UN'ALLEATA

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Nico era arrivato la mattina al Castello Nero, e lui Percy e Piper erano già impegnati nel pianificare le prossime mosse: la guerra era ancora lontana dalla fine, e alcuni eroi stavano per sorgere.

Nico non aveva avuto nemmeno il tempo di riposarsi dopo il suo "viaggio" a Tebe che Percy lo aveva chiamato nel suo studio per discutere di questioni urgenti. Il figlio di Ade vi si recò subito, abbastanza preoccupato, visto che di solito era proprio lui a obbligare Percy a improvvise riunioni. Ovviamente portò con sé anche Piper: oramai erano una coppia, anche se non in modo ufficiale. Nico dopo dieci minuti già non ne poteva più: Percy delirava cose senza senso riguardo battaglie, guerre e cose del genere, e lui con Piper in braccio e parecchie ore di sonno arretrate non poteva concentrarsi per seguirlo. <<Va bene Percy, riassumimi la situazione brevemente allora perché, se continui a blaterare non capisco un cazzo>> sbottò. Il moro accanto a lui fece un bel respiro, e mostrò lui la cartina dell'Italia<<Allora, i Fedeli sono la nostra spina nel fianco al momento. La flotta ha attraccato a Marsiglia, mentre diecimila semidei sono penetrati in Italia e si sono accampati tra Pavia e Cremona. Tutte le nostre truppe comandate da Clarisse sono a Parma a monitorare la situazione, ma un loro attacco sarebbe devastante ora che hanno il Ferro di Cristo. I Rinnegati invece si sono trasferiti in Sicilia, a Siracusa, ma sono troppo deboli per sferrare un attacco, li hai praticamente decimati...>> disse tutto d'un fiato. Nico rifletté qualche secondo ad occhi chiusi; effettivamente Percy aveva ragione, la situazione era grave. Avevano perso il vantaggio strategico dei draghi, ed erano in inferiorità numerica, e contro di loro avevano alcuni tra gli eroi più potenti mai vissuti. <<Percy, innanzitutto vai a fare una passeggiata e prendi un po' d'aria, sei in pessime condizioni>> disse ridacchiando per alleggerire il clima<<Poi, io ora devo dormire, nel pomeriggio convocheremo i generali, e decideremo come affrontare i Fedeli al Nord, ma adesso dobbiamo riposare>> concluse. Il Principe degli Abissi abbassò la testa sconfitto<<Va bene Nico, faremo come dici tu>> e uscì dalla stanza. Nico lo guardo preoccupato<<Cosa c'è che non va?>> gli chiese Piper, che era ancora seduta su di lui<<Non lo so ancora, ma mi sembra che qualcosa lo turbi>> rispose Nico con tono neutro<<Magari è un po' sotto stress, non sono stati giorni facili>> disse Piper cercando di dare una mano, ma sbagliò la scelta delle parole<<Non è stata una vita facile per noi Piper, non te lo scordare>> rispose con tono duro Nico. Piper si congelò e abbassò lo sguardo, ma per sua fortuna Nico stava pian piano diventando più mansueto, e si limitò a farle cenno di alzarsi, e si recarono verso la propria stanza.

Percy uscì dal castello, ignorando il via vai di semidei in attesa dei suoi ordini, o che semplicemente passavano accanto a lui. Era assente, troppi problemi occupavano la sua mente: il discorso di suo padre aveva smosso qualcosa in lui, ma non era sicuro di essere ancora capace di amare; poi c'era la guerra, e la paura di perdere lo distruggeva. Andò a sedersi all'ombra di un grande albero, in mezzo al cortile del castello. Si lasciò sopraffare dai ricordi, dalle emozioni, dalle paure. Purtroppo, un ricordo preciso gli tornò in mente...

<<Percy salvati, lasciami cadere>> le urlava Annabeth, ma lui non mollava, non l'avrebbe persa, non di nuovo. Sapeva bene cosa li attendeva alla fine del baratro: il Tartaro, il posto peggiore mai esistito, ma a lui non importava, l'unica cosa che contava era stare con la persona che amava. <<Non ti lascio Annie, niente potrà più separarci>> le disse continuando a tenerla<<qualsiasi cosa accada, l'importante è che stiamo insieme>> e le sorrise. Poi la promessa fatta a Nico, la caduta, e la disperazione. Ma poco prima dello schianto col fiume infernale, il ricordo mutò: era a Nuova Roma, si era trasferito da poco e stava per iniziare il college insieme ad Annabeth, e da poco aveva saputa della morte di Jason. Era all'arena ad allenarsi, e in momento di pausa stava lucidando la sua fedele Vortice, quando una cosa inaudita accadde. Si specchiò nella lama, ma al posto del suo volto, vide quello di Jason, di Micheal Yew, di Silena, di Charles, di Zoe, di Bianca. Le loro voci eruppero nella sua testa, dicevano tante cose, ricordavano tanti episodi, tante battaglie, ma tutte chiedevano una sola cosa: vendetta. <<Vendicaci Percy>> dicevano<<Distruggi il mondo e ricostruiscilo da capo>> lo istigavano<<fallo per noi...>>

𝐁𝐥𝐨𝐨𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐏𝐨𝐰𝐞𝐫 - 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora