Scarlett
«Hai bevuto?»
Aiden strepitò furioso.
Nel frattempo mi afferrò il mento tra le mani per capire fino a che punto mi fossi spinta precedentemente.Non potei reagire poiché faticavo a tenere gli occhi aperti.
Non sapevo nemmeno quanto avessi dormito dal momento in cui smisi di bere.Presumibilmente poco e niente dato che il dolore alle tempie aumentò a dismisura.
Mi sentii piccola e impotente dinanzi all'uomo che cercava in tutti i modi di scoprire il procedimento della mia serata in sua assenza.
Non mi stava più bene niente, il suo modo soffocante di starmi alle calcagna mi impediva perfino di avere una personalità tutta mia.
Nonostante stessi davvero male e limitata a fare eccessivi movimenti, mi aggrappai con le mani al suo braccio per poi calare la testa.
Gli piantai i denti sul dorso, intenta a fargli mollare la presa.«Non sai fare di meglio?» proferì serio, usando l'altra mano per scansarmi.
Il mio intervento non servì a procurargli dolore, ma almeno ritirasse il braccio ed io ritornai ad essere libera.«Che problemi hai?» strillai, irata.
L'effetto dell'alcol non era svanito, ma quell'attimo di lucidità che mi restò lo usai principalmente per sistemarmi le gambe.«Ti ho fatto una domanda», ripeté minaccioso.
Marisol mi aveva detto che la paura stava solo nel mio cervello e quindi, mi spinsi oltre i limiti concessi da Aiden e lo sfidai.«Sì, ho bevuto. E allora?» mi sollevai per fronteggiarlo.
Ma Aiden stava sempre dieci passi in avanti da me.
Qualsiasi cosa facessi o usassi contro di lui, pareva vincere continuamente.Tuttavia, un ghigno di scherno gli si stampò sul volto.
Passavamo dal sesso all'odio, poi ancora e ancora.«E dimmi, hai anche vomitato, non è vero.» Domandò impavido, rimettendomi seduta con prepotenza.
Stavo gelando di freddo e di sicuro non passò inosservato.
Improvvisamente il getto d'acqua calda fu attivato in modo che potessi stare al caldo.Aiden era un controsenso in persona.
Smisi di battere i denti quando la vasca si riempì completamente.«Ho vomitato. Vorresti punirmi perché ho bevuto? Smettila di trattarmi come una ragazzina, Aiden». Mi innervosii sul serio.
A quel punto, dalla tasca estrasse una scatolina bianca con delle scritte colorate in blu.
Se la passava da una mano all'altra ed intanto, orgoglioso, mi informò: «Ti ho detto che avresti avuto la pillola solo quando lo avrei deciso io.» Inclinò la testa, attento a godersi il mio sguardo diventare cadaverico.Capì che in quel bagno non mi aveva dato affatto quello che io desideravo, ma bensì tutt'altro.
«Che vuol dire?» balbettai, sporgendomi con enfasi verso il suo corpo.
Mi parò una mano davanti per bloccarmi e dopo, mi spinse nuovamente all'indietro.Sprofondai nell'acqua bollente, guardando esterrefatta l'immensità di quest'ultima che fuoriuscì per poi finire sul pavimento.
I vestiti di Aiden si inzupparono completamente e come sempre, qualsiasi cosa accadesse lui non si muoveva di un centimetro.
«Come puoi notare, ti tratto come meriti. Perché sei una ragazzina, incapace di capire ciò che è giusto o sbagliato», spiegò, calmo.
Non capivo mai dove volesse arrivare.
«Mi sono fidata di te, Aiden. Come hai potuto?».
Strinsi le cosce, accorgendomi del terribile tatuaggio impresso sulla mia pelle.«Ma io non mi fido di te, invece. Sai cosa, Scarlett? Pare che la storia si ripete per la seconda volta. Io cerco di darti la pillola, tu la vomiti. Il tuo senso di responsabilità arriva fin qui? Mmh.» Mi strattonò, al limite.

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Reflection Three
ChickLit3 Volume 🔞 Il libro presenta scene violente, sensibili e parti erotiche.