Prologo

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Benvenut* se la vostra curiosità vi ha spinto ad iniziare a leggere questa storia, non posso che ringraziarvi ed essere grata di ciò.

Vi ricordo di riempire la stellina in basso, ogni vostra interazione mi darà

la spinta e la volontà di continuare quest'avventura.

Grazie, grazie e mille volte grazie a chi lo farà.

Detto ciò, mettetevi comod* , siete pronte a conoscere

"Axel e Stella"?

Era giovedì mattina, un giorno qualunque per tutti gli altri, ma non per me

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Era giovedì mattina, un giorno qualunque per tutti gli altri, ma non per me. Amavo il giovedì perché era il giorno della settimana più vicino al sabato, ergo si stava per avvicinare il fine settimana, e questo per me voleva significare solo una cosa, poter restare a casa con la mia mamma tutto il giorno e guardare i miei cartoni animati preferiti.

Ero felice, cazzo se lo ero. Mi svegliai presto quella mattina, avevo fretta di andare a scuola al contrario delle altre volte. La maestra di matematica doveva consegnarci le verifiche ed io ero curioso di scoprire il mio voto. Mi impegnai tanto nei giorni precedenti, la mamma mi promise che nel caso in cui sarei riuscito a prendere un bel dieci, allora per me ci sarebbe stata una bella sorpresa.

Della sorpresa non m'importava più di tanto, avevo già tutto ciò che un ragazzino di otto anni potesse desiderare alla sua età. La verità era che non volevo deluderla, facevo di tutto per vederla felice e renderla orgogliosa di me. Amavo il suo sorriso, anche se non lo mostrava spesso, solo quando eravamo insieme senza nessun altro membro della famiglia lei riusciva a sorridere davvero.

Quella mattina scesi per fare colazione, ero già pronto, corsi in cucina dove ad accogliermi non ci fu la mamma ma la signora Carla, la nostra domestica. Lei era intenta nel preparare la colazione, uova, toast, avocado, e tanta frutta come al solito. Non c'erano i miei pancake alla nutella, e il mio umore cominciò a vacillare.

Amavo la nutella, ma non mi era permesso mangiarla. Mio padre al contrario della mamma era molto più severo, con lui bisognava rigare dritto. A dire il vero non passava quasi mai il suo tempo con me o con mia madre , era sempre fuori per lavoro, e ci lasciava da soli con il nonno, nonno Gerald, lui era peggio di chiunque altro. Con lui in casa non potevo permettermi di fare nulla.

Mi diceva sempre «Axel tuo padre mi ha detto di non bere quella "merda" di coca-cola, e di non mangiare troppa nutella. Vuoi per caso riempirti di brufoli?» o ancora «Smettila di giocare con quei videogiochi del cazzo, ti friggono il cervello e ti fanno diventare stupido» e ancora «Dovresti praticare qualche sport, allenarti, non suonare la chitarra come delle femminucce, sei un uomo o una cazzo di femminuccia? Comportati da uomo Axel» e giuro potrei continuare all'infinito ma per il bene mio e vostro è meglio se andiamo avanti.

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