SENZA GLORIA

54 2 0
                                    

L'arrivo di Valyrion aveva forse interrotto i duelli di Hazel e Ippolita, ma Smith e i suoi combattevano ancora, disperatamente, contro le forze di Sarpedone...

Smith menava fendenti a destra e a manca, uccidendo semidei su semidei, ma non bastava, i suoi nemici erano in troppi. Davanti a lui si ritrovò Charles Beckendorf, uno dei più temuti generali dei Rinnegati. I due non si dissero nulla, incrociarono direttamente le spade, iniziando un combattimento cruento, senza esclusione di colpi. Smith era nettamente superiore al suo avversario, e dopo un'ultima serie di colpi riuscì a disarmarlo e colpirlo al ventre con la lama. Il figlio di Efesto indietreggiò indifeso, ma Smith non poté finirlo: un gruppo di Rinnegati si mise a difesa del proprio generale coprendo la ritirata. Smith si fiondò su di loro, senza esitazione e paura, era un figlio di Ares dopotutto. Si lasciò andare al combattimento, al furore. Uccise senza esitazione, senza difficoltà. Sembrava intoccabile, invulnerabile. In tre cercarono di colpirlo, ma non solo lui parò i loro colpi, ma con una velocità impressionate contrattaccò, uccidendoli in un baleno. Notò che solo una dozzina dei suoi era ancora in piedi. Ma nemmeno per un secondo pensò di ritirarsi, anzi<<Vendicatori, stanotte ceneremo nell'Ade!>> tuonò<<Portiamo questi bastardi con noi!>> urlò, e i pochi rimasti lo seguirono nuovamente nella lotta. Si lanciò contra una ragazza, che troppo tardi sollevò il proprio scudo, e non riuscì a impedire alla lama di Smith di colpirla alla spalla, lasciandola a terra, morente in un bagno di sangue. Intorno a lui i suoi compagni combattevano valorosamente, ma morivano uno dopo l'altro, trafitti alle spalle dalle frecce e dalle lame dei Rinnegati. Un moto di rabbia lo scosse, e imprecando si gettò nuovamente nella mischia. Sembrava non sentire il dolore, non provava più emozioni. Si sentiva forte, invincibile, non provava alcun sentimento. Sentiva il proprio sangue ribollire, sentiva un potere immenso in sé. I suoi nemici iniziarono ad arretrare dinanzi a lui, e solo in quel momento capì il perché. La benedizione di Ares. Un potere immenso e incontrollabile, superiore alla semplice Furia di Ares. Era un potere che nessun semidio poteva controllare, era appunto una benedizione, concessa dal divino Ares in persona ai guerrieri valorosi, spesso in punto di morte. Alzò il suo sguardo al cielo<<Grazie, padre!>> sussurrò. Nell'alto dell'Olimpo Ares sentì i ringraziamenti del figlio, ed affranto si preparò ad assistere alla morte di un altro dei suoi figli. Vide che era circondato, i suoi compagni erano ormai tutti morti. Due semidei furono così stupidi da caricarlo, ma senza problemi parò i loro colpi e li uccise. Beckendorf si fece di nuova avanti, ferito e sanguinante, brandendo un enorme martello. Cercò di colpirlo, ma Smith fu veloce a schivare i suoi colpì. Tentò un affondo, ma inaspettatamente Beckendorf parò e lo colpì al volto con l'impugnatura. Smith indietreggiò e sputò sangue<<Niente male...>> ammise sorridendo, e caricò nuovamente. Stavolta fu il figlio di Efesto a essere colpito: dopo una serie di affondi la lama di Smith affondò nella gamba del rivale. Charles era ora in ginocchio, disarmato e sanguinante. Nessun Rinnegato si fece avanti per sfidare Smith e salvarlo. <<Siete così codardi!>> urlo Smith infuriato<<Il vostro generale, l'uomo che vi ha guidato in mille battaglie, l'uomo che si è sempre sacrificato per voi, ha bisogno del vostro aiuto, e nessuno di voi si fa avanti!>> continuò con rabbia, sfidando con lo sguardo tutti i soldati presenti. Tutti i Rinnegati abbassarono la testa, incapaci di sostenere lo sguardo di disapprovazione. Dal gruppo emersero due figure<<Eccomi Smith, mi cercavi?>> domandò Sarpedone, con al fianco Silena. La figlia di Afrodite aveva le lacrime agli occhi<<T-ti prego...non ucciderlo>> sussurrò flebilmente. Il figlio di Ares rise<<Pensi di essere l'unica, Silena, ad amare qualcuno? Hai idea di quanti semidei hanno pianto i loro cari in questa guerra? Cosa hai tu in più di loro?>> domandò sadico. Si diede qualche secondo per ammirare le facce sconvolte dei presenti<<Niente, sei come tutti gli altri...>> disse infine, e con un movimento fluido decapitò Beckendorf senza esitazione, sorridendo verso Silena. La figlia di Afrodite scoppiò in un pianto disperato, e Sarpedone dovette ordinare di portala via. <<A noi due, Smith>> urlò, e si lanciò contro il nemico. Quello che seguì non può nemmeno essere definito uno scontro: Sarpedone sbaragliò Smith, che privato della benedizione di Ares fu impotente contro il leggendario semidio. Dopo pochi colpi, Smith era a terra, trafitto al ventre da Fine del Drago. <<Hai vinto, figlio di Zeus>> disse boccheggiando Smith <<Ma la tua fine è giunta, loro sono qui...>> disse esalando l'ultimo respiro. Così morì il figlio di Ares, leale servitore dei Principi.

𝐁𝐥𝐨𝐨𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐏𝐨𝐰𝐞𝐫 - 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora