Capitolo 19

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Mei aprì stancamente gli occhi, ritrovandosi sdraiata sul piccolo divanetto dell'infermeria, esattamente dove la sera prima Law l'aveva ascoltata mentre pizzicava con maestria e grazia le corde del suo shamisen. Il suo corpo era estremamente pesante ed ogni fibra dei suoi muscoli le faceva male persino a respirare. Quando ci avrebbe messo il suo fisico ad abituarsi alle mazzate che ogni volta prendeva negli scontri? Probabilmente troppo e per questo si sarebbe dovuta abituare prima a livello mentale a tutti quei risvegli traumatici e poi fisicamente.
L'oscillare frenetico della nave e le urla provenienti dalle stanze accanto l'avevano fatta svegliare e ora era in quella fase disorientante in cui il cervello reclamava zuccheri per iniziare a lavorare e il corpo urlava di rimanere a dormire ancora un po'. Odiava svegliarsi in quel dannatissimo modo chiassoso, ma soprattutto odiava doversi svegliare dopo ogni battaglia. Era stanca sia mentalmente che fisicamente e avrebbe solo voluto un momento di tregua per potersi rilassare ancora un po'.

Guardò controvoglia fuori dall'oblò e notò con stupore che il sole era alto nel cielo. Quante ore aveva dormito? Effettivamente molte più di quelle che avrebbe immaginato. Evidentemente, avevano avuto pietà del suo stato psico-fisico e l'avevano lasciata riposare senza sosta, o quanto meno l'avrebbero lasciata riposare fino al raggiungimento della nave di Bartolomeo.

Si alzò controvoglia, mugugnando di dolore ad ogni movimento, poi si diresse fuori dalla stanza per andare nella cabina principale, ovvero la stanza dove erano riunite tutte le persone che avevano partecipato all'assalto di Hendo. Non appena si avvicinò all'ingresso, socchiuso da una porta in legno, le voci dentro alla stanza smisero improvvisamente di parlare, facendo capire a Mei che avevano sentito dei passi avvicinarsi a loro. La donna aprì la stanza con delicatezza, si sedette su una sedia libera, notando fin da subito che quell'esatto posto era accompagnato da un piccolo cestello con delle brioches da mangiare e una bevanda che doveva assomigliare a del latte. Guardò Koala per cercare l'approvazione nel suo sguardo e lei annuì piano, così Mei afferrò una piccola brioche per addentarla piano. Il sapore burroso della sfoglia le inebriò la bocca, poi la punta acidula della marmellata di more si fece sempre più spazio come a voler duellare con la dolcezza del burro, infine i due sapori si mescolarono in perfetta armonia.

Sorseggiò un po' di latte, poi scrutò il viso di tutti alzando un sopracciglio confusa: "Perché avete smesso di parlare?" chiese assottigliando lo sguardo.

Il già presente silenzio si intensificò ancora di più, come a voler rimarcare qualcosa di strano. Nonostante i volti di tutti non mostrassero nessun tipo di preoccupazioni o segreto da nascondere, era abbastanza evidente che stavano parlando di qualcosa che Mei non doveva sapere. Sabo le sorrise cordiale, aprì la bocca per parlare ma il suo fratellastro Luffy lo fece al posto suo: "La Marina ha messo una taglia sulla sua testa," disse con nonchalance, come se fosse la cosa più normale e innocente del mondo.

La bocca di Mei si bloccò di colpo, la mano che stringeva la brioche si fermò a mezz'aria e il suo sguardo confuso e preoccupato si bloccò su Luffy, quest'ultimo intento a sorriderle. "Come scusa?" pigolò lei con voce stridula.

"LUFFY," la sgridò Koala, "avevamo accordato che glielo avremmo detto in un altro modo," la Rivoluzionaria si portò una mano in faccia esasperata.

Nico Robin affiancò Mei: "Purtroppo con il Governo Mondiale coinvolto era inevitabile, ma non ti devi preoccupare," provò a rassicurarla Robin.

Mei fece un sospiro profondo, distese i muscoli del viso per assumere un'espressione tranquilla. Anche se non era tranquilla proprio per niente. Un conto era essere ricercata solo a Wano, mentre un altro era esserlo in tutto il mondo. E lei non aveva una ciurma che l'avrebbe protetta, lei aveva solo se stessa...e questo la diceva lunga. Probabilmente avrebbe avuto la protezione di Luffy fino a Zou, dato che le loro strade avrebbero coinciso per un po', ma dopo cosa avrebbe fatto? Law le aveva detto che sarebbe stato troppo pericoloso andare ad Hendo ed incrociare il suo sguardo severo non la faceva stare tranquilla.

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