Fabio entrò nella stanza dove si trovava Alessandro. Dopo qualche secondo la musica si spense. Non so cos'era successo li dentro. Appena entrato Fabio aveva chiuso la porta e quando la musica terminò nessuno dei due parlava.
Alessandro uscì per primo e se ne andò sbuffando. Non mi guardò neanche.
"Scusalo è un ragazzo difficile. Non so più cosa fare con lui." Mi disse Fabio appena ritornò in studio.
"Non importa. Ci sono abituata" e in quel momento pensai a Mattia. Ormai era diventato il centro del mio mondo. Non potevo continuare così.
Fabio però non aveva ancora finito. Evidentemente aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno e io lo lasciai fare.
"Non so cosa ti ha detto quando è entrato, ma mi dispiace se ti ha trattato male. Lui è fatto così. Da quando la madre se né andata, lui non è più lo stesso."
"Mi dispiace." Non sapevo cosa dire. Ero in imbarazzo per una situazione che di certo non avevo creato io.
"Il problema è che è successo più di quattro anni fa. All'inizio ho sopportato il suo comportamento distaccato, chiuso e strano ma adesso è insopportabile."
"Non lo conosco però penso che debba essere capito. Cioè, lui è evidente che non ha superato la morte della madre e vuole scappare da tutti e da tutti chiudendosi in se stesso."
"Io ho cercato di parlargli certe volte ma non mi ascolta. Si chiude lì dentro e ascolta quella roba che chiama musica. E quando è in giro probabilmente si allena con quella sua stupida moto."
"Ah lui partecipa a competizioni motociclistiche?"
"Si, alcune volte sono andato a vederlo. È molto bravo. Penso sia l'unica cosa che lo appassiona nella vita."
"Beh avrà degli amici, una ragazza."
"Non lo so. Non penso che abbia una ragazza, per quanto riguarda degli amici so che Mattia è uno di loro."
"Ah Alessandro e Mattia sono amici?"
"Si o almeno lo erano. Adesso si vedono di rado per quanto ne sappia. E questo mi preoccupa. Mattia era l'unico che lo 'proteggeva' dagli altri."
"Sul serio? Beh se il migliore amico che ha Alessandro è Mattia non starei tanto tranquilla."
"No, guarda che Mattia è un ragazzo responsabile. Lo conosco da molto tempo ormai. Ha sempre cercato di far uscire Alessandro dai casini creati da altri."
"Beh in effetti Mattia mi ha aiutato molto in questo ultimo periodo. Lo devo a lui se ho questo lavoro."
"Appunto. Tu stai lavorando e di sicuro ti sto solo annoiando con queste storie. Mi dispiace"
Se ne stava andando quando io lo bloccai.
"Alessandro è solo molto confuso. Secondo me è necessario che qualcuno gli parli, qualcuno che lo capisca veramente."
Non mi rispose subito. Poi un sorriso gli si dipinse in volto.
"Certo. Ti ci puoi provare. In fondo avete la stessa età e tu sai ascoltare le persone. Sono sicura che puoi capirlo"
"Cosa? No no. Suo figlio mi odia. Non si confiderebbe mai con me. Io in realtà pensavo a Mattia."
"No, ci ha già provato parecchie volte a farlo ragionare senza successo. Mattia è importante per mio figlio ma Alessandro non ha mai seguito un suo consiglio. Facciamo così: pensa a quello che ti ho detto e se ti va uno di questi giorni prova a parlargli."
"Ehm...va bene ci penserò."
"Grazie! Ora puoi andare. Il tuo turno è finito"
Uscì dallo studio e per prima cosa mi accesi una sigaretta. Come potevo far ragionare un ragazzo che neanche conoscevo? Non eravamo né amici né altro. E poi se avessi cominciato a parlargli lui avrebbe capito che in realtà era un idea del padre e non avrei risolto nulla. Un po' mi dispiaceva per Fabio. Lui sembrava un bravo padre e non si meritava questo trattamento.
Arrivai in fermata e spensi la sigaretta. Accesi il mio iPod e cominciai ad ascoltare Mattia. Avevo già troppo problemi con lui e tutti i suoi segreti, non potevo anche risolvere i problemi degli altri. Per tutto il tragitto pensai a Mattia. Dovevo dirgli tutto. Non ce la facevo più a mantenere il segreto.
Purtroppo però quella settimana non potevamo incontrarci. Io dovevo lavorare fino alla sera e lui comunque non tentò di contattarmi. Avrei dovuto aspettare il weekend per parlargli. Altri due lunghissimi giorni senza vederlo e soprattutto senza parlargli.
Di sicuro quei due giorni sarebbero stati pesantissimi per me. Non solo per il peso che mi tenevo dentro da troppo tempo ma anche perché avrei dovuto parlare con Alessandro. Lui e il suo carattere di merda mi avrebbero rovinato l'esistenza prima o poi.
Se ci fosse stato Mattia al mio fianco forse avrei passato più velocemente il tempo.
"Non si può fermare il tempo, ma per l'amore il tempo si ferma da solo".
Mi resi conto che questa affermazione di un famoso scrittore era vera soprattutto nella situazione in cui mi trovavo.
Purtroppo però non sapevo che in quei due giorni in realtà non mi sarei mai annoiata.
STAI LEGGENDO
Il nostro amore è polvere da sparo
FanfictionChiara è una ragazza con un carattere molto difficile. È testarda, scontrosa, diffidente e maleducata. L'unico che la sopporta è il suo ragazzo ma ultimamente la loro relazione non va molto bene. Chiara in realtà è anche molto fragile e insicura ma...