Confusione

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Appena aprì la porta del mio appartamento trovai Claudia che mi stava aspettando davanti all'uscita con le braccia incrociate. Era arrabbiata purtroppo.
"Si può sapere dove sei stata?" Mi chiese facendo trasparire tutta la sua preoccupazione.
"Ero al lavoro e poi sono uscita con un ragazzo."
"Sul serio?" Tutto d'un tratto il broncio lasciò posto ad un enorme sorriso che solo lei riusciva a fare.
"Dai raccontami tutto. Sei uscita con quel rapper? Briga giusto?"
"No, non sono uscita con Mattia. Aspetta, tu sai tutta la storia?"
"Si me l'ha raccontata Marina. Era troppo sciocciata perché adora quel cantante ed era convinta che potesse conoscerlo grazie a te."
"Ah, capisco. Ma temo che rimarrà delusa. Tra di noi non funziona."
"E quindi con chi sei uscita?" Mi avviai verso la cucina e Claudia mi fece cenno di sedermi sulla sedia. Lei fece lo stesso. Era molto interessata e spesso e volentieri si faceva gli affari degli altri.
"Con il figlio del mio capo. È un ragazzo un po' difficile e il padre mi ha chiesto di aiutarlo." Lei sembrava delusa. Probabilmente si aspettava chissà quale storia da raccontare alle sue amiche e invece non l'avevo accontentata.
"Ah. Quindi non era un vero appuntamento?"
"No, macché. È stata una cosa molto tranquilla. Ho cercato di acquistare la sua fiducia anche se non è stato semplice."
Mi resi conto che il telefono continuava da un po' a vibrare nella mia borsa. Quando vidi chi mi stava chiamando mi rabbuiai.
"Ehi, che c'è? Perché non rispondi?"
"È Mattia. Non ho voglia di parlargli adesso." Lasciai che il telefono vibrasse ancora per un po' e poi lo posai sul tavolo.
Claudia mi guardava con fare interrogativo e io mi affrettai a darle una spiegazione senza aspettare le sue stupide domande.
"Oggi mi ha trattata molto male perché mi ha visto con Alessandro, il ragazzo di cui ti ho parlato prima. Non so, forse era geloso ma non ne ha alcun motivo."
"Beh, questo vuol dire che prova qualcosa per te."
"Può essere. Ma non deve essere geloso di me perché ha una fidanzata a cui pensare."
"Cosa?!" Urlò Claudia dilatando le pupille.
"Shh!! Non urlare o ti sentiranno tutti. Si, ha una ragazza e non ne voglio parlare ancora. Ho pianto fin troppo per lui oggi."
"Ok ok, scusa. Non pensavo che tenessi così tanto a Mattia."
"Non lo pensavo nemmeno io. Ora vado che mi sta venendo un mal di testa terribile."
"Sicura che vuoi stare sola? Di solito è peggio perché ti deprimi e basta."
"Si voglio solo andare a letto per dimenticarmi questa brutta giornata."

Il giorno seguente mi svegliai presto e avevo ancora un po' di mal di testa però stavo decisamente meglio rispetto al giorno prima. Quando mi alzai guardai per prima cosa il cellulare. Mattia mi aveva chiamata una decina di volte ma non mi aveva lasciato nessun messaggio. Evidentemente voleva spiegarmi le cose a voce.
In realtà non volevo uscire dalla camera perché avevo il sospetto che Mattia fosse venuto a trovarmi. Lui non si arrende facilmente e di sicuro prima o poi mi avrebbe parlato.
Con mia grande sorpresa però vidi che non c'era nessuno ad aspettarmi. Uscì anche dall'appartamento per vedere se c'era qualcuno fuori ma non notai nessuno di sospetto.
Stavo per rientrare quando mi resi conto che qualcuno aveva lasciato una lettera che probabilmente prima era inserita nella porta ma ora si trovava sul tappetino d'ingresso.
Quando lessi il destinatario sorrisi: forse Mattia non era presente fisicamente ma mi aveva lasciato una lettera. O almeno così pensavo. Era scritto "Per Chiara" e riconoscevo la sua scrittura.
Ritornai dentro e cominciai a leggere la lettera
"Questa notte non ho dormito perché pensavo sempre a te, a tutte le bugie che ti ho detto, a tutte le verità che ti ho nascosto. Sono stato uno stronzo, lo so, ma non sono riuscito a dirti tutto. Non sono stato capace a farti entrare nella mia vita perché la mia vita fa schifo senza di te. Non so come hai fatto a saperlo ma è vero, sono fidanzato.
Mi vergogno molto per averti illusa che tra di noi potesse esserci una relazione. Anzi forse io stesso mi sono illuso che tra di noi c'era qualcosa di più di una semplice amicizia. Ho cercato di allontanarmi da te ma non ci sono riuscito perché quello che attrae come una calamita non sono io, sei tu.
Mi dispiace se con il mio comportamento ti ho fatto soffrire. Anche ieri quando ti ho visto con Alessandro ero accecato dalla gelosia. Non so nemmeno perché mi da tanto fastidio vederti con altri ragazzi. O forse lo so ma non voglio ammetterlo.
In questi giorni che ho passato senza vederti ho pensato molto a noi ma anche adesso che sto scrivendo questa lettera provo solo grande confusione. E io non sono mai stato un tipo che si fa sovrastare dai dubbi e dalle incertezze. Se parli con chiunque dei miei amici ti diranno che sono un ragazzo spavaldo, estroverso e pieno di sé ma mai confuso. È strano ma mi succede solo quando sto con te. Ad ogni modo dobbiamo parlare, dobbiamo incontrarci perché è venuto il momento di dirti tutta la verità. Non posso continuare a tenermi tutto dentro, inoltre ti meriti una spiegazione. Non voglio vederti soffrire per me.
Se ti conosco quanto credo sono certo che anche tu sei confusa quanto me e probabilmente dopo aver letto questa lettera lo sarai ancora di più. Ma per tutto c'è una spiegazione ed è inutile continuare a mentire. Anche se non ci siamo visti molto in quest'ultimo periodo non ti ho mai dimenticata.
Lo avresti immaginato?
Ti penso ancora a perdi fiato.

Mattia"

È vero. Stavo piangendo perché tutto quello che c'era scritto era vero. Ma le mie lacrime erano dovute anche alla frase, l'ultima che aveva scritto. Si perché quella era una frase di una sua canzone 'Le Stesse Molecole' e non mi stupì di averla riconosciuta. Ormai le sapevo tute a memoria. A parte quello, in quelle poche righe era scritto tutto quello che anche io pensavo di lui, di me, di noi. Ero confusa, piena di dubbi e incertezze. Qualsiasi ragazza normale si sarebbe sciolta di fronte a una lettera del genere ma io no: non ero dell'umore adatto per parlare con Mattia. Se lo avrei visto sarei scoppiata a piangere a dirotto. No, non potevo farmi vedere debole ancora.
Avrei aspettato il weekend per parlargli.
Però intanto per evitare che lui precipitasse da me un'altra volta gli scrissi un messaggio.
"Ho letto la lettera e ho tante cose da dirti. Ma non è il momento di parlare. Non oggi almeno. Se non hai altri impegni vieni a prendermi domani dopo il lavoro."
Inviai il messaggio e sperai in una risposta positiva. Questa non tardó ad arrivare.
"Ok, ci sarò."

E così cominciai quella giornata nel peggiore dei modi. Mi era tornato il mal di testa e avevo già pianto per colpa di Mattia. Feci colazione e mi preparai per andare al lavoro.

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