Capitolo 24

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Paese di Wano,
18 anni prima degli avvenimenti.
[Mei: 2 anni]


Masaki Kozuki non poteva dire di aver avuto una vita tranquilla, non con suo fratello maggiore Oden a combinare disastri per tutto il paese di Wa. Amava suo fratello e, per quanto lui fosse letteralmente un teppista, aveva sempre portato sul palmo della mano la sua sorellina minore. Nonostante Sakiyaki Kozuki, non che loro padre, avesse finito per esiliare suo fratello all'età di diciotto anni a causa delle sue azioni spericolate e violente, Masaki aveva sempre avuto modo di vedere il proprio fratello al di fuori della famiglia.
Oden era sempre stato un uomo difficile da gestire, ma era esattamente quel lato ribelle e fuori da ogni schema che Masaki amava più di ogni altra cosa. Avrebbe voluto avere la sua stessa forza nell'imporsi e nell'essere più libera di fare le scelte che voleva, ma alla fine era finita con l'accettare di assistere il padre ed essere istruita nella lettura, nella scrittura e anche nell'arte dal canto e della musica.

Dopo la riappacificazione di Oden e Sakiyaki, Masaki tornò a vivere nel palazzo di Kuri assiema al fratello Oden e ai suoi sottoposti samurai, finché poi Oden non le rivelò che sarebbe salpato assieme ad un gruppo di pirati di Barbabianca poiché voleva vedere il mondo al di fuori di Wano.
Così passarono diversi anni e Masaki proseguì la sua vita al castello Kuri, a cui si aggiunsero successivamente Toki, la moglie di Oden, i suoi due figli Momonosuke e Hiyori. La vita proseguì tranquilla, finché la vita pacifica che stavano conducendo venne ben presto messa a repentaglio da Orochi. L'uomo architettò un piano per spodestare lo shogunato di Oden, quest'ultimo ancora in viaggio con i pirati, e prese il totale controllo sulla nazione aiutato anche da Kaido. Ben presto il Paese di Wa cadde sotto le mani della dittatura di Orochi, il quale cercò in tutti i modi di insidiare Masaki, poiché innamorato della bellezza della donna, costringendo la sorella di Oden a doversi guardare le spalle per evitare ripercussioni su di lei, oltre che anche sulla famiglia di Oden.
Sei anni dopo l'insediamento di Orochi, nacque la prima e unica figlia di Masaki, Mei Kozuki, la quale venne tenuta nel castello per evitare che Orochi venisse a sapere di sua figlia e potesse in qualche modo metterla in pericolo di vita. Queste preoccupazioni vennero poi confermate tempo dopo, poiché Orochi provò ad uccidere Momonosuke e si sparse anche la voce di un altro erede nato proprio dalla sorella minore di Oden. Nonostante avessero preso tutte le precazioni per nascondere Mei, Orochi era venuto comunque a saperlo e, proprio per questo motivo, Masaki aveva iniziato a pensare che dentro ai fedeli di Oden si nascondeva un traditore.

Due anni dopo dalla nascita di Mei, Oden si sacrificò per salvare i nove foderi rossi e nello, stesso momento, venne dato fuoco al castello di Kuri con al suo interno Toki, Hiyori e Momonosuke.

"Devi andare via, Setsuna," la supplicò Masaki, porgendo Mei assopita nel sonno, "deve esserci un traditore tra le nostre conoscenze, sono certa che tra poco Orochi verrà qui...ora che non c'è più nessuno a fermarlo," disse Masaki.

La donna dal lungo kimono azzurro, non che suo fedele braccio destro, la guardò titubante: "Masaki-dono, non posso lasciarti qui da sola," provò a dire la donna in lacrime.

Masaki scosse la testa: "È troppo rischioso, andrò io al castello di Kuri per accertarmi che la situazione sia a posto, tu porta il più lontano possibile Mei."

Setsuna e Masaki non potevano sapere che in quell'esatto momento stavano dando fuoco al castello di Kuri, non potevano sapere che, se solo Setsuna fosse andata a chiedere aiuto, sia lei che Mei e Masaki sarebbero morte. Forse quella era stata una fortuita coincidenza, o forse semplicemente il destino aveva altri piani in mente per la piccola Mei.

"Portala via di qua," disse Masaki con voce tremante, "ti chiedo solo una cosa...per quanto sarà doloroso per Mei sapere ciò che è successo, ti prego, non tenerla all'oscuro di tutto," detto ciò, porse Mei a Setsuna.

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