Capitolo 1

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"La vita non è quello che dovrebbe essere.
È quello che è.
Il modo in cui lo gestisci è ciò che fa la differenza".
Virginia Satir

La sveglia suona precisa come sempre anche se i miei occhi sono già aperti da un bel po'

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La sveglia suona precisa come sempre anche se i miei occhi sono già aperti da un bel po'. Ho trascorso l'intera nottata a rigirarmi nel mio comodo lettone, l'ansia non voleva lasciarmi in pace. Ore di sonno complessive, tre o forse quattro ma devono bastarmi per poter affrontare la giornata.

Oggi finalmente inizierò la facoltà di psicologia, attendevo questo momento da settimane. Ho perso un anno con economia, tutte quelle nozioni non erano affatto per me. Vi starete domandando perché mi sono iscritta ad economia? Beh, la risposta è molto semplice, mio padre. Il testardo Mr. Smith, l'illustre professore d'economia. Insistette tanto per spingermi ad intraprendere la sua strada, e per accontentarlo lo feci.

Non ebbi molta scelta in realtà, compiacerlo fu l'unica soluzione. All'inizio non era nemmeno tanto male ma quando mi sono ritrova a dover studiare, microeconomia, macroeconomia, l'inflazione o ancora le analisi delle transizioni finanziarie, ho capito che quel mondo non mi apparteneva nemmeno un po'.

Comunicarglielo non fu affatto semplice, ho trascorso la mia vita intera, preoccupandomi di essere la figlia perfetta e di renderlo felice ma ad un certo punto ho capito che non è così male poi pensare per una volta a se stessi.

Litigammo un sacco, mi urlò contro come è solito fare quando qualcuno osi contraddirlo ma alla fine ho vinto io. Ed oggi inizierò questo percorso.

Vi starete chiedendo perché proprio psicologia? Non so darvi una risposta precisa ed esaustiva. Studiai psicologia l'ultimo anno del liceo per dei crediti extra, e da lì ne rimasi affascinata.

Il pensiero che in futuro io possa aiutare qualcuno, grazie al mio mestiere, mi rende felice ed orgogliosa. La figura dello psicologo tuttora non è ben vista dalla società, o almeno da una parte. C'è gente che ritiene inutile parlare dei propri problemi con una figura professionale, mio padre ad esempio sostiene che gli psicologi siano solo degli strizzacervelli incapaci di aiutare e salvare vite umane. Per lui sono dei ciarlatani che in terapia ti dicono solo quello che vuoi sentirti dire.

Io non la penso affatto in questo modo anzi, ed è per questo che sono determinata ad inseguire questo mio piccolo sogno. Vorrei essere in grado in futuro di poter aiutare, tutti coloro che ne hanno bisogno, dare un'altra possibilità a chi crede di non averla più. Voglio fare tutto ciò soprattutto per lei, mia madre, lei un'altra possibilità non l'ha mai avuta...

«Stella, muoviti, o farai tardi già il primo giorno» urla mio padre dal piano di sotto. Bene almeno oggi si è deciso di rivolgermi la parola.

Per settimane ha deciso di giocare al gioco del silenzio, non rivolgendomi la parola, era offeso con me ma poco importa, per una volta nella vita ho deciso di farmi valere. Nel mentre scendo dal letto, osservo l'immagine della mamma, che mi guarda e mi sorride, io sono tra le sue braccia sorridente, avrò all'incirca tre o forse quattro anni.

Due anime cadute Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora