Contro tutto, contro tutti

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Mattia non era stupido. Mi aveva detto quelle cose per un motivo che ancora non conoscevo. O semplicemente mi stava prendendo in giro. Ma io cominciavo a pensare che niente succedeva per caso. Così iniziai ad annotarmi in un block notes tutte le frasi che mi aveva detto Mattia.
Stranamente me le ricordavo tutte. A modo suo Mattia mi aveva colpito. Mi ritrovai sul letto a pensare a lui. Sorrisi. In camera si sentiva ancora la sua presenza, il suo profumo inconfondibile.
Mi coprí il viso con le mani.
"Perché non riesco a smettere di pensarlo?" Dissi ad alta voce.
"A chi stai pensando?"
Tolsi le mani di scatto e mi alzai. Davanti a me Riccardo era in piedi con le mani incrociate. No, non avrei sopportato un'altra litigata con lui.
"Ma tu come hai fatto ad entrare?"
"Evidentemente il tuo ospite non aveva chiuso la porta prima di andarsene."
"Amore, cosa stai dicendo? Non è venuto nessuno qui"
Non volevo mentirgli ma se gli avessi detto la verità non so come sarebbe andata a finire.
"Non mi hai ancora risposto. A chi stavi pensando prima?"
Era nervoso. Dovevo inventarmi qualcosa all'istante. Non potevo rivelargli che mi ero appena incontrata con un altro ragazzo. Poi mi ricordai che l'album era ancora aperto sopra al letto e trovai una scusa.
"Ah niente. Stavo pensando ai corsi di fotografia. Sto malissimo perché non posso più seguire la mia passione visto che non ho un lavoro."
Non sembrava troppo convinto però finse di credermi. Tra di noi la tensione era molto alta. Mi bació appena sfiorandomi le labbra. Come se fosse un dovere e non un piacere.
Io e Riccardo ci eravamo conosciuti a scuola. In terza superiore lui si è trasferito a Roma e siamo diventati amici quasi subito. In realtà non ho mai avuto molti amici a scuola e lui era uno dei pochi che mi parlava. In quinta liceo poi abbiamo fatto il grande passo e ci siamo messi insieme ufficialmente. Non c'è stato un momento particolare in cui abbiamo capito che provavamo qualcosa di più di una semplice amicizia. Una sera eravamo entrambi ubriachi e siamo andati a letto insieme.
Poi non ricordo bene come ci siamo fidanzati e molte volte mi vergognavo di questo 'vuoto di memoria'. La nostra relazione era scontata, fatta di cose semplici, senza troppo romanticismo. Senza troppo amore. Ci sentivamo obbligati l'uno verso l'altra. Me ne ero accorta un po' di tempo fa ma negli ultimi giorni ne avevo avuto la conferma.
Io amavo veramente Riccardo? Non ne ero più certa.
Mentre mi facevo tutte queste domande sentì Riccardo che mi stava dicendo "Ehi chi sei? Mi stai ascoltando?"
"No, scusa. Stavo pensando...Cosa mi hai detto?"
"Sei strana in questi giorni. Comunque ti stavo solo chiedendo se volevi una pizza per cena. Vedo che Claudia e Marina devono ancora tornare. Se ti va ceniamo insieme"
"Ok va bene. Si dai, ordiniamo una pizza"

Riccardo se ne andò dopo qualche ora. Dopo la pizza avevamo guardato un film che non era per niente bello tanto che io mi addormentai parecchie volte. Lui era molto infastidito perché aveva scelto il film e secondo lui doveva piacermi. Ecco, mancava poco che litigassimo di nuovo per uno stupido film.
Per fortuna tornarono le mie coinquiline e Riccardo decise di andarsene. Non lo sopportavo più. Per calmarmi decisi di uscire un po' a camminare.
Mi accesi una sigaretta e passeggiai per le vie illuminate di Roma. Portai con me anche la macchina fotografica. Roma di sera era stupenda. Ne approfittai per scattare qualche foto al panorama mozzafiato che mi si presentava davanti.
Adoravo catturare con la macchina fotografica un paesaggio stupendo come quello di Roma. Avrei fatto qualsiasi cosa per coltivare la mia passione. Non mi avrebbe fermato nessuno.
Quando tornai a casa mi sentì più determinata che mai. Volevo realizzare il mio sogno a qualunque costo. Contro tutto, contro tutti.

Il nostro amore è polvere da sparoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora