Il nostro amore è polvere da sparo

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Un anno dopo

"Amore dai muoviti! Non vorrai arrivare in ritardo" dissi a Mattia. Di solito ero io quella sempre in ritardo ma questa volta Mattia ci stava mettendo un sacco di tempo.
Dopo qualche minuto uscì finalmente dal bagno e mi scoccó un bacio come per scusarsi.
"Sono pronto. Andiamo?"
"Certo"
Il tragitto in auto fu silenzioso. Era un momento importante per Mattia e di sicuro era molto agitato anche se non lo dava a vedere. In quel momento mi venne da pensare a tutto quello che avevamo passato per coronare il nostro sogno d'amore.
Erano successe così tante cose in quest'anno.
Io, dopo aver finito i corsi di fotografia, ero riuscita ad aprire uno studio fotografico tutto mio. Finalmente mi ero affermata nel mondo dei fotografi professionisti e continuavo a lavorare per la mia passione. Perfino i miei genitori erano orgogliosi di me e questo rappresentava un traguardo importante nella mia vita. Convincere i miei genitori a sostenermi nel mio lavoro sembrava un'idea irraggiungibile fino a poco tempo fa.
Sembrava tutto così surreale che avevo paura di svegliarmi da un momento all'altro. Di sicuro questo era il periodo più bello di tutta la mia vita e non solo per il lavoro.
Finalmente io e Mattia stavamo insieme sul serio come coppia. Non c'erano più segreti tra di noi ed eravamo entrambi soddisfatti del nostro rapporto.
Certo, non era sempre tutto rose e fiori, ogni tanto litigavamo ma il nostro amore era molto più forte di qualsiasi discussione. Inoltre per rendere più solida la nostra relazione avevamo compiuto un passo importante. Da qualche mese vivevo a casa di Mattia.
Avevo lasciato a malincuore Claudia e Marina però ero molto felice della mia scelta. Certe volte mi mancavano ma non avrei mai cambiato idea.
Decidere di convivere nella stessa casa era stata una scelta molto importante per noi. Avevo rifiutato la stessa proposta di Riccardo quando stavamo insieme perché avevo già capito che non era la persona giusta per me. Anche Mattia non aveva mai condiviso l'appartamento con Ludovica. Ma entrambi sapevamo che la nostra storia era diversa.
Io amavo Mattia e da quando vivevo con lui avevo imparato ad accettare tutti i suoi difetti condividendo i momenti felici e quelli tristi.
Beh, in questo momento però Mattia stava vivendo una delle esperienze più importanti della sua vita. E io lo stavo appoggiando. Ovviamente Mattia aveva continuato ad essere un cantante. Ed era riuscito a diventare anche molto famoso.
Io ogni tanto ero gelosa di tutte quelle fan che gli gironzolavano intorno ma ero anche molto orgogliosa del suo successo.
Oggi, per esempio, ci stavamo dirigendo verso lo Stadio Olimpico di Roma. Lì Mattia avrebbe tenuto un concerto. Anzi il primo concerto in un luogo così grande e così famoso come lo Stadio Olimpico. E poi la cosa sorprendente era che aveva fatto sold out. Migliaia di persone sarebbero venute a vedere Mattia e io avevo il privilegio di vederlo ogni giorno.
Quando arrivammo a destinazione una parte del pubblico era già sulle gradinate e io ero molto ansiosa per Mattia. Non aveva mai avuto problemi nel palcoscenico. Lui in mezzo alla gente ci stava bene. Però quel concerto era diverso. Ci sarebbe stata tantissima gente e anche delle telecamere.

"Allora come ti senti?" Mancavano pochi minuti all'inizio dello show e si sentiva il pubblico che gridava il nome di Mattia. Tutti erano impazienti di vederlo.
Mattia era seduto nel suo camerino e si guardava allo specchio. Quando arrivai si girò verso di me.
"Li senti anche tu?" Alludeva al pubblico che urlava a squarciagola "Sono venuti tutti per me. Non posso deluderli"
"E non lo farai. Andrà tutto bene" lo rassicurai e mi sedetti in braccio a lui.
"Sono riuscito ad arrivare fin qui grazie a te" mi disse.
"Non è vero. Solo grazie al tuo talento sei riuscito ad avere questo enorme successo. Non dimenticartelo."
"Tu mi hai dato la forza e l'aiuto per continuare a cantare anche nei momenti più difficili."
"Lo sai che ci sarò sempre per te vero?"
"Lo so. Sai dopo tutto quello che abbiamo passato per stare insieme penso che ci meritiamo un po' di felicità" mi rispose lui.
"Ne sono più che convinta. Quando ti ho conosciuto non avrei mai pensato che potessimo stare insieme. Invece eccoci qua. Dopo tante peripezie e tanti casini ci siamo riusciti"
"Non ho mai avuto tanti problemi con una ragazza. Ne è valsa la pena e ti assicuro che rifarei tutto daccapo ma ogni tanto penso che noi due siamo pericolosi insieme."
"Ah si? E ti va di correre questo rischio con me?"
"Ma certo, non ti cambierei con nessuna al mondo. Preferisco essere polvere da sparo piuttosto che un innocua polvere di stelle."
"Ah sei proprio romantico. Così il nostro amore è polvere da sparo?"
"In un certo senso si. Noi due insieme siamo come i fuochi d'artificio non credi? Noi siamo unici e spettacolari. Non siamo banali come tutti gli altri. Non ti dirò mai tu sei il mio grande amore o la mia stella nell'universo. Sarebbe troppo scontato."
"Hai ragione noi siamo dei fuochi d'artificio. Mi piace come metafora del nostro amore."
Era giunto il momento. Mattia doveva salire sul palco e dimostrare a tutti quello che sapeva fare. Doveva far scoppiare lo stadio.
"Devo andare" ci baciammo intensamente.
Lui fece per andarsene ma lo bloccai.
"Devi fare scintille su quel palco."
"Penserò a te per tutto il concerto"
"Anche io"
Stava per dire 'ti amo' ma si bloccò.
"No, ti amo sarebbe troppo banale." Mi disse facendomi sorridere. Lo lasciai continuare "Vuoi essere la mia polvere da sparo stasera? Devo far esplodere il palco."
"Non solo per stasera, ma per sempre"
Lo abbracciai di nuovo e finalmente lo lasciai andare.
Ero convinta che Mattia sarebbe stato l'uomo della mia vita.
Per sempre.

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