Axel

14K 311 314
                                    

Osservo il soffitto bianco e le pareti dello stesso colore dello zucchero filato. Tutto in questa stanza è schifosamente dolce e infantile. Sulle pareti ci sono un mucchio di quadretti appesi con all'interno foto ricordo di lei negli anni passati e non solo. Sul comodino alla mia destra c'è un portafotografie a forma di cuore e la foto in questione ritrae lei da piccola con la sua mamma, ci sono tante foto di lei quindi deduco che ne sia molto affezzionata.

Qualche ora fa mi sono presentato qui a casa sua, dopo il pomeriggio intero passato con Aiden dovevo per forza in qualche modo sfogarmi.
Avevo bisogno di staccare e allegerire i miei pensieri per cui l'unica soluzione era farmi una bella scopata. Ed ora eccomi qui intrappolato nella dimora del mio nemico. Certo non posso lamentarmi molto di sua figlia, ma già il fatto che ha il suo stesso sangue per me basta e avanza come scusa per rovinarle l'esistenza.

L'istinto mi suggerisce di presentarmi adesso in camera di lui ma così non ci sarebbe nessuna soddisfazione, io voglio distruggerlo per bene. Rovinargli così tanto la reputazione da non avere più il coraggio di uscire fuori da questa fottuta casa.

Una voce mi riporta alla realtà bloccando per un pò il flusso dei miei pensieri. È Stella che mentre dorme beatamente sul mio petto farfuglia qualche parola a me incomprensibile, in questo momento devo ammettere che è adorabile, è un bello spettacolo anche quando dorme.
Le palpebre chiuse coprono il colore splendente e ammagliante delle sue iridi. I suoi occhi con la loro luce smeraldina mi affascinano sempre di più.
Cazzo mi ci perdo ogni volta nei suoi occhi verde mare, e con il suo sguardo riesce a farti amare perfino le tempeste, brilanno di luce propria...una luce pura, genuina, che per un attimo riesce a farti vedere un mondo del tutto differente da quello di noi comuni mortali.

I suoi capelli mori, le sue gote tonde e rosse come mele, le sue ciglia lunghe e nere, cazzo non riesco a trovarle un difetto. Uno spettacolo disegnato da Dio. Il mio cuore all'improvviso inizia a battere più velocemene, la sua mano si posa sui miei addominali, è ancora nuda e il suo corpo caldo contro il mio mi manda in ebollizione. Prendo un bel respiro e cerco di sviare la mia mente, riportandola nei miei pensieri più tetri.

Sono le due passate e io non riesco a chiudere occhio, continuo ad osservare il suo profilo e la sua pelle nuda e un idea folle mi passa per la mente. Adesso qui nuda alla mia mercè potrei scattarle alcune foto e lei non se ne accorgerebbe ma quel poco di buon senso che mi rimane mi trattiene. Noto però sulla scrivania quella che sembra essere un agenda o qualcosa del genere, mi alzo così dal letto facendo attenzione a non svegliarla. Il pavimento a contatto con i miei piedi scalzi è gelido mi muovo quindi di corsa verso la sua scrivania e prendo l'occorrente, un quadernino e una matita, è tutto quello che mi serve, ritorno a letto sedendomi a gambe incrociate, mi posiziono comodo e inizio a tracciare con la matita sul foglio bianco e immacolato.

Continuo a disegnare senza fermarmi, ad un tratto noto un pò di luce naturale entrare dalla finestra, guardo il cellulare che segna le cinque di mattina, cazzo, non ho chiuso occhio, ho disegnato per tre ore eppure il tempo per me sembra essere volato. Stella inizia a muoversi e a rigirarsi nel suo bel lettone, mi avvicino e inizio a lasciare alcuni baci caldi sulla sua fronte, poi scendo più giù, accarezzo con le mie labbra la sua guancia sinistra, ma niente dorme profondamente.

Un silenzio assordante avvolge tutta la casa, segno che lo stronzo sia ancora a letto, ma notando adesso l'ora mi rendo conto che devo proprio andare via adesso. Cerco di svegliarla per farle sapere che per me è arrivato il momento di andare ma nulla, dorme come un ghiro, sorrido al pensiero e le lascio un dolce e piccolo bacio sulle labbra. Non so che cosa mi prende ,non dovrei nè baciarla nè coccolarla, sto uscendo fuori di senno, mi distacco velocemnte da lei, mi rivesto velocemente e rigirandomi verso la sua direzione noto il disegno, così strappo il foglio dal quadernino lo ripiego e lo metto nella tasca posteriere dei miei jeans.

Due anime cadute Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora