Capitolo 45

15 4 0
                                    

Centocelle, 5 febbraio 2020

La mattina successiva fu il campanello a svegliarmi: una, due, tre volte.
Sapevo di dover andare in palestra, ma mai avrei immaginato di dovermi alzare di soprassalto, non alle otto del mattino e non dopo aver tirato tardi come ad ogni Festival di Sanremo.
<< Chi è? >> biascicai scocciata.
<< Siamo noi! >> esclamò Elena al di là del citofono.
<< Voi siete pazze! >> esclamai, immaginando che ci fosse con lei anche Laura.
<< Noi siamo fiere, semmai! Siamo venute a farti i complimenti! >> si aggiunse di fatti anche quest'ultima.
<< Salite, dai... >> decisi di farle entrare, perché sapevo che non avrebbero mai accettato un rifiuto, e perché ero curiosa di sapere il motivo per il quale fossero così euforiche.

                                     ***

Lo scoprii dai sacchetti che avevano portato, pieni di cornetti.
<< Marmellata, cioccolata o crema? >> propose Elena, mentre Laura disponeva le tazze e io preparavo la Moka.
<< Cioccolata, visto che siamo in pieno inverno e ho bisogno di energie >> risposi, mettendo la macchinetta del caffè sul fuoco.
<< Da brava giornalista ho raccolto gli umori della gente sulla Serata Sanremo alla panetteria: è stata un suc-ces-so! >> esordì la Castroni, sillabando l'ultima parola.
<< Ah sì? >> feci in tono vago.
<< Dovevi vedere le facce delle persone che gustavano il menù sanremese: erano letteralmente in visibilio >> aggiunse la Mancuso, disponendo i cornetti all'interno di tre piattini.
<< Non ho fatto molto caso alle reazioni delle persone ai miei dolci, ma ho fatto caso a come parlavate con Ivan e Fabiola. Che è successo? >> domandai loro, mentre versavo il caffè nelle tazze.
<< Lo vedrai presto >> ammiccò Elena.
<< Sappi solo che presto le difficoltà saranno solo un lontano ricordo... >> dichiarò Laura.
Pensai che quando le mie migliori amiche si mettevano a complottare, avrebbero messo paura perfino a Kim Jon Wun in persona.

                                     ***

Non ci arrivai subito al fatto che Fabiola, quella mattina, fosse particolarmente strana, meno disposta a parlare con noi e più a state appiccicata a Roberto: il mio primo pensiero fu che si fossero messi d'accordo per qualche ricorrenza dei loro figli, dato che andavano a scuola insieme; non immaginai nemmeno che le sue intenzioni erano altre.
<< Quando saranno uscite tutte, tu resta e nasconditi dentro il bagno, sporgendoti verso le docce per fare le foto con lo smartphone >> mi disse a bassa voce.
<< Perché? >> le domandai.
<< Tu fallo e basta, sappi che mi ringrazierai >> mi rassicurò, mentre ci preparavamo per tornare a casa.
Quando fummo sicure che tutte se ne fossero uscite, mi nascosi nel bagno, abbassai la tavoletta del water e ci montai sopra, alzando le punte per verificare la visuale sulle docce adiacenti.
Poi, quando sentii i tre tocchi sulla porta e la sorella del mio ex marito che introduceva Roberto nello spogliatoio, tutto mi fu più chiaro: Elena e Laura avevano organizzato un piano e Fabiola, per la quale Manilunghe aveva avuto un debole, in passato, era la cavia.
Non appena la Ventresca riuscì a trascinarlo nelle docce, ammutolii lo smartphone, aprii l'app della camera e cominciai a fotografare il corpo del reato.

                                     ***

Quando ebbero finito, Fabiola mi avvertì e io uscii.
<< Ma che hai fatto, Fabi? >> le chiesi incredula.
<< Faceva schifo anche a me, ma quello a cui ti costringeva Manilunghe faceva ancora più schifo. Sappi che dovrai offrirmi la colazione per una settimana >> rispose a metà tra il serio e lo scherzoso.
<< E Ivan? >> chiesi, pensando alla possibile reazione del marito.
<< Ivan è al corrente di tutto, ed è ben lieto di entrare in scena al momento opportuno >> sghignazzò, e la imitai, pensando a quale sarebbe stato tale "momento opportuno" in cui sarebbe dovuto entrare in scena.

                                      ***

Quando arrivai al lavoro, notai una certa complicità tra Stella e Fabio, il quale era straordinariamente di buon umore: non capitava, visto che gli rodeva quasi sempre il culo.
La relazione tra la Marini e Antonio era finita da un pezzo: le vacanze di Natale in Puglia erano servite loro per capire quanto fossero incompatibili; mi chiesi quale affinità avesse trovato invece col nostro collega musone, sebbene lui le corresse dietro da prima che cominciassi a lavorare alla panetteria.
<< Finalmente sei venuta! Le tue creazioni vanno a ruba, come al solito... >> mi corse incontro Stella.
<< E io ho appena contribuito ad un piano malefico >> annunciai.
Gli altri tre mi guardarono con aria interrogativa.
<< Vi racconterò tutto quando e se andrà in porto >> li rassicurai, cosicché non mi fecero più domande.

                                     ***

All'ora di pranzo incontrai Elena, Laura e Fabiola, per parlare del piano contro Manilunghe.
<< Ma come vi è venuto in mente di passare all'azione in maniera tanto drastica? >> domandai alla Castroni e alla Mancuso, indicando la Ventresca.
<< Semplice, perché la situazione lo richiedeva >> rispose tranquillamente Elena.
<< Le foto le hai fatte, sì? >> intervenne Laura.
<< Le ha fatte, le ha fatte >> confermò Fabiola.
<< Voi siete pazze. Quello continuerà a far passare da colpevoli le donne con cui se la spassa, non passerà mai lui per il carnefice >> le delucidai scettica.
<< Fabiola è una madre di famiglia, molto innamorata del marito. Non lo tradirebbe mai di sua spontanea volontà >> mi spiegò la Castroni.
<< Volete dire che... >> ipotizzai, Fabiola tirava fuori lo smartphone e mi mostrava delle chat molto compromettenti dove Roberto dimostrava di aver cominciato lui tutto quello schifo.
<< Siete dei grandissimi geni del male, lo sapete, sì? >> commentai guardandole ad una ad una.
<< Adesso però parliamo di Sanremo >> cambiò argomento Laura, in modo furbo.
<< Parliamo di Sanremo >> concordai, sorridendo furbamente come loro.

Quante stelle ha il mio cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora