𝗝 𝗔 𝗡 𝗘Tic, tac. Tic, tac.
Lo scorrere del tempo si mischia con il rumore dei miei passi.
Sono sola.
Sono sola in una stanza buia e senza pareti. Percepisco un flebile bagliore sopra la mia testa, illumina appena il profilo del mio corpo.
Alzo lo sguardo, provo a guardare su, ma la luce mi acceca e sono costretta a chiudere gli occhi.
Sospiro.
Giro su me stessa. Mi guardo attorno e non c'è niente.
Dove sono?
«C'è nessuno?» domando al vuoto.
La mia voce si disperde.
La sento percorrere chissà quanti chilometri lontana da me e poi svanire.
Rabbrividisco. Mi tocco le braccia e mi rendo conto che addosso non ho nient'altro che un vestito da notte che sembra fatto di seta. Io non metto mai vestiti da notte.
La mia pelle è gelida. L'aria che respiro lo è.
'Dove sono?'
Ruoto sui talloni.
La paura percorre la linea della mia spina dorsale. Comincio a tremare.
«C'è nessuno?» adesso quasi urlo.
E a rispondermi non è il silenzio, ma un suono di passi che non sono i miei.
Respiro. Passi. Respiro.
Qualcosa mi sfiora la schiena.
Mi volto spaventata.
È una mano.
È un braccio. I miei occhi seguono la linea della spalla e un'emozione violenta mi colpisce al petto. Non so se sia paura o sollievo.
I miei occhi si incastrano in quelli di Leon.
«È molto che aspetti?» soffia un sorriso.
Indossa un completo nero ed è elegante. Giacca, cravatta e camicia.
«No» rispondo alla sua domanda e lui mi prende la mano.
Nel mio stomaco sento le farfalle svolazzare.
'Lo stavo aspettando'.
«Bene» sussurra lui.
Mi attira al suo petto, mi cinge la schiena col braccio e tende l'altro portando su anche il mio.
Balliamo.
Cominciamo a danzare lentamente, a piccoli passi.
È lui che mi guida.
«Sei pallida» inclina la testa. Mi osserva.
«Ho freddo».
«Vuoi la mia giacca?»
«No».
E si allontana per farmi fare una giravolta. Poi mi attira di nuovo a sé dolcemente. Muove i fianchi insieme a me.
«Hai mai contato le stelle, Jane?» ha gli occhi più grigi del solito.
«No».
«Eppure,» il suo sorriso mi provoca i tremiti, «sei sempre quassù. Cosa fai tutto il tempo?»
«Quassù?» domando. Non capisco.
La sua mano mi prende delicatamente il mento, mi fa voltare.
'Quassù'.
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JANE'S MEMORIES 1
Romance𝘾𝙊𝙈𝙋𝙇𝙀𝙏𝘼 | Se c'è una cosa che Jane detesta di più al mondo è la violenza, e Leon è proprio tutto ciò da cui stare alla larga. «Non avevo punti deboli prima di te, ero indistruttibile». - Hate to love - Slow Burn - He falls first - Doppio...