𝗟 𝗘 𝗢 𝗡York, Inghilterra.
Dicembre 2015La sera della vigilia di Natale in televisione davano sempre gli stessi soliti film. Avevo lasciato l'istituto da un anno ormai, ma certe abitudini non riuscivo proprio a scrollarmele via di dosso.
Erano come inchiostro indelebile, e io anche quella sera ero seduto per terra, ai piedi del letto, davanti alla TV a guardare quelle commedie stupide che mi avevano sempre fatto schifo.
Parlavano d'amore.
Un amore che non avrei mai avuto.
La casa era silenziosa, non c'era nessuno. Erano andati tutti al festino di Natale al casolare. Io non ci avrei messo piede. Volevo starmene per i fatti miei, almeno quella notte. Niente guai, niente risse, niente droga, almeno per una sera. Almeno la sera della festa preferita di mia madre.
Mamma amava il Natale.
Amava addobbare l'albero.
Amava spendere gli ultimi soldi che aveva per comprarmi un regalo.
Amava prepararmi da mangiare, cenare con me e guardarmi sfilare nella piccola cucina con i vestiti nuovi.
Eravamo sempre stati solo noi due.
Poi, ero rimasto soltanto io.
Io e quel piatto di maccheroni al formaggio presi all'unico negozio di alimentari aperto la vigilia. Sorseggiai un goccio di birra, presi un boccone di pasta e, inevitabilmente, mi si piegò il volto in una smorfia disgustata. Faceva schifo. Sapeva di niente, ma morivo di fame e mangiai tutto in meno di cinque minuti.
A pancia piena, abbandonai la testa contro il materasso alle mie spalle. Mi sarei addormentato, se il mio telefono non avesse preso a squillare.
'Cazzo'.
Lo cercai sul pavimento accanto a me e corrugai la fronte quando lessi il suo nome.
«Che vuoi?»
Sapevo che voleva andarsene, almeno, così mi aveva detto.
«Sto andando alla festa».
«Buon per te».
«È la mia ultima sera qui. Potremmo non vederci mai più».
Chiusi gli occhi. Lasciai andare un sospiro.
«Allora? Non dirmi che non parti se prima non vengo a salutarti?»
«No, io...» fece una pausa e io aspettai che continuasse, «volevo solo assicurarmi che non ti fossi tirato indietro riguardo a quella promessa».
'Quella promessa'.
Mi scoppiò in faccia una risata amara.
«Non ti preoccupare David, la tua sorellina è al sicuro» lo sarebbe stata anche se non me lo avesse chiesto lui.
«So che non lo fai per me» disse, infatti. «So anche che non vieni a salutarmi perché sei un sentimentale del cazzo e finiresti per piangere tra le mie braccia e far scoprire a tutti il mio piano di fuga».
«Vaffanculo».
«Grazie, sei molto educato».
Stava sorridendo. Lo percepivo.
Come percepivo la tensione tra noi.
Ci stavamo dicendo addio senza farlo davvero.
«Tieni gli occhi aperti, okay?»
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JANE'S MEMORIES 1
Romance𝘾𝙊𝙈𝙋𝙇𝙀𝙏𝘼 | Se c'è una cosa che Jane detesta di più al mondo è la violenza, e Leon è proprio tutto ciò da cui stare alla larga. «Non avevo punti deboli prima di te, ero indistruttibile». - Hate to love - Slow Burn - He falls first - Doppio...