L'ULTIMO RAGGIO DI LUCE

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In principio era come un sospiro, una . La più leggera delle brezze che sulle urla di di migliaia di . Quella ora si è fatta vento. Un vento di , un vento di libertà, un vento di , un vento di . Questo vento guidava le grandi navi dei fedeli verso l'Italia, verso i principi. Quindicimila semidei pronti a sconfiggere i chiunque si trovasse sul loro cammino. L'ultima ondata di marea sorta dal sangue degli eroi.

L'intero esercito era in viaggio verso l'Italia, con un solo obbiettivo, uccidere Perseus Jackson e Nico di Angelo, insieme a chiunque fosse dalla loro parte. Le notizie della disfatta dei Rinnegati erano giunte ormai da giorni anche a loro: la resa dei conti era vicina, e nemmeno i draghi dei principi gli avrebbero salvati stavolta. Jason e Annabeth osservavano il mare sconfinato dal ponte della nave << La fine dei Principi è vicina Annie, una nuova era è alle porte>> disse Jason senza guardare la fidanzata << Si, quando vinceremo i semidei vivranno in pace e in tranquillità, ma senza i veri principi che meritavano>> rispose lei affranta. Sapeva che in ogni modo fosse finita, la colpa era tutta sua, aveva creato lei il mostro che Percy era diventato, e Will aveva le sue responsabilità con Nico. Ma lei sapeva bene che Percy avrebbe salvato dall'oscurità Nico, se lei non lo avesse gettato dentro quella oscurità. <<Sai Annie, tutte le religioni hanno i loro principi caduti: Lucifero era l'angelo più bello e splendente del paradiso... prima di ribellarsi a dio e cadere all'inferno... >> provò a cambiare leggermente argomento Jason volendo evitare i sensi di colpa.

Tutto accadde in un secondo: un fulmine colpì la nave scaraventando i due semidei per terra. Una nube di fumo si addensò dove il fulmine aveva colpito. Quando si diradò emersero due figure imponenti che i ragazzi conoscevano bene: Zeus e Atena. << Padre, Atena, è un onore>> disse inginocchiandosi Jason << Come possiamo aiutarvi?>> continuò Annabeth guardando la madre e Zeus, probabilmente non era una visita di cortesia intuì << Questa volta, figlia mia, siamo noi che possiamo fare qualcosa per voi>> le rispose sorridendo la dea << Vedete, se voi attaccherete i Principi, morirete miseramente senza possibilità di vittoria, e noi dei cadremmo con voi>> iniziò Pallade Atena fissando i ragazzi<< Non sono più normali semidei, sono diventati qualcosa di più, qualcosa di potente e antico>> si avvicinò leggermente ai due, mentre il Re degli Dei osservava senza scomporsi << Tartaro ne ha amplificato i poteri, purtroppo non sappiamo fino a che punto, potrebbero essere più potenti persino di noi>> la sua espressione cambiò rivelando il suo vero stato d'animo, era terrorizzata << Non avete speranza contro di loro, anche se doveste sconfiggere i loro draghi, contro Nico e Percy fallirebbe chiunque dei vostri>> sospirò. Jason contrasse la mascella visibilmente e serrò i pugni << Quindi abbiamo già perso, questo è il vostro aiuto?>> chiese rabbioso. A quel punto un tuono rimbombò in cielo, e Zeus si avvicinò ai semidei, lisciandosi calmo la barba << No figliolo, il nostro aiuto è più concreto>> iniziò << Aumenteremo i vostri poteri a livelli mai visti prima, dovete sapere che per quanto potenti i semidei hanno dei limiti, che abbiamo intenzione di annullare per voi>> spiegò << Ma è fantastico!>> esclamò sorridendo Jason <<Aspetta, non possiamo annullarli solo per voi, se leveremo i limiti, tutti i semidei saranno liberi, Fedeli, Rinnegati e Vendicatori>> spiegò. I due semidei si guardarono negli occhi prima di rispondere all'unisono << Va bene così>>. A quel punto Atena guardò la figlia << Ho un altro consiglio per voi, i draghi dei Principi sono creature di una cultura diversa dalla nostra, sono invulnerabili a qualsiasi arma o potere di origine greca o romana. Solo il ferro può ferirli, il ferro di Cristo per esattezza>> fece una pausa prima di proseguire<< Nel Medioevo i grandi re cristiani inviavano i loro migliori eroi a uccidere queste bestie, armandoli con spade e armature benedette dal papa>> concluse << Dove possiamo trovarlo?>> chiese Annabeth continuando a fissare la madre << Ci sono due immensi depositi, uno a Roma e uno in Francia, ad Avignone. Sono state le sedi papali nel medioevo, lì il ferro veniva benedetto. La posizione specifica non la conosce nessuno, ma vi basterà addentrarvi nei palazzi cristiani per trovare ciò che vi serve>> spiegò Atena. Annabeth annui e ringraziò la madre, a quel punto i due dei si guardarono e in un lampo di luce scomparirono: una voce tuonò dall'alto << SIETE LIBERI!>> e un tuono rimbombò nel cielo.

Potere, un potere assoluto. Quella sensazione di invincibilità colpi tutti i semidei del mondo nello stesso istante, in ogni angolo del mondo era stata udita la voce di Zeus.

... al Castello Nero...

<<Zeus si è giocato la sua ultima carta finalmente>> disse Nico dopo aver udito la voce del padre degli dèi. Aveva un'espressione rilassata e sorrideva come se non aspettasse altro che questa notizia <<Ora combatteremo alla pari, o quasi>> gli fece notare Percy, che invece aveva uno sguardo leggermente preoccupato <<Si è vero, ma vedi...ora non hanno più assi nella manica, noi abbiamo ancora il nostro>> suggerì Nico. Percy guardò l'amico sorridendo, aveva ragione, i poteri del Tartaro non erano tutto quello che avevano. Il Principe degli Abissi si alzò dal proprio trono e si diresse verso una grande cristalliera, la aprì e prese due calici di vino. Ne passò uno all'amico prima di versare il liquido rosso << Brindiamo Nico, brindiamo a noi>> disse << Brindiamo alla nostra vendetta>> gli rispose il figlio di Ade. In quel momento il Primo Generale Zhang entrò in sala << Miei principi, scusate il disturbo, ma i semidei sono instabili, i nuovi poteri liberati stanno dando alcuni problemi>> spiegò con tono composto << Frank, quante volte devo dirti che in intimità siamo solo Percy e Nico?>> lo rimproverò Percy << Per quanto riguarda i semidei, crea gruppi di addestramento speciali, supervisionerete l'addestramento voi generali, dobbiamo prepararci alla guerra>> continuò Nico. Frank annuì, si inchinò e si avvio verso l'uscita, quando lo richiamarono << Si, Percy?>> chiese il figlio di Marte senza badare alle formalità <<Manda un messaggio a Tebe e ai Fedeli, vogliamo incontrarli a Ogigia per discutere con loro>> disse sorridendo. Il Generale annuì e ordinò ai soldati di inviare le aquile a mandare il messaggio.

𝐁𝐥𝐨𝐨𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐏𝐨𝐰𝐞𝐫 - 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora