Cosa siamo noi due?

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"No non mi va" dissi a Mattia indicando il letto.
"Cosa non ti va?" Mi chiese lui perplesso
"È che non voglio stendermi sul letto indossando questi vestiti. Sono abituata ad andare a letto in pigiama"
In realtà più che un'abitudine era una vera a propria fissazione. Ogni volta che andavo a letto, anche di pomeriggio, indossavo sempre il mio pigiama. Odiavo andare a letto vestita.
"Ma non devi mica dormire" sbuffó lui evidentemente incredulo.
"Si, ma..."
"Va bene" andò verso l'armadio e tiró fuori una maglietta "prendi questa, fai finta che sia il tuo pigiama"
"Mmh non ci assomiglia molto però cercherò di usare la fantasia."
Andai nel bagno, che si trovava in camera, e mi cambiai.
"Certo che tu sei strana forte"
"Ah ah non fare lo spiritoso."
La maglia mi stava larga ed era abbastanza lunga da arrivare fin quasi alle ginocchia.
"Ma quanto sei alto?" Gli chiesi appena rientrai in camera.
"Ma quanto sei sexi?" Rispose lui imitandomi.
"Stai zitto scemo" e gli lanciai i miei vestiti.
"Allora sei pronta?"
"Si, ora va molto meglio."

Il film era noioso. Non lo seguivo molto e anche se alcune scene facevano paura non mi spaventava granché.
Mattia invece era completamente catturato dal film. Probabilmente lo aveva gia visto un milione di volte ma era molto interessato.
Mi accorsi che eravamo molto vicini e io appoggiai la testa sulla sua spalla. Fu allora che Mattia avvolse il suo braccio intorno alla mia vita e rimanemmo così finché...beh finché io mi addormentai.
L'ultima cosa che senti dire da Mattia fu:
"Non ho mai visto qualcuno che si addormenta durante un film horror"
Ovviamente la cosa che ognuno doveva dormire in stanze diverse non si realizzò.
Così mi ritrovai a dormire con Mattia nel suo letto e con indosso una sua maglietta. Chiunque fosse entrato in quel momento in camera avrebbe pensato che avessimo fatto qualcosa di più che stare abbracciati per tutta la notte. Ma per fortuna nessuno entrò.
La mattina seguente, quando mi svegliai, mi resi conto che la mia testa era ancora appoggiata a Mattia ma questa volta sul suo petto.
Prima di alzarmi mi soffermai ad ascoltare il ritmo del suo cuore e dei suoi respiri. Era così bello svegliarsi in quel modo, avvolta tra le sue braccia.
Poi mi accorsi che anche lui era già sveglio e mi stava accarezzando i capelli.
Io alzai un po' la testa
"Buongiorno" mi disse lui
"Buongiorno. Ehi comunque potevi anche spostarmi leggermente più in là se ti davo fastidio. Ho dormito tutta la notte in questo modo?"
"Non mi hai dato fastidio. E devo dire che sei molto più tranquilla quando dormi."
Mi diede un bacio in fronte. Mi venivano sempre i brividi ogni volta che mi baciava e anche se non era un bacio vero, sentì lo stesso i battiti del mio cuore accelerare.
"Andiamo a preparare la colazione?" Gli chiesi staccandomi da lui.
"Io starei anche tutto il giorno a guardarti dormire. Ma scommetto che hai altro da fare vero?"
Era domenica, quindi non dovevo andare al lavoro ma non avevo intenzione di stare un momento in più con Mattia. Mi stavo abituando alla sua presenza e solo al pensiero di uscire dal suo appartamento ne sentivo già la mancanza.
In quel momento vibró il mio telefono. Era Alessandro. Mi aveva già chiamato un paio di volte.
"Pronto?"
"Finalmente mi rispondi. Ma dove sei?"
"Perché?" Non volevo dirgli la verità.
"Sono passato a casa tua ma non c'eri. Le tue coinquiline mi hanno detto che non hai dormito a casa. Ma non mi hanno voluto dire dove sei stata per tutta la notte. Hai intenzione di rispondermi o indovino io?"
Probabilmente si immaginava dov'ero stata ma non potevo confermare i suoi dubbi.
"Ho dormito dai miei"
"Sul serio?"
"Si, dove pensavi che fossi?"
"Vabbe diciamo che ti credo. Ti va di uscire?"
"Magari oggi pomeriggio ok? Dopo ci sentiamo"
Dopo averlo salutato riattaccai vedendo l'espressione dubbiosa di Mattia.
"Chi era?" Mi chiese
"Alessandro"
"E si può sapere cosa vuole da te di domenica mattina?"
"Ehm" non potevo dirgli la verità "Mi ha detto che a Fabio serve qualcuno che metta in ordine lo studio. E quella persona sono io."
"E perché voleva sapere dove hai dormito?"
"Perché mi ha cercato a casa e non mi ha trovato. E per tua informazione ti ho parato il culo dicendogli che ho dormito dai miei. Se gli dicevo la verità magari lo raccontava a Ludovica."
"Ah quindi dovrei anche ringraziarti?"
"Cazzo quanto sei geloso. Non so come faccia a sopportati la tua ragazza"
"Ah ma io non sono mai stato geloso con lei. Cioè a causa del suo lavoro e anche del mio ci vediamo poco e quelle volte in cui ci vediamo beh...non parliamo molto."
"Ok, ho capito. Non voglio sapere i dettagli della tua vita sentimentale."
"Con te è diverso. Ogni volta che ti vedo con un ragazzo mi sale una rabbia che non riesco a controllare."
"Tutti gli uomini sono uguali. Anche il mio ex non riusciva a sopportare di vedermi con altri ragazzi. Non credi nell'amicizia tra uomo e donna?"
"No. Per esempio tra noi due non c'è solo amicizia. E non ci sarà mai."
"E cosa siamo io e te allora?"
Lo guardai negli occhi in cerca di qualche guizzo di insicurezza, di fragilità. Di dubbi in quel momento io ne avevo tanti ma Mattia sembrava molto determinato e per niente dubbioso.
"In questo momento se seguissi il mio cuore vorrei tanto baciarti e chiederti di restare qui con me, per sempre."
Gli accarezzai la guancia. Era così dolce quando faceva così. Sapevo che mi amava ma sapevo anche che teneva alla sua ragazza.
"Magari fosse così semplice"
Mi bació. Questa volta sulle labbra. Era un bacio dolce e leggero ma sapevo perfettamente che se avesse continuato questa volta non sarei riuscita a fermarlo.

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