Capitolo 35

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"L'ho fatto io. Il simbolo sul volantino non ha nessun significato...è stato solo uno scherzo!"


Le parole di Yasuie rimbombavano ancora nella mente di Mei. Il sacrificio di Yasuie, che si era spacciato per colui che rubava nella Capitale e aveva prodotto e consegnato i volantini di Kin'emon, aveva permesso all'alleanza di perseverare con il loro piano. Se da una parte il piano poteva proseguire, dall'altro c'era ancora il peso della sconfitta. La spia aveva rivelato il loro piano, erano stati scoperti e Yasuie era morto per salvare tutti. Certo, non erano stati sconfitti, ma la morte dell'uomo era comunque una sconfitta nella loro lunga battaglia.

L'esecuzione pubblica aveva creato uno scompiglio piuttosto intenso nella Capitale. I ribelli catturati avevano deciso di stare "al gioco" di Yasuie trattenendo lacrime amare, mentre Sanji e Zoro avevano letteralmente iniziato una guerra fredda con le guardie di Orochi. La Capitale era nel caos, il corpo di Yasuie ancora caldo disteso per terra e la sua piccola bambina Toko che rideva sguainata sotto l'effetto degli smile.

I restanti Mugiwara e Mei avevano raggiunto la Capitale dopo aver visto su una videolumaca l'esecuzione pubblica. E mentre tutto vorticava intorno a lei, la sua mente rimase immobile a pensare a ciò che aveva appena visto. Nessuno era intervenuto ad aiutarlo solo per proteggere il piano che tanto avevano bramato per anni. Yasuie era morto da eroe, ma un'altra vita era stata sacrificata. Quante altre ancora sarebbero state sacrificate? Mei si trovò a guardare l'enorme pilastro di legno dove era avvenuta l'esecuzione. Setsuna le aveva raccontato che anche sua madre era stata uccisa con una esecuzione pubblica. Chissà, forse Masaki era stata uccisa nello stesso modo?

"Mei-dono," la chiamò Kanjuro poco distante da lei. "Dobbiamo andare, non possiamo farci vedere nella Capitale!"

Mei lo guardò di traverso. Sia Law che Mei non avevano parlato dei casini avvenuti a Ringo, erano tornati a Ebisu senza proferire parola. Qualcuno aveva provato a fare delle domande, ma semplicemente il ritorno di Mei era stato preso come una scelta di Trafalgar Law di tenerla più al sicuro. Ma era evidente che Orochi sapesse del suo ritorno a Wano. Anzi, era stato proprio palese visto che aveva provato ad ucciderla. Non aveva più senso nascondersi. Per essere sinceri, visto che Orochi aveva quasi scoperto il piano di Kin'emon, Mei poteva persino affermare con certezza che Orochi sapesse che lei era ancora viva dopo l'attentato a Ringo.

"Non ti preoccupare Mei-" provò a dire Nami, ma la ragazza si era già volatilizzata per comparire su un tetto a pochi passi da Zoro.

Tutti gli occhi erano puntati su di lui, dato che aveva apertamente dichiarato guerra allo Shogun sfoderando le sue katane. Mei era sul tetto, con il corpo completamente smaterializzato in vento. Benché il vento delineasse la fisionomia di una donna, era praticamente impossibile riconoscere il suo aspetto dato che era semplicemente un ammasso di vento grigiastro inconsistente.

I fulmini di Nami si avvilupparono intorno a quella era una tromba d'aria in pieno cielo limpido, scoperchiando gli edifici in prossimità del palazzo dello Shogun e allontanando come delle formiche l'esercito di Orochi. I fulmini di Nami si attorcigliavano al cono di vento e colpivano i soldati attirati dalla forza risucchiante del vento. Mei era completamente smaterializzata nel suo elemento e vorticava completamente per generare una inarrestabile tromba d'aria. Certo, non era molto grande e nulla a che vedere con i mastodontici cicloni in mare aperto. Ma stava imparando ad usare il suo frutto e quella era la prima volta che usava tutto il suo corpo per generare così tanto vento.

Non era esattamente il tipo di cose che le aveva detto Law di fare. Ma, hey, erano andati tutti alla Capitale, cosa avrebbe dovuto fare lei? Starsene su un letto di paglia e guardare il soffitto di legno? Beh, ovviamente no. Sarebbe stata più al sicuro con i Mugiwara, piuttosto che senza Mugiwara. E se stare con loro voleva dire combattere, allora avrebbe combattuto. Anche perché tutto quel trambusto sarebbe servito a tutti gli altri per scappare, sebbene Mei continuasse a pensare che era inutile stare nascosti quando Orochi sapeva già tutto. Ma i Foderi Rossi erano tremendamente ostinati, oppure tremendamente stolti. Oppure, semplicemente facevano finta di non vedere la realtà dei fatti. Cosa abbastanza comune tra gli abitanti di Wano.

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