ScarlettTra poco tutto sarebbe andato a sfumare.
Lo capii dal momento in cui Aiden mi guardò torvo e privo di pentimento per ciò che stesse per farmi.Non si mosse, probabilmente stava pensando a come farmi male, senza però lasciarmi addosso i segni della sua punizione.
Gli sarebbe bastato un solo tocco per frantumarmi come cenere.
Eppure, si prese del tempo prima di avventarsi su di me.Mi aveva appena ordinato di alzarmi.
E, come sempre, io non lo feci.Assecondarlo significava dargliela vinta ancor prima di iniziare.
Da quando lo conoscevo, giuravo spesso di non parlargli più se solo si fosse permesso di posare le mani sul mio corpo.
Ero così immersa a pensare, che non mi resi conto del gesto inaspettato di Aiden.
Quest'ultimo divaricò di poco le gambe e nel frattempo si sfilò via la cintura.
Stupidamente ipotizzai che volesse cambiarsi.
Ma non fu così per mia sfortunata.
Allora, mi grattai la gola divenuta secca.Non mi uscì nessuna lamentela che potesse bloccare la sua ira.
L'ammonimento che mi riversò non passò affatto inosservato ai miei occhi sbarrati dalla collera.
Aiden era pieno di astio, così tanto che quel sentimento negativo parve materializzarsi.
Non era furioso perché avevo disobbedito al suo ordine.
Più che altro ciò che lo disturbò fu risultare meno autoritario agli occhi di Ivan.Ero riuscita a sminuire la sua posizione da assassino bastardo.
Di conseguenza, con un rapido movimento della mano, la cintura gli si avvolse attorno al polso.
Diventai bianca in volto.
Aiden non parlava, non faceva nessun cenno che mi potesse fare capire le sue intenzioni.
Mi teneva in bilico.
Forse anche quello era parte integrante del suo piano.Mi feci coraggio, esprimendo il mio malessere.
In quell'istante non mi vergognai di mostrarmi intimidita.
Anzi, sperai di scorgere del pentimento.«So che ho sbagliato, mi dispiace. Volevo aiutare Marisol. Lei è...»
Le parole mi morirono a stento sulla punta della lingua poiché Aiden, gelido e impassibile, mi rivolse uno schiaffo in pieno volto.Sembrai una statua di ghiaccio.
Occupata a fissare la sua grande mano ora stretta sulla mia faccia.
Una morsa marcata, appositamente per procurarmi dolore.La guancia mi pulsò d'impatto, più che sicuramente il rossore si estese abbastanza dato che lui stesso incollò le iridi su quel punto.
«Non ti voglio sentire parlare. Ti ho avvisata un sacco di volte, sbagliare è stata una tua scelta.» Mi ricordò ad un palmo dalle mie labbra, serrando spaventosamente la mascella.
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Reflection Three
Chick-Lit3 Volume 🔞 Il libro presenta scene violente, sensibili e parti erotiche.