Capitolo 65

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Centocelle, 7 giugno 2020

La consapevolezza di partecipare ad uno dei concorsi per chef più ambiti d'Italia mi diede una carica nuova, e una capacità di vedere il mondo con una grinta che avevo letteralmente perso negli ultimi mesi: sapere che presto la mia vita sarebbe cambiata, e sapere che accanto avevo un uomo che mi sosteneva con i fatti oltre che con le parole mi dava perfino la pazienza di non essere gelosa di Antonio e Teresa; infatti Patriarca e io avevamo ricominciato a lavorare durante gli stessi turni, con grande sollievo di Sofia e di tutto l'entourage della Panetteria Mainetti.
Avevo perfino ideato un nuovo menù, tutto intitolato alla cucina tipica napoletana e campana, e aggiornato il mio blog tutte le sere in cui non andavo a trovare Alberto: allora sì che avevamo ben altri programmi, oltre che la mia preparazione al concorso...
Pensavo che, se anche non avessi vinto, Alberto avrebbe comunque trovato il modo di lanciarmi, magari di lavorare nelle cucine dei suoi ristoranti o magari addirittura di aprirne uno tutto mio: la cosa mi riempiva di eccitazione, eppure il pensiero che non ci sarebbe stato più spazio per la mia vita precedente, quella che mi ero costruita dopo il divorzio, mi agitava non poco.

                                    ***

La prima a pensarci era stata Sofia, che quel giorno, mentre cucinavo, mi prese da parte.
<< Come mai tutta questa urgenza? >> le domandai, mentre la seguivo nel suo ufficio.
<< Tu lo sai che, adesso che ti sei messa con uno chef stellato e parteciperai al concorso "Amalfi Chef 2020" la tua vita cambierà radicalmente, vero? >> mi fece presente.
<< Avete pensato all'eventualità che rischerei di non avere più tempo per questo posto? >> indovinai.
<< Meno male che ci sei arrivata prima. Mi pareva brutto fartelo presente, dopo tutti questi mesi... >> commentò, con un velo di sincero dispiacere.
<< Sai, quando sono arrivata qui per la prima volta ho sempre pensato che te la tirassi una cifra: le pellicce in ecopelle, le tute firmate in palestra, gli aperitivi... Poi ti ho vista combattere per questo posto anche nel momento più critico, e divorziare da un marito abbiente per scegliere l'uomo che amavi anche se era un umile rider. A proposito: come saprai Federico è un po' scanzonato ma cucina da Dio... >> esordii, mandandole un messaggio subliminale sul mio eventuale successore.
<< Anche qui sei arrivata prima... >> si stupì.
<< Credo che sarà ben contento di fare l'upgrade nelle cucine >> ammiccai.
<< Anch'io avevo un'opinione tutt'altro che lusinghiera su di te. Quando Antonio mi fece il tuo nome come possibile impiegata, pensavo che fossi un caso umano, e sapere che Dante ti seguiva psicologicamente me ne dava la conferma. Invece ti sei rivelata piena di risorse, non solo in cucina. Spero che non ti dimenticherai di noi, quando sarai nell'Empireo degli chef >> confessò.
<< Penso che questo posto sia come l'odore di cucinato: puoi cambiare aria, lavarti mille volte, ma non se ne andrà mai via completamente. Le nostre nonne provavano a cancellarlo con il limone... >> sostenni.
<< ... Ma serve per cucinare anche quello! >> concluse la mia frase Sofia.
Ridemmo insieme, con una confidenza che avevamo imparato a costruire giorno dopo giorno.

                                    ***

Alla pausa pranzo Alberto mi venne a trovare per discutere degli ultimi dettagli del concorso: la sua decappottabile lasciava sempre a bocca aperta tutte le persone nei dintorni.
<< Anita, signor Della Valle! Mangiate con noi? >> s'intromise Teresa, incamminandosi verso di noi mano nella mano con Antonio, sulla faccia del quale vedevo sempre un certo astio, nel vedermi in compagnia del celebre chef.
<< Con piacere! Anzi, volevamo ordinare proprio una delle ultime creazioni di Anita... >> commentò Della Valle, mentre ci accomodavamo tutti insieme.
Non avevo il coraggio di dirlo al mio fidanzato, ma ritrovarsi allo stesso tavolino col mio ex e con la sua nuova compagna mi pareva tanto "La cena delle beffe".
<< Già, sono proprio una leccornia questi piatti ispirati alla tradizione campana. Tra i clienti vanno a ruba... >> ammise Antonio sorridendo forzatamente.
<< Se parteciperai con uno di questi avrai la vittoria assicurata, anche con un fidanzato imparziale come il nostro Alberto Della Valle! >> esclamò entusiasta Teresa, col suo idealismo agguerrito che mi metteva il nervoso, pur non facendolo apposta.
<< Sempre che tra gli altri concorrenti non si nasconda il nuovo Bruno Barbieri... >> cercai di sdrammatizzare, sebbene non fosse una passeggiata.

