Nico arrivò in groppa ad Anax sul campo di battaglia, riunendosi a Valiryon e Percy nel cielo annerito dal fumo<<Nico, finalmente. Mi stavo preoccupando>> disse Percy. Nico sorrise<<Anax era ferito, la situazione?>> chiese. Percy si rabbuiò<<Possiamo vincere, basta ordinare ad Anax e Valiryon di vomitare fiamme sui nostri nemici... ma vuoi veramente questo?>> disse, chiedendolo contemporaneamente anche a sé stesso. Nico rifletté un momento, ricordando la visione<<Se sono qui, adesso, lo devo a te Percy. Sei sempre stato tu il mio punto fermo. Nel bene, nel male, nella rabbia, nella vendetta. Io so cosa provi, so che non potrai mai perdonare... e non ti dirò di rinunciare alla tua vendetta. Ma io so chi sei Percy, tu non sei solo il Principe, no, tu sei anche l'eroe, l'Eroe dell'Olimpo, mio fratello>> disse Nico guardando negli occhi il compagno di mille avventure. Percy sembrava combattuto, diviso in due; abbassò lo sguardo, ma Nico riuscì a scorgere il conflitto nella sua espressione: i suoi occhi mutavano colore, dal blu al verde, il viso contratto. Poi, d'un tratto, senza dire nulla, Percy urlò. Un urlo così violento, così straziante e doloroso che i semidei sul campo di battaglia guardarono all'unisono il cielo. Con l'urlo si espanse l'aura di Percy, i suoi sentimenti, la sua rabbia. Valiryon rispose al proprio cavaliere ruggendo e illuminando il cielo con le sue fiamme azzurre. Nico non riuscì a dire niente, era come pietrificato: grazie al suo legame con Percy riusciva a percepirne le emozioni, ma erano caotiche e confuse. <<Nico, obbliga Sarpedone e i Rinnegati alla resa, decidi tu se e come uccidere Will e Leo, io cercherò Grace>> ordinò, e senza aspettare risposta alcuna sparì tra le nuvole. Nico era turbato, ma obbedì e calò in picchiata sul campo di battaglia. Anche se non voleva uno sterminio, non si sarebbe tirato indietro, aveva una guerra da vincere, lo doveva a sé ed a Percy, lo doveva a tutti i semidei che li avevano seguiti, a tutti coloro che erano morti sotto le loro insegne. Il soffio di Anax annientò una colonna di Rinnegati che stavano cercando di sfondare la linea di Hazel, mentre proprio sua sorella guidò i suoi contro le legioni di Reyna. Nico atterrò davanti a ciò che rimaneva dei Rinnegati, con Sarpedone, Will e Leo a guidarli. Quando il Principe smontò dal proprio drago, tutti si aspettavano un ingresso trionfale, violenza e potere; invece, Nico si avvicinò con il capo chino, la spada nel fodero e con Anax alle spalle tranquillo e in attesa. Sarpedone si mosse in avanti, ordinando agli arcieri di restare pronti, non si fidava di Nico, aveva sicuramente qualche asso nella manica. <<Cosa vuoi Principe? Batterti?>> chiese sprezzante. Nico sorrise ironico<<No Sarpedone, non oggi...>> rispose con tono assente. Sarpedone fu sorpreso dalla risposta del Principe, e fu Will a parlare<<Parla Nico, perché sei qui?>> chiese diretto. Nico alzò finalmente lo sguardo<<Basta Will, arrendetevi. Potremmo vincere questa battaglia adesso, senza sforzo. Ci basterebbe ordinare ad Anax e Valiryon di bruciarvi tutti, o ci basterebbe usare i nostri poteri... ma basta, non vogliamo questo>> ammise il Principe, stavolta guardando negli occhi i suoi avversari <<Ci hai preso per idioti Nico? Pensi che non sappiamo cosa ci farete tu e Percy?>> ribatté Leo<<Siete due mostri, avete raso al suolo città, stuprato donne, sterminato migliaia di semidei...>> continuò Will. Nico accusò il colpo<<Siamo in guerra, tutto ciò che abbiamo fatto serviva a proteggere il nostro popolo...potremmo anche essere stati dei mostri, ma ora sono qui, basta con questo, basta Sarpedone, tu hai già visto cosa porta la guerra, almeno tu, non vogliamo regnare sulle ceneri dei vostri corpi bruciati...>> rispose. Sarpedone sembrò soppesare la risposta<<Cosa è successo a Piper?>> chiese d'un tratto; Nico fu sorpreso<<Lei sta bene, è al Castello Nero, è la mia compagna ora>> rivelò. Leo e Will erano scioccati, Sarpedone sembrava quasi divertito<<Come vedete, sono andato avanti>> continuò Nico<<Se giurate sullo Stige di arrendervi, di giurare fedeltà ai Principi, di giurare fedeltà ai semidei, la vostra, anzi, la nostra guerra finisce oggi>> dichiarò. I Rinnegati si guardarono tra loro, dubbiosi e incerti, fino a che Will si fece avanti, ed estrasse la sua spada, puntandola contro il figlio di Ade. Tutti fissarono ammutoliti la scena, carichi di ansia e preoccupazione. Will stupì tutti, abbassò la spada e si inginocchiò<<Io, Will Solace, figlio di Apollo, giuro sullo Stige di servire i Principi, e di servire i semidei>> disse con tono solenne. Dopo di lui Sarpedone e Leo si inginocchiarono, e poi Silena e tutti i Rinnegati superstiti. Nico sorrise, felice e sereno<<Ora, spero che Percy sia misericordioso quanto me, unitevi ad Hazel, ma non combattete i Fedeli, non ce ne sarà bisogno>> ordinò.
