L'INIZIO DELLA FINE

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La vasta sala in cui Percy e Nico si trovavano era avvolta da una penombra che accentuava l'atmosfera solenne del momento. Le porte di madreperla, intarsiate con simboli antichi e runici, si stagliavano contro i muri di ossidiana, creando un contrasto oscuro e misterioso. Il pavimento di mattoni blu notte emanava un riflesso leggermente luminoso, come se il cielo stellato fosse imprigionato sotto i piedi dei principi.

I troni, testimoni silenziosi delle gesta passate e presenti, erano imponenti e maestosi. Ogni dettaglio scolpito raccontava una storia di conquiste e sacrifici, incisi con maestria sulla superficie dura e fredda come l'abisso. I due principi, Percy e Nico, sedevano con un'aria di comando indiscutibile, i loro sguardi magnetici scrutavano l'orizzonte della guerra imminente. Frank Zhang, il Primo Generale dei Principi, entrò nella sala con solennità e compostezza <<Buonasera principi, una lettera da parte di Piper McLean e Leo Valdez per voi, sono autorizzato a leggerla?>> domandò composto <<Va amico mio, vediamo cosa vogliono i Rinnegati da noi >> rispose con sorriso furbo Percy. Era diverso rispetto al ragazzo protagonista delle Grandi Profezie. I capelli erano lunghi e disordinati, neri come il peccato, e vari ciuffi gli coprivano il volto, rendendo il suo sguardo ancora più magnetico e intimidatorio, e alcune ciocche erano di un blu elettrico. Sul suo volto c'era il suo classico sorriso da piantagrane, ma non era più un sorriso caldo e felice, no, era freddo e manipolatore. Anche il suo fisico era cambiato, diventando più muscoloso. Le braccia erano completamente tatuate, e raccontavano le innumerevoli imprese del figlio di Poseidone. Frank aprì la lettera e cominciò a leggere ad alta voce: "Principi, la nostra resistenza contro i fedeli si intensifica. Vi chiediamo di unirvi a noi in questa battaglia cruciale. Insieme possiamo..." <<Chiedono di unirci a loro nella battaglia contro i fedeli, così come lo hanno chiesto i fedeli qualche settimana fa>> lo interruppe Percy. Nico inspirò profondamente, godendosi il momento, e con sguardo serio e tono autorevole rispose<< Bene Frank, annuncia a tutti che entriamo in guerra>>. Anche lui era cambiato negli anni, era diventato un uomo alto e muscoloso, e aveva ormai abbandonato quell'atteggiamento da ragazzino impaurito che lo aveva sempre contraddistinto. << E al fianco di chi, mio principe>> domandò il generale dubbioso, d'altronde pensava che i due principi odiassero entrambe le fazioni<< Di nessuno Frank>> rispose ridendo Percy, una risata tagliente e malefica, lontana anni luce dalla felice risata dell'eroe che era un tempo. Il primo generale sorrise compiaciuto dalla risposta dei principi e dopo un inchino uscì dalla stanza per preparare le truppe e avvisare i luogotenenti, aveva aspettato questo momento per anni, non avrebbe lasciato nulla al caso. Rimasti soli i due principi si guardarono per qualche secondo, capendosi senza bisogno di parlare, e scoppiarono in una fragorosa risata <<Non sanno cosa gli aspetta>> iniziò Nico con sguardo folle sul volto <<No, ma dobbiamo comunque organizzare al meglio i nostri uomini, non possiamo permettere che soffrano più del dovuto, sono gli unici che ci sono rimasti fedeli tra i semidei>> rispose risoluto Percy, con tono basso. Si era affezionato molto ai suoi compagni, i quali gli erano molto fedeli, proprio perché si erano uniti a lui e a Nico volontariamente.

<<Bene, allora, i Fedeli attaccheranno da Roma, ovvero da sud, cercando di schiacciarci numericamente. Dalle nostre spie sappiamo che sono circa settemila i semidei romani stanziati nel sud Italia, mentre i rinnegati non attaccheranno, hanno troppi pochi uomini al Nord e sono impegnati in America dove Jason e Annabeth li stanno incalzando>> iniziò il principe dell'oltretomba, oramai erano questi i loro epiteti, e gli rispose il principe degli abissi calmo << A noi non interessa conquistare territori...>> rispose piano, quasi con un ringhio << a noi interessa la vendetta!>> concluse per lui Nico rabbioso. Percy osservò il compagno, compiaciuto dalla risposta <<Esatto. Ho saputo anche che al comando dei romani in Italia ci sono Reyna e i fratelli Stoll, Travis e Connor, non sono da sottovalutare>> continuò pensieroso, mentre cercava la strategia migliore per sacrificare il minor numero dei suoi, in realtà un modo c'era, ma lui e Nico dovevano aspettare a svelare i loro assi nella manica, la pazienza era la virtù dei vincitori <<Non manderanno l'esercito al completo, un cospicuo contingente resterà a difesa di Roma, avremo duemila dei nostri contro il doppio di Romani >> concluse Nico pratico << Sarà più facile del previsto... >> sorrise Percy << Cosa hai intenzione di fare? >> chiese il figlio di Ade. Percy si aprì in un gran sorriso e si alzò dal proprio trono. Recuperò una mappa e la dispose a terra, davanti a Nico<< Vedi, io e te faremo da esca e faremo caricare i Romani, non riusciranno a resistere alla tentazione di ucciderci subito>> spiegò facendo una pausa per bere un sorso dal suo bicchiere di vino<<... Hazel creerà dei tunnel coperti sotto di noi, dove si nasconderà con le nostre truppe e al momento opportuno riemergerà accerchiando i romani, l'abilità dei nostri farà il resto>> disse infine con tono tranquillo << Ottimo piano amico mio, i Romani non capiranno nemmeno cosa gli ha colpiti>> approvò Nico, colpito dal sagace piano dell'amico.

Dieci minuti dopo erano sul balcone del loro castello, con tremila semidei in trepidante attesa del loro discorso. I due principi arrivarono vestiti entrambi di nero, con un mantello rosso e una corona di alloro in testa. Nella mano destra entrambi reggevano uno scettro, identici se non per il gioiello caratterizzante, uno zaffiro blu come l'oceano per Percy e un rubino rosso scuro per Nico.

<<Amici e compagni, dopo anni di guerre, dove abbiamo atteso con ansia il momento propizio, anche noi scenderemo in campo, a combattere per la nostra libertà e per il nostro onore>> iniziò Percy, e i soldati risposero con un grido assordante.<< Siete i migliori guerrieri del mondo, ma ricordate che la vostra forza non sta nella spada, nello scudo, nella lancia o nei vostri poteri, ma sta nelle persone che vi stanno a fianco, nei vostri compagni, sarete forti solo se sarete uniti e fedeli gli uni agli altri>> fece una pausa, attirando ulteriormente l'attenzione su di se << Ora vi chiedo, ci sarete fedeli? Sarete pronti a combattere con noi, a morire con noi?>> domandò, e una serie di impetuosi boati scossero la terra in risposta << Bene compagni miei, adesso i generali vi daranno le istruzioni per i prossimi giorni. Ricordate una cosa miei eroi: i vostri nomi resteranno nella leggenda!>> concluse urlando ancora più forte.

La notte cadde, avvolgendo il castello in un manto di oscurità. Percy e Nico, principi trasformati, si preparavano a condurre i loro semidei in una guerra che avrebbe segnato l'inizio della fine.

𝐁𝐥𝐨𝐨𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐏𝐨𝐰𝐞𝐫 - 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora