Io lo guardai incredula. Mi sarei aspettata tutto da Mattia ma non questo. Era troppo, perfino per lui.
"Hai scritto una canzone per me?"
"Forse avrei dovuto aspettare per dirtelo." Si alzò per disfare la tavola.
"Perché? Io...io..."
"Per questo motivo" e indicò la mia faccia sbalordita "e poi perché non ho ancora finito l'arrangiamento"
"Non ci posso credere" sussurrai più a me stessa che a lui.
"Beh, è vero. Non ti sto mentendo"
"No, ti credo però perché proprio a me? Cos'ho di tanto speciale da ispirarti?"
"Tu sei speciale. E potrei perdere tutta la notte per descriverti."
"Grazie" non sapevo cos'altro dirgli. Mi alzai e lo abbracciai forte. Entrambi volevamo qualcosa di più, un bacio forse, ma non era il caso di commettere un altro errore.
"Voglio leggerla." Annunciai dopo un po'.
"È un ordine per caso?" Mi chiese Mattia sorridendo.
"No, cioè si. Sono curiosa"
"Mi dispiace ma non ti farò ascoltare o leggere nulla. Se prima mi avessi ascoltato avresti capito che non è ancora finita. E non supplicarmi perché su queste cose sono irremovibile."
"Uffa." Non dissi altro. Ero troppo emozionata perché Mattia mi aveva dedicato una canzone e allo stesso tempo delusa.
"Lo sai che sembri una di quelle bambine a cui è stato promesso un gelato ma alla fine nessuno gliel'ha comprato?"
"Beh, in un certo senso è cosi. Mi hai illuso Mattia." Misi il broncio ma non riuscivo ad essere arrabbiata con lui.
"Eddai non fare così." In realtà non era dispiaciuto del mio comportamento infantile, anzi sembrava divertito. Si avvicinò e cominciò a farmi il solletico.
"No, ti prego. Non resisto" gli dissi senza smettere di ridere. Mi scesero anche delle lacrime.
Era maledettamente bello ritrovarsi seduti sul divano a ridere e scherzare. Avrei continuato per ore e ore a parlare con Mattia ma non potevo lasciarmi andare e neanche e lui poteva farlo. Ci saremmo ritrovati nella stessa situazione di prima.
"Cosa penserebbe la tua ragazza se ci trovasse qui insieme?" Gli chiesi. Il suo sguardo si fece più serio.
"Non preoccuparti, non verrà oggi e neanche domani. È in viaggio per lavoro."
"E che lavoro fa?"
Era evidente che non voleva parlare di me della sua ragazza. In fondo lo capivo: era come se io parlassi a lui di Riccardo o di Alessandro. Però ero troppo curiosa e in questo caso impicciona.
"Ehm, è una modella" sembrava imbarazzato.
"Sul serio?" Divenni seria anche io. Cosa potevo avere io di più di una modella? Di sicuro lei era magra, bella e sempre al top. Guardai com'ero vestita. Niente di elegante, neanche un ombra di trucco. Cosa ci trovava Mattia in me? Non ero brutta.
Ero una ragazza nella norma. Alta, capelli lunghi, castani e lisci, carnagione abbastanza scura. Niente di che, chissà com'era la fidanzata di Mattia.
Lui nel frattempo capì il mio disagio e cerco di rassicurarmi.
"Non conta la bellezza"
Io lo guardai come per dire 'mi stai prendendo in giro?' e lui cercó di rimediare allla gaffe.
"Cioè non volevo dire che non sei bella. Capisco che pensi che Ludovica sia uno schianto perché è una modella ma tu non sei di meno. Ad ogni modo io non mi concentro solo sull'aspetto fisico. Non posso negare però che quando ti ho visto la prima volta mi sono soffermato sull'aspetto esteriore. Sei bella in modo semplice e naturale. Non ti servono trucchi pesanti, dei bei vestiti o delle belle scarpe per essere stupenda. Forse è per questo che mi hai colpito subito."
Arrossii in modo evidente. Il desiderio di baciarlo e di dirgli 'TI AMO" era sempre più pressante ma cercai di trattenermi. Mattia si accorse del mio imbarazzo e cercó di cambiare argomento.
"Ti faccio vedere la mia stanza. Dai vieni" mi prese per mano e mi portò in camera sua.
Era abbastanza spaziosa e come il resto della casa era piena zeppa di libri. C'era anche uno scaffale con molti CD e anche qualche DVD. Poi notai la televisione fissata al muro davanti al letto matrimoniale.
"Wow, hai anche la tv in camera?"
"Certo. Quando non riesco a dormire la accendo e guardo un film." Indicò lo scaffale dove c'erano tutti i suoi DVD. Ne presi in mano qualcuno.
Erano tutti film horror, thriller.
"Ma ti piacciono questi film?" Lo guardai schifata.
"Mi sa che non abbiamo molte cose in comune io e te. Comunque si, adoro i film horror." Fece il finto offeso. Io lo guardai divertita.
"Scusa non volevo criticare i tuoi pessimi gusti."
"Non dirmi che ti piacciono quei soliti film d'amore strappalacrime"
"Senti chi parla. Sei il primo che scrivi d'amore e poi critichi quel genere di film"
"Ah, ma la scrittura è tutta un'altra cosa. Io parlo di cose reali, di sentimenti veri, non mi serve elaborare una storia finta per emozionare la gente che ascolta le mie canzoni."
"Ok, hai vinto tu." Mi arresi. Stuzzicarlo era divertente ma non riuscivo quasi mai ad averla vinta. In fondo aveva ragione: lui emozionava solo con le parole. Non gli servivano delle immagini per catturare l'attenzione delle persone.
"E cos'ho vinto? Un premio?" Ok, potevo starmene zitta. Continuò. "Vediamo. Come premio guarderemo insieme uno dei miei film che ti piacciono tanto ok?"
"Ti stai divertendo eh?"
"Non sai quanto" rispose lui cominciando a scegliere un film dallo scaffale.
"Ok, guardiamo il film. Ma se fanno troppa paura.."
Lui si girò e finì la frase al posto mio:
"Se hai paura ti do il permesso di abbracciarmi quanto ti pare."
STAI LEGGENDO
Il nostro amore è polvere da sparo
FanfictionChiara è una ragazza con un carattere molto difficile. È testarda, scontrosa, diffidente e maleducata. L'unico che la sopporta è il suo ragazzo ma ultimamente la loro relazione non va molto bene. Chiara in realtà è anche molto fragile e insicura ma...