Luna

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Da quando avevo perso il lavoro mi annoiavo moltissimo. Non pensavo che mi sarebbe mancato il lavoro al bar. In fondo era anche un modo per perdere del tempo, una maniera per non pensare. Purtroppo in quei giorni pensai molto. Soprattutto a Mattia.
Stranamente era da quella sera a casa mia che non lo vedevo. Non mi mancava il suo modo di fare strafottente ed arrogante ma piuttosto sentivo la mancanza del suo essere misterioso ed enigmatico con quelle sue frasi. Ero sempre più convinta che tutto quello che mi aveva detto, anzi sussurrato, da quando ci eravamo conosciuti erano parole prese da qualche poesia o canzone. Mi ripromisi di cercare delle canzoni con quelle frasi.
La mia priorità era però trovare un lavoro decente che potesse finanziare i miei corsi di fotografia. Dopo diversi tentativi trovai un lavoro come dog-sitter. Mi piacevano molto gli animali, soprattutto i cani ma non ne avevo mai avuto uno.
Insomma non pensavo che fosse così difficile stare dietro ad un animale. Purtroppo presi un po' sottogamba questo lavoro tanto che mi trovai con quattro cani da controllare, da portare a passeggio e da curare per 5 volte a settimana. In quel momento infatti ero al parco e stavo passeggiando con i cani che mi erano stati affidati. Per fortuna erano tutti di piccola-media taglia e non tiravano troppo il guinzaglio. A causa di questo lavoro nei weekend ero sfinita e avevo pochissimo tempo per me e meno ancora per Riccardo.
Lui però non si sforzava di starmi accanto, anzi. Ogni volta che ne aveva la possibilità usciva con i suoi amici, spesso si ubriacava e non ci sentivamo per giorni.
La nostra relazione stava andando a rotoli non per colpa mia ma perché Riccardo si comportava come se non gli fregasse niente di noi. Mi trascurava molto e questo mi faceva stare male perché mi sentivo quasi un peso per lui.
Era giunto il momento di mettere una pietra sopra alla nostra relazione ma non sapevo come fare. In fondo ci conoscevamo da tanto tempo e lui probabilmente era la persona che mi era stata più accanto negli ultimi anni.
Però dovevo assolutamente troncare la nostra relazione perché mi faceva soffrire. Anzi perché faceva soffrire entrambi. Non volevo passare per quella che alla prima difficoltà molla tutto perché non era affatto così. Io più di lui avevo cercato di mandare avanti il nostro rapporto sacrificando tutto.
Io passavo sempre in secondo piano rispetto alle sue necessità. Lui era uno dei tanti che non appoggiava nella mia passione per la fotografia e sosteneva che era una perdita di tempo. Mi sono sempre tenuta tutto dentro ma ora era giunto il momento di far finire questa recita.
Dovevo essere sincera con lui e soprattutto con me stessa.
Mentre pensavo a tutto questo notai che uno dei cani che mi era stato affidato, con uno strattone riuscì a sfuggirmi.
Cominciò a correre all'impazzata per il parco sotto gli occhi increduli dei passanti. Io intanto cercavo di farmi largo tra la folla ma non potevo rincorrerlo perché dovevo tenere sotto controllo anche gli altri tre cani. Che disastro! Di sicuro mi avrebbero licenziato se avessi perso il cane.
Ad un certo punto lo persi di vista. Si chiamava Luna ed era un volpino bianco di 3 anni.
"Luna! Luna! Dove sei?" Cominciai a chiamarla per nome più volte ma ovviamente non la ritrovai. Quando stavo per perdere le speranze sentì qualcuno che mi stava chiamando. Non feci in tempo a girarmi che questa persona mi raggiunse chiudendomi gli occhi con le mani.
"Indovina chi sono?"
Lo riconobbi subito. Impossibile confondere una voce calda e particolare come la sua.
"Mattia che vuoi? Dai ormai so chi sei. Toglimi le mani dagli occhi" ero stressata per il cane e lui non stava migliorando la situazione.
"Sei sempre così acida quando porti a passeggio i cani?" Lo sentì sorridere. Sentivo il suo profumo inconfondibile e capì che eravamo molto vicini. Troppo forse. Per fortuna lui continuava a rimanere dietro di me e non poteva vedere le mie guance che si stavano arrossando.
"Dai Mattí non cominciare. Non sono dell'umore adatto" Cercai di essere più dura possibile ma anche io finì per sorridere. Sembravamo due bambini che stavano giocando a nascondino.
"Pensavo di meritarmi un po' più di riconoscenza"
"Perché? Cosa hai fatto?"
Lui per tutta risposta mi tolse le mani dagli occhi. Io mi girai di scatto e vidi Luna che stava scondizolando beata tra le braccia di Mattia.

Il nostro amore è polvere da sparoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora