Capitolo 2

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Il gruppo di pirati si ritrovò riunito dentro ad una caverna a pochi passi dal laboratorio. Oltre ai pirati trovati poco prima, Mei si ritrovò a dover fare la conoscenza con altri membri di quella ciurma, non che anche con il capitano Luffy. A loro si era aggiunto inoltre Barbabruna, un sottoposto di Caesar Clown che era stato "catturato" da Luffy e usato come mezzo di trasporto per arrivare fino a lì.

La tormenta di neve continuava a imperversare all'esterno e Kin'emon era scappato via a cercare la parte superiore del suo corpo che, lo strano scheletro di nome Brook, aveva intravisto all'esterno. Così Mei era rimasta, sotto consiglio del samurai, dentro alla caverna con gli altri pirati poiché ritenuto un posto decisamente più sicuro. Specialmente ora che Mei non aveva la katana per difendersi e il suo frutto del diavolo era un'incognita troppo pericolosa su cui contare.

Era passata circa un'ora da quando aveva trovato Kin'emon e già si erano divisi.

Mei stava rigirando tra le mani una piccola provetta di vetro a pochi passi dal modesto laboratorio che la renna Chopper aveva allestito per campionare il sudore dei bambini, i quali erano stati addormentati grazie alle abilità di Usopp e incatenati per evitare che i più grossi potessero diventare pericolosi." Quindi sono stati drogati per renderli dipendenti da questo posto?" sussurrò la donna, guardando poi con un velo di tristezza i bambini che placidamente stavano riposando.

Chopper annuì gravemente:" Sembrerebbe così, anche se non ho capito che esperimenti stiano conducendo su di loro..."

Nami fissò l'enorme bestione, non che uno dei tanti sottoposti di Caesar Clown, incatenato pochi minuti prima da Luffy:" Il Master che tutti nominano, questo Caeasar Clown, sta conducendo esperimenti su quest'isola abbandonata, - disse la navigatrice, scuotendo la testa con disapprovazione, - e utilizza questi poveri bambini come cavie da laboratori?"

"Nella Biscuits Room un bambino mi ha detto che sono stati portati qui perché ammalati, ma se per costringerli a rimanere qui utilizzano droghe..." iniziò a dire Mei, "probabilmente il loro arrivo qui non è dovuto alla loro malattia," finì di dire Chopper.

Nami si voltò di scatto verso la renna:" I bambini sono stati rapiti?!"

Le risposte e i numerosi dubbi che tutti avevano per la mente non arrivarono. Anzi, ciò che arrivò al loro cospetto portava con sé poche domande e tante altre preoccupazioni.

La terra iniziò a tremare, dal soffitto caddero numerose pietre e i tonfi proveniente dall'esterno lasciarono intuire che qualcosa, o qualcuno, stava cercando di sbattere giù quel posto. I colpi, simili a cannonate, rimbombavano dentro alla caverna, facendo tremare il suolo e il soffitto roccioso. Due figure mastodontiche apparvero davanti al piccolo ingresso della caverna posto dietro al laboratorio lasciato poco tempo prima. La mano bianca e pelosa, appartenente ad una delle due figure, si insinuò dentro la caverna e catturò Nami.

Mei di istinto si voltò verso Nami, saltando e aggrappandosi ad una delle sue gambe nella speranza di poter fare effettivamente qualcosa di utile: "NAMIIII," urlò Mei con il corpo a penzoloni verso lo strapiombo innevato.

Le due donne si ritrovarono faccia a faccia con due Yeti alti circa 4 metri, dalle braccia e gambe incredibilmente lunghe e snelle, agghindati sul capo da un cappellino nero e la cui arma da fuoco puntava dritta verso i Mugiwara che erano corsi all'esterno per perlustrare la zona.

Il primo Yeti fece il suo ingresso e puntò il suo fucile contro Barbabruna, poi gli sparò senza nessuna pietà. Il secondo yeti, che aveva catturato Nami, portò la sua enorme mano davanti al viso, scrutando con indifferenza la ragazza di Wano attaccata come una disperata:" E tu chi diavolo sei?" chiese lo Yeti perplesso, "non sei presente tra le taglie della ciurma di Cappello di paglia" sussurrò più a se stesso che a Mei, quindi con un colpo secco della mano strattonò Nami per lanciare via Mei lontano da loro.

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