Capitolo 11

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La gabbia per uccelli di Doflamingo si stava restringendo sempre di più, devastando, con i fili affilati come rasoi, tutto ciò che incontrava lungo il suo cammino. Lo scontro tra Luffy e il flottaro si stava rilevando più lungo del previsto e la nuova forma di combattimento che Luffy stava utilizzando per combattere contro di lui aveva, purtroppo, un tempo limite di durata.

Il rumore degli edifici che crollavano e della gente che urlava disperata era stata l'unica costante in quei minuti carichi di ansia e speranza. Eppure, per qualche inspiegabile motivo, tutto ad un tratto l'unico suonò che si propagò nell'aria fu quello dei fili indistruttibili di Doflamingo che si trascinavano dietro detriti e terreno.

"VIENI FUORI CAPPELLO DI PAGLIA! TI FARO' VEDERE COS'E' IL PENTIMENTO," urlò improvvisamente Doflamingo camminando a pochi metri sotto di loro, lungo una strada distrutta di Dressrosa.

Cavendish fece dardeggiare il suo sguardo cristallino verso Mei, poi fissò Law con preoccupazione: "Lo scontro sembra essere in stand-by," notò l'uomo.

Mei si voltò a guardare la gabbia di uccelli che stava continuando ad avanzare verso di loro: "Quella dannatissima cosa non cessa di avanzare...forse Luffy ha subito troppi danni? Se lo stanno cercando è perché evidentemente stanno temporeggiando nella speranza che si riprenda," disse Mei.

Law si alzò trattenendo una fitta di dolore, sul suo corpo vi erano numerose ferite e il braccio ricucito dal tontatta, purtroppo, aveva ripreso a sanguinare copiosamente: "Devo cercare Mugiwara-ya," sussurrò con voce roca.

Mei si portò prontamente a fianco a lui, capendo subito che la situazione era troppo critica per chiedergli di stare seduto e riposare. Luffy era da qualche parte ferito e Law era un medico, quindi l'unica cosa che poteva fare era quella di assicurarsi che il dottore arrivasse da Luffy sano e salvo.

Dalla cima della torre in cui erano, Mei poté notare un gladiatore correre con in spalla Luffy: "Non usare il tuo frutto, ti porterò io giù da lui," detto ciò, senza aspettare una conferma dal chirurgo, smaterializzò il suo corpo in vento e saltò giù dalla torre, poi generò come un cuscino di aria per atterrare nella maniera meno violenta e dolorosa per Law, ritrovandosi a pochi passi dal gladiatore.

"Tra quanto potrà riutilizzare l'ambizione?" chiese con il fiato corto Law.

"Uhm...mi ha detto 10 minuti, per cui mancano al massimo 3 minuti e 20 secondi," si affrettò a dire il gladiatore.

Mei sentì Law sospirare a fatica: "È una corsa contro il tempo, lascia che mi occupi io del resto."

La donna aiutò Law a sedersi accanto a Luffy, ma il rumore di alcuni passi fece spostare con allarme il volto di Mei, la quale si ritrovò a fissare due occhi penetranti che la scrutavano con un'insana malvagità.

"Ecco dove vi siete nascosti," borbottò l'uomo allargando il viso in un sorriso maligno.

"Tks, è un sottoposto di Doflamingo," disse Law con voce tetra.

Prima che Law e Mei capissero effettivamente dove si volesse spingere l'uomo, il sottoposto di Doflamingo sorrise vorace e ispirò a pieni polmoni tutta l'aria che poté, ma, prima che potesse iniziare ad urlare il nome del suo capo, Mei si diresse silenziosa come un gatto contro di lui, lanciandogli una folata di vento abbastanza compatta da sbalzarlo dentro ad un edificio raso al suolo dal combattimento di Luffy.

"Murasaki-ya," la chiamò Law da lontano.

"Cura Luffy," ribatté Mei correndo verso il sottoposto di Doflamingo, "terrò a bada io questo tizio," detto ciò, si catapultò verso l'uomo per tappargli la bocca prima che potesse rivelare la posizione di Luffy e Law.

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