                                     ***

Che questa storia mi agitava ormai l'aveva capito anche Dante, il quale aveva intitolato le nostre ultime sedute "Missione Amalfi".
<< Quando ti avevo detto di riprenderti in mano la tua vita, non immaginavo che saresti arrivata addirittura al punto di metterti con uno chef stellato e partecipare ad un importante concorso ad Amalfi >> esordì quel pomeriggio.
<< L'avresti mai detto, quando mi hai presa in terapia? >> domandai.
<< La prima volta che ti ho vista pensavo che fossi la donna ideale del mio migliore amico. Che avessi bisogno di essere seguita, inoltre. Che avessi delle capacità culinarie, tanto che ti ho spinta a scrivere un blog di cucina >> ripercorse Mainetti.
<< "Quante stelle ha il mio cielo". Pensando al fatto che adesso sto con uno chef che di stelle ne ha assegnate cinque, questo nome fa quasi ridere >> commentai.
<< E invece mi sono ritrovato davanti una donna incredibile, capace di finire nei casini e di uscirne immacolata, di convincere un vegliardo traumatizzato a raccontare la sua testimonianza, di spedire allo sprofondo il temuto Roberto Manilunghe e di farmi conoscere l'amore della mia vita. Nonostante sia io il terapeuta e tu la paziente, sono io che devo dirti grazie >> mi disse a cuore aperto.
<< Siamo a due discorsi di commiato, il primo l'ha fatto Sofia. Non è che adesso finiamo nuovamente a fare l'amore, come dopo il mio rientro a Firenze? >> lo presi in giro.
<< Non sia mai. Adesso mica devo dimostrare più che sei emotivamente instabile... >> ridacchiò lui. Lo imitai.
Pensai che mi sarebbero mancate le nostre sedute, se la mia vita mi avesse portata lontano da Centocelle.

                                      ***

Approfittai di quei giorni per stare quanto più tempo possibile con le mie amiche: dal 3 giugno infatti avevamo deciso di andare a fare aperitivo tutti i pomeriggi, complice anche la riapertura alla vita dopo il lockdown.
<< Certo che è un po' pesante vedere ancora i locali semivuoti e la gente con le mascherine e i disinfettanti... >> sospirò Laura, sorseggiando uno spritz.
<< Lo so, ma basterà prestare un po' d'attenzione e tutto tornerà come prima! >> esclamò Elena, sempre ottimista.
<< Speriamo... Ivan e io fatichiamo a tenere i bambini in casa da tre mesi... >> si lamentò Fabiola.
<< Ci penserà Assunta a metterli in riga! >> la punzecchiai.
<< Sono sempre riusciti a smussare gli spigoli della mamma, e forse non sono i soli... >> raccontò la Ventresca, e l'ultimo particolare ci lasciò a bocca aperta.
<< Che vuoi dire? >> domandò la Castroni, con la curiosità tipica dei giornalisti.
<< C'è un vicino di casa, un vedovo che abita al piano terra... >> cominciò Fabiola.
<< Il signor Vitali >> indovinai.
<< Sì, proprio lui. Mia madre non è che gli abbia mai parlato granché. Ma sai, con la pandemia molte cose sono cambiate. E, complici una canzone al balcone di qua, e una pasta fatta in casa di là, hanno preso a parlarsi molto di più. Anzi, passano proprio le ore a parlare... >> raccontò.
<< Ma non è che prima di Ferragosto ce la ritroviamo innamorata? >> sghignazzai.
<< Sarebbe bello che l'amore tornasse anche per lei! >> sospirò la Mancuso in tono romantico.
<< Sarebbe molto, molto divertente... >> confermò l'estetista, e risero tutte insieme. Risi con loro, pensando che, se non avessi avuto più tempo per quelle chiacchiere, mi sarebbero mancate tantissimo.

                                     ***

La più euforica di tutti però era mia madre, che voleva continuamente aggiornamenti su Alberto e sul concorso, e mi telefonava tutte le sere.
<< Allora, come sta Alberto? Cosa avete fatto oggi? >> mi incalzò anche quella sera.
<< Abbiamo mangiato insieme ad Antonio e Teresa >> raccontai.
<< Ah, quei due. Dio li fa e poi li accoppia, era chiaro che fossero destinati a tornare insieme. Fortunatamente la tua vita cambierà e non troverai più il tempo per certa gentaglia... >> disse lei dall'altra parte del display.
<< E dai, mamma. Da come parli di Antonio e Teresa, sembri tu la sua ex e non io >> la sfottei.
<< Prendi troppo sotto gamba queste questioni, l'ho sempre detto. La verità è che dopo il concorso dovete cominciare a pensare al vostro matrimonio... >> cominciò.
<< Ci conosciamo da un mese! >> protestai.
<< Ma è quello giusto, stavolta! Ricco, famoso e senza particolari problematiche! Io al posto tuo un pensiero ce lo farei... >> insistette.
<< Solo che non sei al posto mio. Ti prego, mamma. Già sono abbastanza tesa. Adesso devo andare a dormire, buonanotte >> mi congedai.
<< Forse hai ragione tu, tesoro. Buonanotte anche a te >> rispose attaccando lei per prima e lasciandomi senza parole: era la prima volta in trent'anni che mi dava ragione.
Spezzai la tensione prendendo il computer e continuando ad aggiornare "Quante stelle ha il mio cielo".
          

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