Nel mentre il Principe degli Abissi falciava le vite dei Fedeli in groppa all'Onda del Mare...
Quattro volte Percy calò dalle nubi sui Fedeli, e il respiro di fuoco di Valiryon condannò centinaia di loro. Percy vide Reyna e Annabeth vicine, intente a raggruppare le truppe, mentre i Vendicatori e le Amazzoni interrompevano l'avanzata. Si voltò e vide che la battaglia nelle retrovie era finita, Anax e Nico in volo sopra le schiere. I rinnegati si erano arresi evidentemente, restavano solo i Fedeli, la sua battaglia personale. Si era creato un ampio spazio tra i due eserciti, e lì atterrò Percy. Non smontò da Valiryon, anzi, ordinò al proprio drago di sputare fiamme nel cielo, a testimoniare la sua vittoria. Dopo poco lo raggiunse Nico, stranamente non in sella ad Anax, e solo a quel punto Percy smontò dal proprio drago, che immediatamente si librò in cielo. <<I Rinnegati si sono arresi, senza spargimenti di sangue, cosa hai intenzione di fare con i Fedeli?>> domandò Nico. Percy inspirò e chiuse gli occhi, lasciando che diventassero azzurri<<Lo vedrete>> rispose e avanzò. <<Grace, affrontami!>> urlò<<Voglio solo te, e lascerò vivi i tuoi compagni, così come i Rinnegati, voglio solo te!>> urlò ancora. Dalle schiere dei Fedeli uscirono quattro semidei a cavallo, che si avvicinarono al Principe: Enea, Annabeth, Reyna e Jason. <<Eccomi Percy>> disse Jason serio e imperturbabile. Percy sorrise<<Io e te Jason, fino alla morte, chi vince si prende tutto, la corona dei semidei, il potere, la gloria...>> disse con sguardo folle ma sicuro<<Sei un pazzo...>> mormorò Jason sconvolto, forse impaurito<<O no Jason, non sono pazzo>> iniziò serio<<Vedi, potrei bruciare tutti voi e vincere questa guerra, ma no, non voglio regnare sui cadaveri. La mia vendetta è solo per te...e per quella puttana che ti accompagna ovviamente>> aggiunse sprezzante. <<Come ti permetti...>> urlò Jason furioso e in procinto di attaccare<<Calmati, calmati. Ora dimmi Jason, accetti? O sarò costretto a bruciare vivi i poveri semidei che ti seguono?>> domandò infine il Principe. Jason rifletté, e si isolò da tutti. La colpa di questa guerra era solo sua, lo aveva sempre saputo, e ora doveva mettere a posto le cose, era il momento. <<Accetto, a una condizione>> rispose e Percy sorrise<<Sentiamo...>>. Jason si avvicinò<<Devi giurare sullo Stige che, se vincerai i Fedeli vivranno al pari degli altri semidei...>> iniziò, e subito Percy rispose<<Lo giuro>> ma Jason lo interruppe <<Non ho finito, e devi giurare che non farai in alcun modo del male ad Annabeth>> concluse. Percy sembrò quasi arrabbiarsi, ma sorrise poco dopo<<Lo giuro>> rispose deciso<<Se sarai tu a vincere invece, giura di cessare questo conflitto fratricida con i Rinnegati, che si fottano gli dèi>> concluse Percy. Jason annui<<Lo giuro, e sì, che si fottano gli dèi...>> rispose ridendo, e solo per un momento, con quello scambio di battute, il tempo sembrò riavvolgersi, tornando a quando i due erano come fratelli, ma ormai era solo un ricordo. <<Bene, a noi due Jason, preparati e saluta i tuoi cari, potrebbe essere l'ultima volta...>> e se ne andò.
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𝐁𝐥𝐨𝐨𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐏𝐨𝐰𝐞𝐫 - 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧
FanfictionUn nuovo inizio, una nuova era. Dieci anni dopo l'ultima Grande Profezia l'umanità ha inspiegabilmente abbandonato la Terra. Dalle ceneri di un conflitto fratricida un nuovo nemico è sorto, un nemico malvagio, subdolo e senza scrupoli, un nemico tra...