I Sette della Profezia, il potente figlio di Ade, il grande progenitore di Roma, e i due figli di Apollo. Tutti riuniti allo stesso tavolo, in attesa che i Principi facessero la loro mossa.
Le onde del mare si infrangevano con fragore sulla spiaggia deserta, mentre Jason, e gli altri semidei attendevano pazientemente l'incontro con i Principi, figure enigmatiche che avevano proposto un inaspettato incontro. Jason, in particolare, stava faticando a trattenere la sua irritazione nei confronti di Percy, un sentimento che cresceva a ogni istante passato in compagnia del figlio di Poseidone. << "Sputa il rospo, Jackson, non abbiamo tutto il giorno," si spazientì Jason, il quale aveva difficoltà a nascondere il desiderio di saltare alla gola di Percy. La tensione nell'aria era palpabile, e i semidei erano pronti a esplodere in qualsiasi momento. <<Calmati, Scintilla>> rispose Percy con un tono apparentemente calmo, anche se il suo sguardo tradiva una fitta di tensione. <<Se non sopporti qualche minuto di attesa, chissà come sopporterai un'eternità di torture una volta sconfitto>> continuò il Principe con un ghigno beffardo. Jason inspirò profondamente, cercando di mantenere la calma, non poteva dargliela vinta, non si sarebbe abbassato al suo livello. Nico prese la parola<<Allora, visto che qualcuno qui è impaziente>> e fulminò Jason con lo sguardo<< In realtà noi non dobbiamo dirvi nulla...>> continuò levando le mani teatralmente Nico<<è il fato che vuole farci vedere qualcosa>> finì la frase Percy. <<Da quando vi completate le frasi a vicenda?>> fece notare con un sopracciglio alzato Annabeth. Percy la guardò come si guarda un fantasma<<SERIAMENTE DI QUELLO CHE ABBIAMO DETTO TI INTERESSA QUESTO PARTICOLARE?>> urlò isterico, con la voce che risuonava tra le onde del mare. Inspirò profondamente e fece per ribattere, ma Enea fu più veloce <<Cosa vogliono le Parche?>> chiese calmo rivolto al figlio di Poseidone, il quale spostò lo sguardo su di lui <<Enea, è un onore fare la tua conoscenza>> gli rispose Percy<<Immagino che sia merito tuo se Reyna è ancora capace di intendere e di volere>> suggerì sorridendo malevolo. Il moro non rispose a questa domanda, allora Percy continuò <<Non sappiamo nemmeno noi cosa vogliono le Parche, magari niente, magari tutto...>> scrollò le spalle <<Ma se devono dirci qualcosa, quale occasione migliore di questa>> spiegò come se stesse spiegando la tabellina del due Le reazioni dei presenti variavano da sguardi increduli a espressioni di puro stupore. Solo Piper sembrava credere alle parole dei Principi, avendo colto un sottile filo logico durante la sua breve prigionia. Non erano pazzi o stupidi; stavano tessendo una trappola intorno ai loro nemici, ed al momento opportuno avrebbero tirato i fili, intrappolandoli tutti. Annabeth si alzò <<Siete pazzi entrambi, noi andiamo via>> sputò acida. In quel momento tre raggi di luce colpirono la sabbia vicino i semidei, rivelando tre figure femminili, anziane e senza volto: i Principi avevano ragione, le Parche erano apparse. Tutti rimasero stupiti, eccetto Percy e Nico che si guardarono compiaciuti. Le tre figure avanzarono verso i semidei, con passo lento ma deciso e quando furono a pochi metri di distanza parlarono tutte con una voce sola:
<<L'ultima battaglia del sangue dell'Olimpo
Per il potere sul mondo
Due luci si contenderanno il cielo
Ma solo una alla fine resterà in piedi
Un patto tradito, una vendetta compiuta
La luce assopita si desterà
Innalzando i prescelti per l'ennesima volta
E la grande guerra inizierà
Salvezza sarà la lama nata dalla luce, forgiata dalle tenebre
Temprata dal tradimento e affilata dalla compassione>>
La nuova profezia era arrivata, incomprensibile e minacciosa, l'ultima battaglia era vicina. Percy e Nico si guardarono sconvolti, non si aspettavano questo. A un certo punto una delle Parche parlò con la propria voce << La battaglia del cielo inizierà presto, semidei>> e detto questo, le tre figure svanirono in un fascio di luce, lasciando sbigottiti tutti i semidei presenti. Fu Annabeth la prima a parlare <<Beh, grazie Principi, per averci riunito qui>> iniziò con tono neutro ma gentile <<credo sia il momento di andare>> e si alzarono tutti dal tavolo, tranne Enea. <<Questa profezia la conosco>> disse con voce bassa <<Che intendi?>> chiese Nico curioso, mentre tutti gli altri si avvicinarono<<Non so molto, ma so che la nostra guerra porterà solo nuovi conflitti, contro un esercito che nessun greco o romano ha mai affrontato>> rispose restando vago. Nessuno approfondì l'argomento stranamente, e Percy decise di utilizzare i suoi poteri per cercare di capire se l'eroe stesse omettendo qualche informazione. Una della abilità che aveva acquisito e affinato negli anni era riuscire a capire se una persona mentiva, grazie al suo battito cardiaco. Infatti, riusciva a percepire la velocità con cui veniva pompato il sangue, e quando accelerava, molto probabilmente la persona stava mentendo, ma non era il caso di Enea. Dopo che tutti furono in mare diretti verso le loro flotte, salvo Piper che era in attesa dei Principi in quanto loro schiava, Nico si avvicinò a Percy, che fissava a braccia conserte l'orizzonte sulla spiaggia <<Non pensarci adesso>> disse con tono basso e calmo riferendosi alla profezia<<Sconfiggeremo chiunque si metta in mezzo tra noi e la nostra vendetta>> Percy si voltò e annui, anche se temeva che il fato avesse ancora qualche asso nella manica da usare contro di loro. Richiamarono i loro draghi e presero il volo verso Roma. La vera guerra era appena iniziata.
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𝐁𝐥𝐨𝐨𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐏𝐨𝐰𝐞𝐫 - 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧
FanfictionUn nuovo inizio, una nuova era. Dieci anni dopo l'ultima Grande Profezia l'umanità ha inspiegabilmente abbandonato la Terra. Dalle ceneri di un conflitto fratricida un nuovo nemico è sorto, un nemico malvagio, subdolo e senza scrupoli, un nemico tra...