Capitolo 7

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Centocelle, 7 novembre 2019

Anche Antonio rimase di stucco, non appena gli raccontai di aver accettato l'invito di Marco.
<< Ma non lo consideravi uno stalker? >> mi chiese infatti, mentre impastavamo e infornavamo.
<< Non so nemmeno io cosa ho fatto. Ma Assunta mi aveva insultata davanti allo studio di Mainetti, e a confronto la compagnia di Marco non mi pareva così male >> gli spiegai, alle prese con un nuovo prodotto da forno: le Chiavi di Sol ripiene di salsa tartufata.
<< O forse lo sai, visto che stai infornando solo chiavi di violino... >> commentò, guardando la mia ultima creazione.
Non potei dargli torto: le Chiavi di Sol erano davvero antisgamo.
<< Mi agita, forse. O forse sono curiosa. Magari scoprirò che è simpatico, magari che addirittura mi piace >> argomentai, mentre Patriarca mi guardava in maniera sempre più strana.
<< E dai, cerca di sostenermi, almeno tu. Già ci hanno pensato le ragazze a bastonarmi... >> lo supplicai.
<< Se ti rende felice... >> concesse.
A volte non capivo cosa passava per la sua testa.

                                      ***

L'unico un po' più conciliante nei confronti della mia decisione fu Dante, quando andai al suo studio come ogni giorno.
<< Hai fatto bene. Non me lo aspettavo, ma hai fatto bene >> mi disse infatti.
<< Pensavo mi considerassi deleteria per Marco >> ribattei.
<< Se devo essere sincero, all'inizio ero molto titubante. Pensavo che lo avresti fatto soffrire, più di quanto non abbia già sofferto. Pensavo che lo avresti rifiutato per sempre, che ci avresti avuto solo una botta e via. Ma questo cambia tutto... >> confessò.
<< Tutto? >> domandai. Avrei voluto dirgli che andavo davvero incontro a qualcosa di cui non sapevo l'esito.
<< Ho saputo delle Chiavi di Sol alla salsa tartufata. Devi essere molto emozionata per l'invito di Marco. Non ha fatto altro che parlarmene da ieri >> commentò, guardandomi come se dovesse esaminarmi e capire se ero quella giusta per il suo migliore amico, mentre io mi ritrovavo semplicemente catapultata in mezzo agli eventi.
<< Domani ti racconterò al dettaglio come è andata questa uscita >> replicai meccanicamente.
<< Pero una cosa voglio dirtela: se anche non ti entusiasma questa prima uscita, non gli sbattere subito la porta in faccia. Cerca di conoscerlo >> mi consigliò.
Magari aveva ragione, magari non dovevo essere così prevenuta.

                                    ***

Quando uscii un grido mi fece prendere un colpo.
<< Ciao, biondissima! >> esclamò Federico, passando lì davanti con la bicicletta e il pacco di Glovo.
<< Pensavo che non si potesse fare il provola in servizio >> risposi, rimettendolo subito al suo posto.
<< Non vuoi neanche sapere cosa sto portando nel pacco? >> mi chiese.
<< Il cadavere di una poveraccia con cui hai tradito Elena, ma che poi non ti ha voluto più? >> lo presi in giro.
<< No, le tue Chiavi di Sol. Le sta chiedendo tutto il quartiere >> mi comunicò.
Rimasi a bocca aperta: la mia creatività era stata abbastanza apprezzata dai clienti della Panetteria Mainetti, ma non immaginavo che il successo si fosse protratto anche sulle piattaforme delivery.
<< Stai scherzando >> affermai.
<< Nient'affatto. Anzi, il tuo collega mi ha chiesto espressamente di venirti a prendere per constatarlo coi tuoi occhi. Prima di ricominciare con le consegne ti accompagno in Panetteria >> mi disse, facendomi posto sulla sella.
<< Tieniti forte a me >> aggiunse poi, ammiccando mentre mi sedevo dietro di lui circondandogli la vita per non cadere.
<< Non ti fare strane idee >> lo ammonii, dopodiché Federico si mise a pedalare per Via dei Castani, nella luce dorata del pomeriggio d'autunno.
Mi ricordò di quando Giuseppe e io, appena fidanzati, andavamo in motorino per Viale XXI Aprile, solo che allora non cucinavo a livelli industriali e le mie creazioni non erano richieste da un intero quartiere.

