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Inizio a correre più veloce possibile.
Per la mia fortuna casa mia è molto vicina.
Devo superare solo quattro vie e sono a casa.

Arrivata davanti la porta, la apro il più velocemente possibile, per poi chiuderla e appoggiandomi dove pian piano casco a terra.

Ho il fiatone.

Chi cavolo era ? Non lho mai visto in queste parti.

Mi accendo una sigaretta, per poi diventare 2..3..4..solo che il campanello suona. Ed qui è un gran casino c'e cenere ovunque per terra e morsi di sigaretta...

"Cavolo, ma sei veramente una ciminiera" guardandosi in torno.. beh effettivamente non gli do torto io senza sigarette non vivo. Ho preso il vizio con lui e altri amici. Iniziò tutto per gioco per poi ritrovarmi così come dice lui una ciminiera,

"Ma dai smettila" gli dico spingendolo dentro mentre lui se la ride.

Lui è Marco, è molto alto capelli biondo cenere e occhi color mare, e porta gli occhiali. Ed è il mio migliore amico. Lho conosco da quando  andavamo all'asilo siamo stati sempre molto uniti, ma crescendo le cose cambiarono, lui ha cominciato a fare abusi di alcool e droga...i miei avevano notato che c'era qualcosa che non andata in lui, ma io gli ripetevo sempre che era un bravo ragazzo, ma come dice il detto 'la verità viene sempre a galla prima o poi' é così fu. Un giorno venne a casa mia, solo che mamma ha capito subito che era strafatto è lho cacciò di casa, vietando me di avvicinarmi a lui, peró la cosa positiva fu che a papà non raccontò nulla a papà...dopo qualche anno si aprí un tabacchino, pensavo che si era messo la testa apposto. Ma i miei pensieri mi avevano ingannata, in quel tabacchino si vendevano anche superfacienti, e tabacchi di contrabbando...Negli ultimi anni quando mamma è morta e io litigavo con papà, scappavo di casa e andavo da lui. Da lì ho iniziato a dare i miei primi tiri in una cannetta, tornare a casa sballata, ubriaca persa. Papà non ce mai a casa per via del lavoro quindi non ha mai saputo nulla questo è sempre stato un vero e proprio vantaggio..

"Dove sei stata oggi? A scuola non ti ho vista." Mi chiede mentre si accende una sigaretta.

"In giro"

non voglio dirgli cosa mi è capitato, solo per non far succedere un gran casino.

Il suo cell inizia a suonare, con tanti messaggi a raffica.

"Il mio capo vuole i soldi indietro...quelli che io non ho, e mi ha scritto che ho tempo fino a domani all'alba...".

"Mi stai dicendo che ti sei fatto portare la merce senza aver pagato nulla???"

Annuisce...

"Ma sei cretino? Da quando continua sta storia?"

"2 mesi.."

2 mesi senza pagare... chissà quanti soldi sono.. non oso nemmeno chiederlo. Ma immagino che sia una cifra abbastanza elevata

"Potrei chiedere a mio padre, di darti una mano..."

"No. Non esiste. Tu devi restarne fuori, vedrò io come risolvere questa situazione"

dice alzandosi per buttare il mozzicone di sigaretta nel portacenere..

"Però se non hai nulla da fare, passa al tabacchino per vedere se l'hanno bisogno una mano"..

"Va bene" alza la mano come un saluto per poi uscire dalla porta..

Che bel casino...vorrei aiutarlo però.

Mangio velocemente un panino, e do una sistemata a questa casa, che non sembra nemmeno una casa. Un macello se devo trovare una parola esatta.

Decido di mettermi:

Decido di mettermi:

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Con questi tacchi:

Di solito mi vesto sportiva

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Di solito mi vesto sportiva. Ma oggi ho proprio voglia di vestirmi elegante.

Entro nel tabacchino è noto qualche cliente...prendersi le sigarette, qualche vecchietto che legge il Giornale del giorno sorseggiando qualche birra..tutto normale..

"Buon pomeriggio splendore" mi giro è noto  Vincenzo, sistemare alcuni accendini nello scaffale di dietro.

Sarà sicuramente una nuova merce.

"Ciao vinz" dico dandogli un bacio in guancia.

Vincenzo è un ragazzo che fa parte nel gruppetto di amici, lho conosciuto grazie a Marco..
É un bellissimo ragazzo. Alto, capelli castano chiaro, e occhi verdi e addirittura è molto palestrato.
E un gran figo della Madonna.
Devo ammettere, ho una cotta per lui, e lui per me. Si è dichiarato l'hanno scorso dove io gli ho detto di provare pure qualcosa, ma era troppo presto per me è da lì  fino a oggi lui non si è mai arreso.
Però non voglio negare che qualche volta non siamo stati a letto insieme...

"Vinz vuoi una mano?"

"Si aiutami a portare le scatole vuote nel deposito"

Prendiamo le scatole e ci dirigiamo nel deposito, per poi posare di lato dove ci sono una montagna di scatole vuote..

"Oggi mi sei mancata" dice avvicinandosi, mettendo le mani sul mio sedere palpandolo, per poi baciarmi il collo

"Vinz non siamo soli  ci sono pure i tuoi colleghi"

Mette il broncio e mi guarda come se fosse un bambino offeso.

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