L'ODIO

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Valiryon e Percy erano stati riportati quella notte stessa al Castello Nero, grazie ai soccorsi portati da Hazel e Piper. Il grande drago era ancora debole, ma le ferite stavano guarendo e ormai era solo questione di qualche giorno prima che tornasse a volare nei cieli. Il problema ora era Anax, era ingestibile, costantemente furioso. Nico comprese subito quale fosse il problema, capì subito cosa il suo drago volesse in quel momento: voleva vendetta, e lui gliela avrebbe data.

Nico era partito da un giorno ormai quando vide le coste della Grecia sotto di lui, e una scarica di rabbia lo colpì, la meta era vicina. Stava volando verso Tebe, e avrebbe fatto sì che quel giorno tutti i semidei avrebbero temuto il potente principe degli inferi e il suo drago. Anax voleva vendicare il proprio compagno, e Nico non vedeva l'ora di radere al suolo la città tanto amata dal suo caro Will, sarebbe stato un piacere per lui vederla bruciare. Inoltre, era la scelta più sicura per Anax, infatti Jason probabilmente era già arrivato alle proprie navi da un po', quindi i Fedeli adesso potevano contrastare i draghi. Sarpedone e i suoi invece non erano ancora arrivati a Tebe, e la città era quindi priva di difese efficaci, salvo che per le sue enormi mura. Ma nemmeno le mura di Tebe e le sue sette porte avrebbero resistito alla furia del Terrore Nero, e morte e distruzione avrebbero sconvolto la città, di questo Nico era certo. Sorvolò la colonna di Rinnegati al comando di Sarpedone, e per un momento gli balenò in mente l'idea di attaccarli e distruggerli dal primo all'ultimo, ma all'ultimo per sua fortuna si rese conto che le baliste erano cariche, e che i soldati le avevano già puntate contro di lui, impedendoli si avvicinarsi. Per la frustrazione Anax sputò fuoco nel cielo, creando un cerchio di fiamme rosse e arancioni. Sarpedone intuì subito le intenzioni del principe, e immediatamente chiamò un araldo <<Va a Tebe, devono evacuare la città, dì a Leo che deve nascondere tutti nei condotti sotterranei o bruceranno tutti, veloce!>> ordinò e subito l'araldo spronò il proprio cavallo e iniziò la propria corsa verso Tebe. Sarpedone si rivolse poi ai suoi generali <<Marcia forzata verso Tebe, dobbiamo arrivare il prima possibile>> e immediatamente l'esercitò accelerò la marcia. Ma Anax era ormai lontano e si dirigeva verso Tebe, volando tra le nuvole. L'araldo arrivò a Tebe in pochissimi minuti, e in un balenò entrò nella sala del consiglio dove trovò seduti Leo e Will, intenti a discutere di chissà quale piano di battaglia. Non si curò delle formalità e subito parlò<<Anax e il Principe di Angelo stanno arrivando, saranno qui a breve, Sarpedone ordina di portare tutti nei sotterranei, niente può fermarli fino al suo arrivo>> disse senza fermarsi mai. Leo e Will scattarono in piedi e senza nemmeno rispondere si diressero verso la stazione radio della città <<A TUTTI I SEMIDEI, ANDATE IMMEDIATAMENTE NEI SOTTERRANEI, UN GRANDE DRAGO STA ARRIVANDO>> annunciò Leo, ovviamente dicendo la cosa come se fosse uno dei suoi stupidi scherzi <<NON È UNO SCHERZO; FATE PRESTO!!!>> aggiunse Will, e a quel punto tutti nella città corsero verso le numerose entrate che portavano ai sotterranei, mentre i sistemi di difesa delle mura si attivavano. In pochi secondi le mura raddoppiarono la loro altezza e un grande numero di baliste e cannoni automatici si disposero pronti a fare fuoco. <<Leo queste cazzate non fermeranno Anax>> urlò Will impaurito <<Lo so, lo so, ma dobbiamo guadagnare più tempo possibile per far nascondere tutti, altrimenti è la nostra fine>> gli rispose il figlio di Efesto. Will annuì, Leo aveva ragione, anche se loro fossero morti i loro compagni avrebbero combattuto per loro, ma se Anax e Nico fossero riusciti a sterminarli tutti la guerra sarebbe finita quel giorno, e lui non poteva permetterlo. In quel momento il possente ruggito del Terrore Nero riecheggiò nel cielo: era troppo tardi. Will montò in sella al suo pegaso e volò in cielo <<Dove cazzo stai andando?