                                     ***

Arrivammo a Piazza dei Mirti e in lontananza vidi Antonio e Chiara con dei sorrisi soddisfatti.
<< Complimenti, complimenti e ancora complimenti! Nell'ultima ora sono state richieste all'incirca cinquanta Chiavi di Sol, menomale che abbiamo infornato tutta la mattina... >> dichiarò Patriarca, mentre scendevo dalla bicicletta e Federico ripartiva tirandomi un bacio volante a cui risposi con un dito medio.
<< E le Chiavi di Sol sono niente... Delle tue ultime creazioni ne hanno richieste a centinaia! >> rivelò Chiara entusiasta.
<< Allora Federico non mi stava prendendo per il culo >> constatai.
<< Ma no che non ti prendeva in giro... Anita, stai diventando una specie di celebrità! >> batté le mani la cameriera.
<< Una celebrità con la farina nei capelli... E stasera devo anche uscire... >> mi lamentai.
L'aumento delle richieste di prodotti da forno mi lusingava, ma non nel giorno in cui dovevo staccare prima: non morivo dalla voglia di uscire con Marco, ma sentivo di avere una responsabilità nei suoi confronti, ci aveva pensato Dante a rendermela ancora più gravosa.
E ad ogni modo, aver aperto un blog mi dava una spavalderia che per cinque anni non avevo più avuto.
<< Non ti preoccupare, hai il turno fino alle sedici e trenta, poi ti sostituiremo. E comunque, adesso abbiamo "Quante stelle ha il mio cielo" dove attingere per le tue ricette... >> ammiccò Antonio.
<< Se Marco mi sdogana entro un orario decente, magari prima di andare a dormire scrivo la ricetta delle Chiavi di Sol >> replicai.
Appena mi aveva detto che leggeva il mio blog mi sentii pizzicare la faccia.

                                    ***

Alle sedici e quaranta rincasai, trovando Elena e Laura che stavano preparando il mio outfit e make up.
<< Magari mi so vestire e truccare anche da sola? >> esordii.
Non avrei voluto gente attorno, dovevo rimuginare sulla cazzata che avevo fatto ad accettare l'invito di Marco.
<< Non esci con un uomo diverso da Giuseppe dal 2014, tu necessiti di un nostro consulto! >> esclamò Elena, tirando fuori ben quattro vestiti dalle buste col logo del negozio di sua madre.
<< Ti prego... Già il mio superiore ha incaricato il tuo fidanzato di venirmi a prendere fuori dallo Studio Mainetti per dimostrarmi che le mie creazioni impazzano anche in delivery, l'unica cosa di cui necessiterei è quella di essere al lavoro! >> sbuffai.
<< Però ormai la tua decisione l'hai presa... Elena, secondo te questo ombretto come sta col vestito verde scuro? >> intervenne Laura, che controllava le gradazioni della palette.
<< Stupendamente! I colori chiari con le stagioni fredde sono da evitare... >> commentò la Castroni, come se le mie due amiche stessero parlando di qualcuno di assente.
<< Vorrei che tutto questo fosse già finito, altro che palette, colori chiari e stagioni fredde >> sospirai.
<< Eh no... Adesso ti levi dalla faccia questo muso lungo e sfoggi il tuo migliore dei sorrisi >> dichiarò Elena, portandomi di fronte allo specchio e mettendosi accanto a me.
<< E adesso cominciamo la sessione di preparazione... >> si mise dall'altro lato Laura, invitandomi poi a sedere al trucco.

                                       ***

Marco mi venne a prendere per la prima volta con un mezzo diverso dall'autobus, ossia la sua macchina.
A dire la verità non l'avevo neanche mai visto in abito elegante, sebbene non negai che fosse un figurino.
<< Sei stupenda, piccola... >> esordì, aprendo la portiera.
<< Grazie, anche tu stai bene >> risposi. Pensavo davvero ciò che gli avevo detto.
<< Allora, sei pronta per il concerto? >> mi domandò, mettendo in moto.
<< Credo di sì... >> replicai, un po' a disagio.
Avevo sempre considerato Marco troppo stalker per ritenerlo carino, ma quella sera mi pareva proprio bello.
Improvvisamente il tempo con lui non mi sembrava più noioso.
<< Vedrai che ti piacerà. Personalmente trovo il pianoforte lo strumento più bello di tutti >> mi confidò, mentre attraversavamo Via dei Castani.
<< Non sapevo ti intendessi di musica >> ammisi.
<< Ci sono ancora molte cose che non sai di me... >> mi fece, sorridendo sornione.
Il concerto per pianoforte all'Auditorium Parco della Musica fu piacevole, e al viaggio di ritorno ci facemmo un sacco di risate.
Quando tornai a casa trovai Laura che già dormiva: mi avrebbe assediata di domande l'indomani e sarebbe rimasta sbigottita nell'apprendere che con Venturi c'ero stata inaspettatamente bene.
Mi preparai per la notte, presi il computer e prima di dormire aggiornai il mio blog con la ricetta delle Chiavi di Sol.

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