Neve - [Oneshot]

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Durante gli avvenimenti a Ringo...


POV Mei

L'alba era appena cominciata, il timido sole mattutino filtrava dalle assi di legno malmesse di quella catapecchia barcollante nella regione di Ringo. Ogni cosa sembrava immobile, ogni cosa sembrava ferma in una perfetta stasi. I suoni venivano attutiti dalla nave, di tanto in tanto un timido uccellino cantava su un albero a pochi passi dal loro giaciglio. Intorno a loro c'era solo una moltitudine di neve, un cielo terso sopra le loro teste di un color rosso fuoco e con nessuna intenzione di riprendere a nevicare nuovamente. Mei non aveva la più pallida idea di dove fossero finiti, questo perché era improbabile che Law l'avesse portata vicino al luogo del precedente scontro. Erano dispersi in qualche punto indefinito di Ringo, dentro ad una piccola abitazione in legno segnata dal tempo e dalla neve.

Mei era sveglia già da diverso tempo, aveva dormito davvero molto e, nonostante quello che era appena successo, il suo corpo era tornato in forze. L'operazione di Law era stata così veloce che la neurotossina non aveva fatto in tempo a danneggiare in maniera irreversibile il suo corpo e la precisione di quell'intervento avevano permesso a Law di rimuove ogni più piccola traccia del veleno. Il suo viso era ancora premuto contro il petto di lui, entrambi sotto l'haori di Law per proteggersi dal freddo. Era decisamente una situazione romantica, anche se il caro dottore aveva sottolineato che quella era un'azione di emergenza contro il freddo. Quindi di romantico erano rimaste solo le fantasie di Mei e nulla di più. Ma tutto sommato alla Kozuki non dispiaceva proprio per nulla. Voluto o no, risvegliarsi abbracciata al suo Capitano, con il profumo di lui inciso nei suoi vestiti e nei suoi capelli, faceva sempre il suo gran piacere.

Mei alzò leggermente la testa e vide il volto del dottore ancora addormentato. Era davvero una cosa rara vedere il suo viso mentre dormiva. Anzi, a dirla tutta, quella era la prima volta. Il viaggio che il suo capitano aveva fatto da Kuri e il successivo utilizzo del suo frutto del diavolo dovevano averlo stancato parecchio. E, perché no, magari ci si era messa pure l'agitazione nel sapere della sua nakama dispersa nella neve con i sottoposti di Orochi alle sue calcagna. I lineamenti dell'uomo erano rilassati e il suo respiro regolare. Mei poteva sentirlo il cuore di lui battere piano nel suo petto, in un lento e ritmico rumore che la facevano stare tranquilla. Era un momento talmente bello da sembrare surreale. Intorno a loro il nulla, se non due cuori che qualche ora prima avevano battuto all'unisono mentre dormivano.

E sebbene Mei avesse voluto perpetuare quel momento all'infinito, stare seduta sdraiata per tutte quelle ore le aveva infastidito i muscoli. Sgusciò piano dall'abbraccio del suo capitano, facendo attenzione a non svegliarlo. In un soffio di vento primaverile, uscì dall'haori senza spostarlo più di tanto. L'aria era ovviamente fredda e solo con l'arrivo del sole il clima avrebbe dato a loro un piccolo minuto di pausa da tutto quel freddo. Percorse leggera come una piuma la stanza, poi uscì dalls porta malmessa e si lasciò beare dalla calura dei primi raggi solari. Toccò la neve con le mani, l'assaggiò con la lingua e poi si ritrovò a sghignazzare come una bambina alla vista di tutto quel bianco. Aveva sempre visto la neve da lontano, ma solo poche ore prima aveva avuto il piacere di sentirne la consistenza sulla sua pelle. Beh, forse prima di quel momento aveva prestato poca attenzione a tutto, dato che era andata a Ringo per altre motivazioni. Però ora poteva godersela, proprio come una bambina che gioisce per la prima volta nel sentire il freddo del manto nevoso sui piedi, sulle mani e sulla lingua.


POV Law

Law aprì debolmente gli occhi, un piccolo brivido di freddo gli percorse la schiena. Restare in quella posizione era stata un'azione di emergenza in mancanza del focolare, ma di certo non li avrebbe salvati in eterno. Eppure, quel freddo sembrava un po' troppo più freddo di prima. Spostò lo sguardo verso il basso e il vuoto più totale si aprì alla sua vista. Il braccio che prima circondava la vita di Mei era ormai lasciato solo sotto l'haori nero e il caldo proveniente dalla sua testa contro il suo petto aveva solo un lontano ricordo del profumo delicato e floreale di lei. Strabuzzò gli occhi con incredulità. Dove diavolo era andata a finire quella casinista? Aveva percorso tre regioni diverse di quella dannata isola per trovarla e ora era bastato un piccolo pisolino veloce per perderla di nuovo di vista.

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