Mattia ricambió il bacio appassionatamente. Entrambi eravamo coscienti di quello che stava succedendo. Entrambi lo volevamo ma c'era qualcosa che non andava.
Lui si staccò da me bruscamente. Non dovevo farlo, pensai. Avrei dato qualunque cosa per capire cosa passava per la testa di quel ragazzo.
"Scusa, mi dispiace. Io..Io non volevo" in realtà non era vero. Ero consapevole di quello che avevo fatto e delle conseguenze che avrebbe portato.
"No, non è colpa tua. Io mi sono avvicinato troppo a te in questi ultimi giorni. E ti ho illuso che forse tra di noi c'era qualcosa di più di una semplice amicizia"
In quel momento mi ricordai che eravamo in bar e tutti ci guardavano increduli. Lo presi per mano e, anche se lui esitò, riuscì a portarlo fuori.
"Non voglio perderti di nuovo Mattia. Non so cosa ti frena con me però forse è meglio così. Sono così confusa in questo momento."
"Lo so e ti capisco. Ma non voglio ricreare questa situazione."
Lo guardai negli occhi. Voleva abbandonarmi di nuovo?
"Ehi non guardarmi così. Tranquilla, ti aiuterò lo stesso con il lavoro."
Io in realtà non ero affatto tranquilla e la cosa che mi interessava di meno era il lavoro da fotografa. Ma dovetti accontentarmi. Chissà se dopo il colloquio con il tipo dello studio se ne sarebbe andato di nuovo.
"Non capisco come hai fatto a rendermi così dipendente da te. Cioè, prima di conoscerti vivevo lo stesso, adesso invece mi sembra difficile immaginare una vita senza di te. Mi fai paura a volte"
Sorrisi e lui fece lo stesso.
"Calamita di guai, campione di sogni" mi disse dopo un po'. Credo che si riferisse a quello che avevo detto di lui poco prima. In un certo senso era vero: lui mi attraeva come una calamita. Non riuscivo a stargli distante. Decisi che mi sarei annotata quella frase.Mi riportò a casa e per tutto il tragitto in macchina restammo in silenzio. Probabilmente tra di noi il rapporto non sarebbe stato come prima. C'era qualcosa che lo tormentava ma non sapevo cosa. Era così frustrante vivere nell'oscurità dell'ignoranza. Mattia ruppe il silenzio che si era creato.
"Allora ricapitolando, lunedì avrai il tuo colloquio nello studio di Fabio. Io ci sarò se ti va"
"Certo. Se non hai niente di più importante da fare mi fa piacere se vieni."
"Ok, allora ti passo a prendere alle otto."
Ci salutammo freddamente e io tornai nel mio appartamento. Non mi ero pentita per il bacio di prima. E di sicuro Mattia aveva provato qualcosa in quel momento. Lo avevo sentito, ne ero certa.
Volevo anche scoprire cosa nascondeva di così importante che poteva pregiudicare una nostra possibile relazione.
Incontri motivi che mi vennero in mente era il fatto che forse aveva una fidanzata. Poi però ci pensai su e mi sembrava impossibile che lei non fosse gelosa. Scartai questa possibilità. Non avrebbe avuto senso avvicinarsi a me se a casa lo aspettava un'altra donna. L'unica ragione del comportamento assurdo di Mattia riguardava il suo lavoro misterioso. Dovevo assolutamente scoprire cosa faceva Mattia quando non era con me.
Mi ero stancata di aspettare una verità che non arrivava.La domenica passò molto lentamente. Mi annoiavo a morte perché non sapevo cosa fare e di Mattia neanche l'ombra. Decisi di uscire con la mia macchina fotografica per esercitarmi con la fotografia. Il giorno successivo infatti avrei avuto il colloquio di lavoro nello studio di Fabio e finalmente avrei cominciato a lavorare per qualcosa che mi piaceva veramente.
Cercai di aggiungere al mio album altre foto per far vedere le mie capacità. La Canon che utilizzavo ormai da tre anni l'avevo comprata con i miei risparmi visto che i miei genitori non mi davano un centesimo per finanziare tutto ciò che riguardava la fotografia. Erano sempre stati molto scettici al riguardo e la loro indifferenza si trasformò in odio quando abbandonai gli studi per dedicarmi alla mia passione.
Ero sempre stata brava a scuola però frequentare il liceo classico fu terribilmente opprimente. Forse anche per quel motivo sviluppai un carattere scontroso, introverso e spesso malinconico. Ero sempre a casa a studiare e l'unico momento di svago era la fotografia.In un certo senso la mia passione mi ha salvato parecchie volte nella vita.
Mia madre voleva che facessi la scrittrice ma come lavoro non mi ha mai appassionato. Però per evitare di contraddirla avevo sempre detto di sì a tutto: ai corsi di scrittura, allo studio, ai libri. Alla fine del liceo mi ero talmente stancata di leggere e scrivere o studiare che ho mandato a fanculo tutti buttando all'aria anni di studio.
Dopo l'ennesima litigata con i miei avevo preso le mie cose, i miei vestiti e soprattutto i miei risparmi e avevo cominciato a cercare un appartamento da sola. Avevo ricominciato a vivere per la mia passione.
Ora potevo riscattare il tempo perduto. Se fossi riuscita a farmi assumere avrei conquistato finalmente la fiducia dei miei genitori. Però per scaramanzia non dissi niente a nessuno dei due.
Se mi avessero assunto avrei aspettato lunedì per riferirgli tutto. Era ora che i miei sforzi venissero ripagati e non potevo lasciarmi fuggire quell'occasione.
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Il nostro amore è polvere da sparo
FanfictionChiara è una ragazza con un carattere molto difficile. È testarda, scontrosa, diffidente e maleducata. L'unico che la sopporta è il suo ragazzo ma ultimamente la loro relazione non va molto bene. Chiara in realtà è anche molto fragile e insicura ma...