>> gli urlò dietro Leo preoccupato per la sorte del fidanzato <<A cercare di rimediare tempo>> gli rispose il biondo senza voltarsi. Leo capì, e subito prese a incoraggiare tutti a far presto, non voleva che il sacrificio di Will fosse vano. Nel cielo volava sul suo pegaso color caramello il figlio di Apollo, che rifletteva su quale dovesse essere la sua prossima mossa. Di una cosa era sicuro, Nico non era come Percy, non avrebbe potuto ingannarlo, era troppo sveglio. Era diventato invulnerabile a qualsiasi emozione ormai, nulla avrebbe potuto fermarlo dal radere al suolo la città. Will per un nanosecondo considerò l'idea di consegnarsi spontaneamente a lui, sperando che ciò bastasse a placare momentaneamente la propria sete di vendetta, ma si rese conto che non era solo Nico ad esigere sangue ora. Anche Anax avevo un buon motivo per odiarli, visto che il suo compagno era stato ridotto in fin di vita: anche se Nico avesse accettato, il drago avrebbe agito da solo. La pietà non era un'opzione, e nemmeno poteva minacciarlo in alcun modo. Pensò che ci fosse una solo possibilità, un'unica cosa era capace di scalfire l'animo di pietra del principe, ma sarebbe stata la sua condanna a morte. Will era pronto quando il possente Anax si fermò davanti a lui, imponente e terrificante. <<Principe, qual buon vento la porta a Tebe?>> chiese il biondo con finta riverenza. Nico fece un sorriso amaro e scrollò le spalle <<Oh Will, non ci riuscirai>> e fece una pausa per godersi l'espressione attonita di Will <<Il destino di Tebe e dei suoi Rinnegati è segnato, vi stermineremo tutti>> concluse con tono calmo ma tagliente. E li Will decise di giocarsi l'ultima sua carta: umiliare Nico, fomentare il suo odio verso di lui. Fece un gran respiro, e per la prima volta dopo anni, pregò gli dèi, pregò suo padre, affinché la sua morte non fosse vana. Aprì gli occhi azzurri e li puntò su Nico, e sorridendo disse calmo<<Va pure Principe, va a porre rimedio alla tua umiliazione>> sputò acido. Nico serrò la mandibola e strinse i pugni, visibilmente in collera, ma Will non si fermò <<Come ci si sente ad essere il semidio più potente in vita, ma non essere capaci di trattenere l'amore della tua vita? È frustrante vero?>> continuò con sguardo impassibile. In quel momento gli occhi di Nico diventarono completamente viola, e un'aura scura si propagò dal suo corpo. Lo stesso Anax sembro essere investito da quest'ondata di rabbia, e se possibile si fece ancora più irrequieto e terrificante. Nico fissò Will per qualche istante <<Come osi...>> iniziò urlando. Ma non era la sua voce, era un coro di voci straziate, una voce tagliente e arrabbiata, ferita, sembrava la voce di mille anime degli Inferi che convogliavano i loro dolori sul loro Principe, e Will considerò che quella idea potesse non essere errata. <<Tu sei solo un vigliacco Will...>> continuò Nico<<Mi hai distrutto dopo che ti avevo dato tutto ciò che potevo>> fece una pausa, e la sua aura nera e viola si espanse fino a raggiungere lo stesso Will, che rabbrividì <<Pensi di distrarmi in questo modo, vero?>> gli chiese <<Che sciocco Will>> scosse il capo, e per un secondo sembrò quasi affranto. Incatenò i suoi occhi, ormai viola, a quelli azzurri di Will. Si erano guardati negli occhi migliaia di volte, e ogni volta quegli occhi neri rivelavano un qualcosa di nuovo al figlio di Apollo, un piccolo pezzetto di quel puzzle che era Nico di Angelo; ma stavolta non vide nessun'emozione, nessun sentimento. Anzi uno si, l'odio, l'odio viscerale che Nico provava per lui. Vide l'enorme potere racchiuso in lui, un arsenale pronto a essere scatenato. <<Solace, ammetto che hai provato...>> gli disse Nico. Will non ebbe il tempo nemmeno di rispondere, che il Terrore Nero era già in picchiata verso Tebe. Will aveva fatto la propria mossa, sperava solo che bastasse.

𝐁𝐥𝐨𝐨𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐏𝐨𝐰𝐞𝐫 - 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora