droga sparisce e si risvegli"

Annuisce e esce dalla stanza.
Rimango ancora un po' a guardarla.
Ora c'è solo una cosa da fare, il biondino pagherà per avermi messo i bastoni nelle ruote, nessuno si deve permettere, nemmeno un moccioso.

Prendo il cell è digito il numero di uno dei miei uomini più fidati

"Capo, la stavo per chiamare il trasporto di droga è andato con successo"

"Bene, adesso hai un'altro compito. Uccidete il biondino"

"Capo,come vuole che muioia?"

Sorrido.

"Una lunga tortura, deve soffrire più del dovuto prima che muore. Mi fido di te."

Fine chiamata.

Esco dalla stanza.

"Signora mi avvisi quando la signorina Clarissa si sveglierà"

Non do il tempo alla badande di rispondere e esco precipitandomi nel mio ufficio.
Apro il cassetto e prendo la lettera che mi aveva mandato suo padre giorni fa.
Non ho avuto abbastanza tempo per leggerla, tra la fuga di clarissa, il trasporto di droga...non ho mai pace.

Mi accendo una sigaretta e con l'altra mano tengo la lettera.

Ma qualcuno interruse la mia lettura..
Bussando alla porta

"Avanti"

Entra uno dei miei uomini

"Capo, suo zio Michele é qui e vuole parlare con lei"

"Fallo entrare"

Mio zio..il fratello di mio padre.
Da quando è morto mio padre litigavamo spesso. Voleva diventare Capo a tutti i costi, cosa che non ci é mai riuscito.
Nella mia famiglia diventa capo il primogenito, se più di 1 della famiglia si oppone giocherà a duello, uno deve uccidere l'altro, era una cosa molto impossibile che mi metteva KO, nessuno ci è mai riuscito figuriamoci un vecchio.

"Andrew"

Metto la lettera nel cassetto, e a chiudo.
La mia santa lettura potrà aspettare.

"Zio a quale onore mi devo"

Si siede nella poltrona davanti di me..

"Non voglio fare tanti giri di parole sarò più che diretto, la famiglia Curpen vuole vendicarsi per la morte del suo primogenito"

Sorrido, faccio un tiro e butto il fumo nella sua direzione

"Eh quindi? Dovrebbe essere un mio problema non capisco perché sei venuto fin qui"

"Aspetta...fammi finire, vogliono un'accordo sennò avrai delle conseguenze"

"Sentiamo"

"Vogliono che sposi la loro figlia Carlotta sennò sarà guerra"

Spengo la sigaretta nel portacenere e lo fisso intensamente

"E guerra sia"

Sbatte le mani sul tavolo e si alza

"Che cazzo dici? Sposala o cedimi il posto di comando"

Urla.

Ma non ha ancora capito chi cazzo ha davanti.

"Non ci siamo ancora capiti? Comando io. E nessuno può dirmi cosa devo fare, vogliono la guerra è guerra sia"

Si risiede, e sospira pesantemente.
Giuro che lo ucciderò con le mie stesse mani.

"Perché? Tu e lei stavate bene insieme"

"non stavamo insieme, scopavamo e basta"

A interrompeci fu l'entrata della badante..

"Si è svegliata"

La ringrazio e esce..

"Chi si è svegliata?"

Dice con aria turbata..

Ma non rispondo e vado subito da lei lasciando questo stronzo nella stanza..

Sei solo Mia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora